Si ferma il cuore di Giovanni Alberto

Citi Assistito fino all'ultimo dal padre Umberto Agnelli, dalla madre e dalla moglie Avery Si ferma il cuore di Giovanni Alberto La morte a 33 anni nella villa della Mandria TORINO. Giovanni Alberto Agnelli, 33 anni, presidente della Piaggio, è morto ieri nella villa del padre Umberto, alle porte di Torino. Il suo cuore si è fermato in tarda mattinata. Giovannino, erede designato della dinastia Agnelli alla guida del gruppo Fiat, lottava ormai da nove mesi contro una rara forma di tumore all'intestino. Un male che lui stesso, a metà aprile, in un'intervista a La Stampa, disse di avere, dopo un improvviso malessere la vigilia di Pasqua. «Inizialmente ho pensato a un'infezione intestinale - raccontò, dagli Stati Uniti, dov'è stato ricoverato a lungo in un centro specializzato -. Invece mi è stata diagnosticata una peritonite e, alla fine, esami più approfonditi hanno permesso di scoprire che quella peritonite non era causata da una semplice infezione, ma si trattava di una forma tumorale». Nove mesi di lotta contro la disperazione, con lo sprazzo dei giorni di felicità per la nascita della figlia Virginia Asia, il 16 settembre. Poi, ieri, le speranze sono finite. La morte di Giovanni Alberto Agnelli è stata improvvisa. Soltanto tre giorni fa si era presentato a sorpresa in tribuna centrale allo stadio Delle Alpi, per assistere alla partitissima Juventus-Manchester. Pareva quasi un miracolo quella apparizione in pubblico, come se il male stesse finalmente cedendo alle cure e alla tenacia del giovane Agnelli. Ma è stata solo una parentesi, una speranza inutile: la malattia non è stata vinta; Giovanni Alberto non ce l'ha fatta. I funerali saranno celebrati in forma strettamente privata, ha annunciato ieri in serata la famiglia Agnelli. E oggi il calcio ricorderà Giovanni Alberto Agnelli con un minuto di silenzio sui campi di serie A e serie B: lo ha disposto il presidente della Figc, il torinese Luciano Nizzola. Al momento della morte, nella villa dei Roveri immersa nel verde del parco della Mandria, accanto a Giovannino c'erano la madre Antonella Bechi Piaggio, il padre Umberto e la moglie Avery Frances Howe. Il loro matrimonio è stato il «sì» dell'anno, celebrato dal vescovo di Pisa il 16 novembre '96 in una villa assediata da fotografi e giornalisti. E fotografi e giornalisti hanno «assediato» ieri anche la villa alla Mandria: prima in cerca di certezze a una notizia non ancora confermata ufficialmente, poi in attesa di una frase di cordoglio, di una testimonianza d'affetto. E invece non ha paro¬ le donna Marella Agnelli, moglie dell'Avvocato, che in mattinata, appena saputo dell'improvviso aggravarsi delle condizioni di Giovannino, si è precipitata alla Mandria. Verso le 17 esce a bordo della sua «Lancia K» col volto della disperazione. Nel pomeriggio, anche Gianluigi Gabetti, vicepresidente della Fiat, ha raggiunto i Roveri. E come donna Marella è uscito con gli occhi abbassati, senza dire una parola ai cronisti. Non ha potuto ancora raggiungere la Mandria il senatore Giovanni Agnelli, bloccato nella sua villa sulla collina torinese dopo la frattura del femore che lo ha costretto a un intervento chirurgico: tra i primi ad accorrere in clinica, la domenica dell'incidente, ci fu proprio Giovannino. Un dolore inviolabile, quello degli Agnelli. Il telefono squilla in continuazione, alla Mandria, ma tutte le chiamate vengono filtrate. All'ingresso del parco gli agenti della sorveglianza, i carabinieri e un funzionario della Digos tengono sotto controllo i curiosi e la stampa. La presenza dei giornalisti di fronte al cancello che s'affaccia sulla statale delle Valli di Lanzo è l'unico segnale visibile per chi sta fuori e ancora non sa. Qualche automobilista rallenta, intuisce, e così la notizia si sparge in fretta a Fiano, dove Giovannino aveva frequentato le scuole elementari prima di partire per l'America. Ieri sera, al Golf club, era in programma il tradizionale incontro annuale dell'Associazione sportiva I Roveri, a cui Giovannino era iscritto. Ma l'appuntamento è stato annullato per l'improvviso lutto. Il professor Felice Gavosto, direttore scientifico dell'Istituto antitumori di Candiolo che ha seguito la malattia di Giovannino, è commosso: «A noi medici, a questo punto, non resta che ritirarci e sentirci vicini alla famiglia Agnelli», dice al telefono. In serata arrivano ai Roveri le «fraterne condoglianze» dell'Arcivescovo di Torino, Giovanni Saldarmi. «Sono profondamente addolorato per l'improvvisa notizia - scrive nel suo messaggio -. Mi sono raccolto in preghiera, invocando il conforto che viene dalla fede». «Speravo che questa notizia non arrivasse mai», è addolorato anche don Vasco Arzilli, il parroco di Castel del Bosco che assieme al vescovo di Pisa ha celebrato il matrimonio del presidente della Piaggio. «Non potrò mai dimenticare la sua semplicità, il suo modo di fare alla mano, la sua gentilezza». Marco Accossato Nove mesi di lotta contro una rara forma di tumore I funerali in forma privata Minuto di silenzio in serie A tto a un intervento chirurgico: tra i pri accorrere in clinica, la domenica dell'inte, ci fu proprio Giovannino. dolore inviolabile, quello degli Agnelli. Il no squilla in continuazione, alla Manma tutte le chiamate vengono filtrate. Alesso del parco gli agenti della sorvegliancarabinieri e un funzionario della Digos no sotto controllo i curiosi e la stampa. esenza dei giornalisti di fronte al cancello affaccia sulla statale delle Valli di Lanzo ico segnale visibile per chi sta fuori e annon sa. Qualche automobilista rallenta, ce, e così la notizia si sparge in fretta a dove Giovannino aveva frequentato le e elementari prima di partire per l'Ameriri sera, al Golf club, era in programma il ionale incontro annuale dell'Associazioortiva I Roveri, a cui Giovannino era o. Ma l'appuntamento è stato annullato mprovviso lutto. rofessor Felice Gavosto, direttore scientiell'Istituto antitumori di Candiolo che ha o la malattia di Giovannino, è commosA noi medici, a questo punto, non resta itirarci e sentirci vicini alla famiglia li», dice al telefono. In serata arrivano ai ri le «fraterne condoglianze» dell'Arcive di Torino, Giovanni Saldarmi. «Sono elli. o la fondo cordoglio dei vertici Fiat per la morte di Giovanni Alberto Agnelli. «Il presidente della Fiat Cesare Romiti, il vicepresidente Gianluigi Gabetti e l'amministratore delegato Paolo Cantarella, interpretando - è scritto in una nota diffusa ieri - il sentimento di tutti i dipendenti delle società del gruppo, della dirigenza e dei consiglieri, si uniscono al dolore della famiglia e rimpiangono il giovane Giovanni Alberto Agnelli, che ha portato nel consiglio di amministrazione della Fiat, insieme con le sue capacità, le doti di umanità e di entusiasmo che appartenevano alla sua personalità». Ir. cri.] Cesare Romiti