«Ma ora viene il difficile di Roberto Condio

«Ma ora viene il difficile «Ma ora viene il difficile » Lentini: ci aspetta un ciclo decisivo TORINO. Cose mai viste al Delle Alpi: primo gol granata per Tricarico e Fattori, prima rete subita in tre partite casalinghe da Pastine, debutto per l'ex Ufo magiaro Tamas Sandor. Ma la «prima volta» più esaltante, il più bel regalo di Natale per la gente torinista, è l'agognato approdo alla zona-promozione: da quando la Triade dell'Hic Sunt Leones è diventata padrona, mai il Toro si era trovato fra le quattro regine della B. Dopo quattro allenatori (Sandreani, Vieri, Souness e Reja) e l'onta del terz'ultimo posto di due mesi fa, Massimo Vidulich avrebbe finalmente di che essere un presidente felice. E invece s'affretta a frenare gli entusiasmi: «Non mi sono disperato quando eravamo in zonati 1, non mi esalto ora che tutto fila per il verso giusto. Certo, possiamo essere fiduciosi: segniamo molto, in campo c'è una squadra vera e la gente si diverte. Ma la B è un campionato terribile. L'unico traguardo che conta è quello del 14 giugno, ultima giornata: quel giorno sì che vorrei essere un presidente contento». Piedi ben piantati per terra, dunque, e avanti così. Il comandamento presidenziale trova allineata tutta la squadra. Capitan Lentini, unico sempre presente nelle prime 14 giornate, è persino più crudo: «Da un po' di settimane viaggiamo sul velluto. Ora, però, arrivano le spine: ci aspettano Salernitana, Reggiana, Chievo e Perugia, tutte brutte clienti. E' il ci¬ clo cruciale: se lo superiamo indenni, siamo a posto». Scava scava, però, Lentini qualche concessione all'ottimismo la fa: «Ebbene sì, se mi avessero detto che in due mesi saremmo volati dal terz'ultimo al terzo posto non ci avrei creduto. E invece è tutto splendidamente vero. Onore a Reja, ma soprattutto all'intera squa¬ dra che non ha mai perso la fiducia nei suoi mezzi e ha saputo rimettersi in sesto in fretta». E allora, sentiamolo questo Reja. Nella domenica che corona in anticipo la rimonta cominciata sette partite fa, l'Edy dei miracoli conferma pragmatismo e rigore e fa le pulci al 4-1 : «A metà gara, tra il 2-0 e il 3-0, ci siamo rilassati troppo: voglio meno svolazzi e più intensità, anche quando tutto sembra facile. E poi mi ha fatto arrabbiare quel gol subito: una leggerezza, dovevamo evitarla». Ma anche il severo Reja, smessi i panni del tecnico che non si accontenta, poi si scioglie e dispensa carezze e complimenti ai suoi: «Siamo sulla buona strada. Adesso comin- riamo anche a segnare con difensori e centrocampisti e a capitalizzare schemi su calci piazzati provati in allenamento. Tricarico arretrato è un esperimento che ha funzionato. Bravo anche Asta: penso di riproporlo a Salerno». Già, archiviato il terzo largo successo consecutivo interno, il pensiero corre subito al big-match di domenica sul campo dell'imbattuta neocapolista. Reja assicura: «Sarà una battaglia. La Salernitana è la squadra più in forma e in casa ha un pubblico che sa esaltarla. Noi tecnicamente siamo pronti a reggere il confronto. Per non soccombere, però, servirà più cattiveria del solito. Questo è un Toro che usa ancora troppo il fioretto». «Reja stia tranquillo - ribatte il tecnico sangrino, Jaconi -. Noi lo abbiamo agevolato con ingenuità clamorose, ma in mano ha una squadra che vale sicuramente la A. E' un Toro ben organizzato, scaltro e cinico quanto basta. E in più mi è sembrato addirittura incontenibile sulle fasce: il nostro ko è maturato proprio lì». Roberto Condio Domenica prossima big-match a Salerno Reja: «Sarà battaglia» L'esultanza di Sommese, autore del quarto gol [reportersj

Luoghi citati: Lentini, Perugia, Salerno, Torino