An, primo atto dell' «epurazione»

Fra i vecchi dirigenti pochi salvano la testa. Nessun incarico per Gasparri Fra i vecchi dirigenti pochi salvano la testa. Nessun incarico per Gasparri An, primo affo dell' «epurazione» Fini svecchia il partito: arrivano gli «under 40» mBM Ufi §111 COME CAMBIA LA DESTRA LROMA A preannunciata «purga» finiana è, di fatto, cominciata ieri. Gualche testa è caduta, o meglio, è in bilico sul collo di chi la porta, perché lo stesso presidente di An ha lasciato intendere che l'ufficio politico, appena azzerato, verrà ricostituito, forse anche prima dell'appuntamento di Verona, e ha spiegato che ne faranno parte pure alcuni esponenti del vecchio organismo. Ma altri «tagli» sono alle porte: «la riorganizzazione non è finita», avverte il leader. Per adesso Fini ha nominato i due nuovi coordinatori nazionali, due «under 40», e la segreteria organizzativa. Il messaggio all'esterno è duplice: svecchiamento e «maggiore presentabilità» della classe dirigente di An da una parte, una linea politica che non indulge al passato, ma che guarda ai ceti moderati e alle istanze liberiste, dall'altra. I dirigenti riconfermati sono pochissimi. Ci sono Marco Zacchera, che mantiene la guida degli Enti Locali, e Alterto Matteoli, a cui resta la reponsabilità del- l'organizzazione del partito. Entrambi entrano a far parte della segreteria organizzativa. C'è poi Adolfo Urso, che limane al suo posto di portavoce. E c'è Domenico Fisichella, che ha il compito di elaborare il documento programmatico per Verona. Un discorso a parte quello che riguarda Publio Fiori: l'esponente della «destra sociale» viene messo in segreteria, però non ha nessun incarico specifico, e comunque perde quel potere che aveva da coordinatore nazionale. Nessun posto, invece, per Maurizio Gasparri (pare abbia rifiutato il «contentino» della segreteria), ma Fini ha deciso di recuperarlo in qualche modo. E le nuove entrate? Innanzitutto ci sono i due coordinatori nazionali: Alfredo Mantovano e Manlio Contento, entrambi trentanovenni. Il primo è nato a Lecce, ed è un magistrato. Non ha mai avuto la tessera del msi e proviene dall'Alleanza cattolica, il movimento neoconservatore di Giovanni Cantoni. Si è iscritto ad An solo tre mesi fa. E' ovvio, quindi che la scelta di Fini sia caduta su un personaggio del genere proprio perché è il meno legato al passato di Alleanza nazionale. Anche se alla prima legislatura, Mantovano - cui spetterà il compito, come coordinatore di occuparsi delle questioni istituzionali - è già noto, alla Camera, perché è stato relatore, in commissione Giustizia, della riforma dell'articolo 513. Può essere considerato un «garantista», sebbene prudente. Contento, invece, che sarà il coordinatore delle politiche economiche di An, è nato in provincia di Udine e si è fatto un nome come antileghista doc. Nemmeno la sua nomina, quindi, è casuale. Chissà se ne sarà contento Ignazio La Russa, che con il Carroccio vorrebbe tentare di instaurare un dialogo. A Contento Fini affidò la dichiarazione di voto del partito durante il di¬ battito che chiuse la crisi lampo aperta da Rifondazione. In quell'occasione il forzitalista Antonio Martino si informò su chi fosse e ne lodò le capacità. E infatti il neo coordinatore di Alleanza nazionale, in materia di politica economica, è lontano anni luce dalla cosiddetta destra sociale. E questo è un altro segnale che Fini ha voluto inviare scegliendolo. La destra sociale sembrerebbe ridimensionata, se si esclude il ruolo importante affidato a Francesco Storace, neo commissario del partito a Roma, con cui però va detto che il presidente di An ha un rapporto personale strettissimo che va al di là delle correnti. La linea politica, infatti, la decideranno il presidente, i capigruppo Maceratini e Tatarella e il portavoce Urso. Anche in segreteria, del resto, c'è una preminenza degli esponenti dell'Area vasta. Vengono da lì le nuove entrate: Giovanni Collino, Nuccio Carrara e Mario Landolfi. Dei tre, quest'ultimo, giornalista e membro della commissione di vigilanza Rai, è mi giovane che si è già fatto notare. [m. t. m.]

Luoghi citati: Lecce, Roma, Udine, Verona