Mosca, cronache del grande freddo

Già nove morti, scuole chiuse, strade deserte, anche le ambulanze bloccate, boom nella vendita di stufe Già nove morti, scuole chiuse, strade deserte, anche le ambulanze bloccate, boom nella vendita di stufe Mosca, cronache del grande freddo Termometro a meno 34, la città lotta con il gelo MOSCA NOSTRO SERVIZIO La banale domanda «Come stai?» è abolita. Invece di interessarsi della salute del prossimo i moscoviti ora chiedono: «Ti è partita la macchina?». L'interrogativo è talmente diffuso che ormai perfino in tv i politici intervistati se lo sentono rivolgere come prima domanda. E, mettendo da parte argomenti scottanti come la finanziaria o la malattia di Eltsin, cominciano a discutere dell'olio e delle batterie scariche. Il freddo è diventato il principale argomento di conversazione per tutti i dieci milioni di moscoviti. Sembrerebbe un luogo comune, il freddo a Mosca. Ma stavolta è un grande freddo, un gelo da record: 28,8 gradi sotto zero nella giornata di ieri, con punte di 34 nella notte precedente. Una temperatura mai registrata nella capitale russa: il primato precedente risale al 15 dicembre 1902, quando il termometro scese fino a 28 gradi. Come ricompensa Mosca ha ricevuto invece del solito inverno plumbeo un cielo limpido e un sole accecante. Ma pochi se lo godono. Da due giorni la città è semideserta: chi può rimane a casa. Il Comune di Mosca ha chiuso le scuole (eccetto i licei). Il traffico è ridotto a un quarto del solito e tutte le auto ancora in circolazione hanno la griglia del radiatore tappata con un pezzo di cartone o di giornale, per tenere caldo il motore. Per i pedoni è ancora peggio. I pochi coraggiosi che si avventurano negli immensi viali della capitale sembrano i protagonisti di qualche racconto di Jack London sul grande gelo del Nord, che attraversano distese ghiacciate. Camminare è difficile: l'a- ria polare chiude subito le narici e brucia la gola. Ma fermarsi per riposare significa gelare fino alle ossa e così la gente si affretta. E' così che ci si sposta per Mosca: a piccoli tragitti, per poi fa¬ re una sosta al caldo. I passeggeri degli autobus e dei filobus, appena scesi alla loro fermata, corrono dentro i negozi e si aggrappano ai termosifoni per scaldarsi prima dell'ultima traversata fi¬ no a casa. E il mercato delle stufe elettriche in questi giorni sta vivendo un vero boom. Chi si ferma muore. Non è un'esagerazione: in due giorni 9 persone (senzatetto o ubriachi) sono morte congelate. La notte scorsa negli ospedali di Mosca per ipotermia sono state ricoverate 49 persone. Altre quattro sono rimaste ferite da pezzi di ghiaccio caduti dai tetti. Ma è una statistica ancora provvisoria: molte autoambulanze sono ferme e spesso i medici non riescono a raggiungere i malati. Dalle finestre, sigillate con strisce di carta contro gli spifferi, non si vede nulla: sono appannate. Se invece si ha il coraggio di uscire e di raggiungere la panoramica sulle colline dei Passeri si vede una Mosca avvolta dal fumo. Ogni sbuffo di aria calda si trasforma in una nube che avvolge la città. Il posto, solitamente pieno di turisti e di sposi novelli che si fanno fotografare, è completamente deserto, salvo i venditori di matrioshka e una troupe televisiva europea che sta preparando un servizio sul freddo a Mosca. Il cameraman si precipita avidamente sui pochi passanti imbacuccati fino agli occhi. I moscoviti posano e sorridono orgogliosi, come a dire che ai veri russi il freddo non fa niente. Ma non è così, soprattutto dopo diversi inverni quasi senza neve (anche in Russia l'effetto serra si fa sentire). La gente ha buttato via i colbacchi e i valenki, gli stivaloni di lana, brutti ma caldissimi, sostituendoli con piumini cinesi e montoni turchi. Pagando la moda con tosse e starnuti, che hanno colpito la maggioranza dei moscoviti, a cominciare dal presidente Eltsin. Tutti i servizi comunali sono in stato di allarme. Per fortuna, gli incidenti per ora sono pochi e non gravi, mentre a Volgograd il Comune è stato costretto ad evacuare decine di persone per uno scoppio dei tubi del riscaldamento. Ma il freddo è tale che non reggono nemmeno le pietre: nel muro di un palazzo sull'esclusivo Rubliovskoe chaussè si è aperta una crepa larga 10 centimetri. Eppure ci vuole altro per fermare una città frenetica come Mosca. Tutti i mercati sono rimasti aperti e i venditori offrono latte pietrificato e limonata con un blocco di ghiaccio che galleggia dentro la bottiglia: «Così risparmia la fatica di mettercelo». AnnaZafesova Invece di salutarsi con il consueto «come stai?» la gente chiede «Oggi ti è partita la macchina?» Nei mercati si vende limonata pietrificata con la scritta * «Così risparmiate la fatica di mettere il ghiaccio» * La superficie della Moscova ghiacciata a causa del freddo record che ha stretto in una morsa la capitale russa e nella foto piccola la folla che si affretta a cercare rifugio in una stazione della metropolitana per ripararsi dal gelo Una anziana venditrice di immagini sacre cerca di ripararsi dal freddo davanti a una chiesa della capitale russa

Persone citate: Eltsin, Jack London