Scoppia la mina-Turchia Esclusa, ma i 15 sono divisi di C. M.
Scoppia la mina-Turchia Esclusa, ma i 15 sono divisi Scoppia la mina-Turchia Esclusa, ma i 15 sono divisi ropa sono in crescita, 27 miliardi di ecu nel '96, con un'eccedenza di 9 miliardi di ecu a favore dell'Ue). Ma ci sono contro altre complicate ragioni di cui la Germania (che ospita 4 milioni di immigrati turchi, la più numerosa minoranza nell'Ue) è la rappresentante più tenace insieme alla Grecia che si oppone a tutto ciò che ha a che fare con Ankara. L'Italia (insieme a Francia a Gran Bretagna), invece, sta giocando il ruolo di grande amica della Turchia sostenendo che l'ampliamento della Unione europea doveva essere intrapreso come un «processo», «inclusivo» di tutti gli Stati che in qualche modo ne volevano far parte, con gradi e velocità differenti a seconda delle condizioni di ciascuno Stato, ma senza dare l'impressione a nessuno di potersi considerare escluso. Invece è esattamente quello che è accaduto nelle ultime ore qui a Lussemburgo. Il premier turco Mesut Yilmaz e il ministro degli Esteri Ismail Cem sono arrivati l'altra sera per un preincontro con Jean Claude Juncker, primo ministro lussemburghese è presidente di turno dell'Unione europea. Qui è stato loro prospettato il menù, scritto da Juncker più sotto l'influsso dei tedeschi che del resto d'Europa. Si prevede¬ va infatti una strategia di allargamento dell'Europa con tre momenti: i negoziati bilaterali con i cinque Paesi già pronti (più Cipro), un forum multilaterale con tutti eccetto la Turchia, una conferenza europea da aprirsi il 31 marzo a Londra con tutti gli aspiranti. In più c'è l'aspetto conviviale, che fa parte sostanziale delle trattative. Oggi è in programma un pranzo tra i Quindici e tutti gli aspiranti alla Ue da cui è esclusa la Turchia. Agli inviati di Ankara era stata riservata la cena di questa sera a cui però già si sapeva che non avrebbero partecipato tutti, ma solo chi voleva (e l'Italia voleva). A questo punto la Turchia ha detto no grazie, Yilmaz e Cem hanno preso un aereo per Ankara («Abbiamo abbastanza da mangiare a casa nostra») e Juncker ha dato una bella intervista alla Bbc affermando che in nessun Paese d'Europa «si pratica la tortura», facendo capire che in Turchia invece sì. La frittata diplomatica era cosi completa. [c. m.]
Persone citate: Ismail Cem, Jean Claude Juncker, Juncker, Mesut Yilmaz, Yilmaz
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