Un mitra per il baby-sicario
Bari, armato con una «Skorpion» e con guanti di gomma: secondo gli investigatori preparava un agguato Bari, armato con una «Skorpion» e con guanti di gomma: secondo gli investigatori preparava un agguato Un mitra per il baby-sicario Arrestato a 14 anni dopo un inseguimento BARI NOSTRO SERVIZIO Il cappellino con la visiera calata sugli occhi, i guanti di gomma da specialista dell'omicidio. Un'arma infilata nella cintola dei pantaloni, il motorino per sgattaiolare tra i vicoli. E l'aria sveglia di chi sa come si scala la gerarchia della malavita: sparando, uccidendo, e seguendo gli ordini dei capi per conquistarne la fiducia. Ma lui è qualcosa in più di un semplice gregario. Fa parte di una «famiglia». E deve contribuire a farne recuperare il terreno perduto. E' un piccolo boss. No, 14 anni non sono pochi per imbracciare una mitraglietta da guerra, per puntarla contro i poliziotti e sparare. E non sono pochi, a Bari, dove i clan mandano in prima linea ragazzini come questo studente terribile che sabato sera, armato come un guerrigliero, preparava un agguato a un clan avversario. Sul ciclomotore insieme con un complice, ha trovato sulla sua strada una pattuglia della polizia che voleva fermarlo. Ha tirato diritto, infilato velocemente i vicoli della città vecchia la casba della malavita Daiese - e poi messo mano alla cintola. Ha preso la sua Skorpion calibro 7,65 (di fabbricazione ceca) e, maneggiandola abilmente, ha sparato. Il proiettile ha mancato il bersaglio. Gli agenti hanno seguitato a inseguirlo e l'hanno catturato in Arco San Nicola, vicino alla Basilica. Aveva in lasca sette proiettili. Il suo amico e fuggito. La polizia lo ha identificato e lo sta cercando. Benché fosse incensurato, il ragazzino sapeva come muoversi. Indossava guanti di gomma. 1 killer li usano per non lasciare impronte soprattutto per difendersi dallo «stub», il primo esame che gli investigatori eseguono sulle mani di chi è sospettato di un delitto. Permette di trovare tracce di polvere da sparo. I guanti sono un antidoto. Apparentemente simile a decine di altri casi, questo episodio è forse qualcosa di più, l'inizio di una battaglia per ridisegnare gli equilibri fra i clan, dopo l'arresto di Raffaele La•aspata, 37 anni, il boss dei ooss, catturato nei giorni scorsi a Napoli dopo una lunga latitanza in Montenegro. Laraspata, profittando della scomparsa dalla scena di Antonio Caoriati, padrino della città vecchia finito in carcere, lo aveva scalzato nel controllo dei trafaci illeciti. Ora, in galera Laraspata, si riaprono i giochi. E indie questa volta i minorenni sono in prima linea. A luglio in juattro sono stati condannati )er associazione a delinquere ■ li stampo mafioso. Due per imicidio: un diciassettenne a i 2 anni e quattro mesi. Armato li mitraglietta, partecipò all'onicidio di Francesco Attolico, uomo dei Capriati. Due anni fa i carabinieri scoprirono un singolare rito di affiliazione di ragazzi di 13-14 anni. Giurando fedeltà, si tatuavano sul braccio due lettere: S.G., le iniziali di Salvatore Giuliano, il bandito della strage di Portella della Ginestra. Recitavano la formula del giuramento tenendo in mano un fazzoletto infuocato, senza farlo cadere. I pavidi, a casa. Per gli altri, un legame a vita con i clan. Un pentito foggiano ha rivelato che in Puglia viene imposto il battesimo malavitoso anche a bambini di 5 anni che facciano parte delle «famiglie». E' quella inestirpabile usanza che Franco Occhio- grosso, procuratore del tribunale per i minorenni di Bari definisce «subcultura della mafiosità» e che lo induce alla pessimistica previsione: «E' difficile trovare un rimedio». «Bisognerebbe - dice Occhiogrosso - comprendere come i mitra finiscano in mano ai ragazzini». Ma basterebbe volge¬ re lo sguardo al Canale d'Otranto. E' l'autostrada della droga, dei clandestini e delle armi da guerra. A Bari i reati dei minorenni sono tutti in aumento. E anche le vittime. La scorsa estate Donato Amoruso, diciottenne nipote di Laraspata, fu ucciso in piazza Chiurlia, nel cuore della città vecchia. Gualche settimana prima Francesco Martiradonna, 17 anni, fu ammazzato sugli scalini di una chiesa. Anziché portare tranquillità, l'arresto di Raffaele Laraspata potrebbe ora provocare un effetto contrario. Tonio Aitino Il complice è fuggito in moto Sempre più coinvolti i ragazzini nella guerra fra clan rivali Un'immagine del centro storico di Bari, teatro della guerra fra clan che sempre più spesso coinvolge minorenni BABY IN GUERRA
Luoghi citati: Bari, Montenegro, Napoli, Otranto, Puglia
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