Le verità negate dei misteri di Ustica di Paolo Guzzanti

Le verità negate dei misteri di Ustica FUORI DAL CORO Le verità negate dei misteri di Ustica ELLA caduta del Boeing della Twa 800, qui a Baltimora si sa tutto. All'inizio si era pensato ai terroristi e ad un missile lanciato da un aereo: si erano pensate e scritte tutte le ipotesi che saltano fuori in questi casi. Quanto tempo è passato dal giorno del disastro? La palla di fuoco che inghiottì 230 persone nel cielo di New York mostrò il suo bagliore la sera del 17 luglio 1996: dunque, poco meno di sedici mesi. E adesso, anche se restano da definire alcuni dettagli, il più è fatto ed è stato fatto da un ente, il National Transport Safety Board, che esiste in tutti i Paesi civili del mondo: un'agenzia tecnica al di sopra di tutte le parti con la competenza esclusiva per le inchieste sui disastri. L'Italia questo ente non ce l'ha e seguita a non avercelo malgrado le figuracce che facciamo di fronte all'Organizzazione Internazionale per l'Aviazione civile. Prendiamo il nostro caso nazionale più rovente, quello per il quale, come dice Andreatta, gli italiani rischiano di impazzire: Ustica. Quanto tempo è passato da quel 27 giugno 1980, quando il Dc9 Itavia I-Tigi, volo lh-870 in rotta su Palermo scomparve dagli schermi radar di Roma Ciampino, per inabissarsi nelle acque di Ustica? Sono passati 17 anni e mezzo. E che cosa è successo nel frattempo? Di tutto, anzi di troppo: le inchieste sono state condotte per dodici anni senza analizzare il relitto (estratto a rate), né esisteva l'ente super partes in grado di indagare in modo competente. Agli italiani insomma nessuno ha ancora offerto ciò che a Baltimora viene servito alla sovranità dell'opinione pubblica: una seduta aperta e continua con l'esibizione e l'analisi di tutti i documenti, le perizie, le testimonianze, comprese quelle più fantastiche. E con la Cnn che trasmette in diretta l'udienza. Gli americani leggono, ascoltano, obiettano ed hanno la sensazione di un servizio pubblico che tenta di fornire la verità, erogato da persone competenti e indipendenti. L'Italia è l'unico fra i Paesi avanzati a non avere la sua agenzia in grado di indagare e fornire alla magistratura, per quanto di sua eventuale competenza, risultati attendibili, ma è anche l'unico Paese che aspetta 12 anni per ripescare un aereo caduto in mare e scoprire, perizie alla mano, che non c'è stato nessun missile, nessuna battaglia aerea. E che il Dc9 non potè certo ammarare con i suoi occupanti ancora vivi per il semplice fatto che si è disgregato in cielo seminando dieci chilometri di fondo marino con i suoi pezzi. Un fantasma si aggira egualmente per l'Italia: quello dell'indecente cospirazione con cui un gruppo di complottatoti felloni vuole nascondere la verità con infami coperture di Stato. L'unico mistero coperto dalle autorità sembra per ora il morivo che ha consigliato tanti governi della Repubblica ad abbandonare il Paese ad una massiccia intossicazione, piuttosto che cercare la verità fra le lamiere. La verità accertata per ora è che l'aereo di Ustica non fu colpito da alcun missile, né ebbe un cedimento strutturale, ma fu fatto saltare con una bomba all'interno non rivendicata, come quello di Lockerbee. Non è che sia poco. Gli americani si sono dovuti contentare di una verità meno clamorosa: il loro Boeing esplose per le scintille di vecchi fili sui gas di scarico. Ma la vera differenza fra noi e loro è che loro possono credere al Ntsb, perché esiste e perché è attendibile, mentre da noi sarà un problema far accettare le verità di fatto, a scapito di quelle, molto più appassionanti, dei complotti segreti. Paolo Guzzanti ntj

Persone citate: Andreatta