Madrid «Spartiamoci Gibilterra»

Londra: «No» Londra: «No» Madrid «Spartiamoci Gibilterra» MADRID. La Spagna insisterà oggi, in una riunione che si terrà a Londra, sulla proposta già formulata all'inizio dell'anno - di spartire con la Gran Bretagna la sovranità su Gibilterra nel prossimo secolo. Dell'iniziativa si parlerà - secondo il giornale Abc - durante un incontro tra il ministro degli esteri britannico Robin Cook e il suo collega spagnolo Abel Matutes. Madrid chiede una spartizione per 90 anni o più, durante i quali si manterrebbe uno statuto di autonomia per la rocca. Finora la Spagna aveva insistito sul fatto che il possesso del piccolo avamposto sulla sua costa meridionale era illegale, chiedendo la restituzione del territorio. Come le Falkland, e come l'Irlanda del Nord (dove la maggioranza protestante si rifiuta di riunirsi alla cattolica Repubblica d'Irlanda), anche Gibilterra è un'eredità dell'impero britannico: fu ceduta dalla Spagna al momento dei trattati di Utrecht, che a partire dal 1713 posero fine alla guerra di successione spagnola. La proposta attuale sembra un ammorbidimento dell'atteggiamento finora tenuto. Non se ne parla neppure. Questa la sdegnata risposta data dalla Gran Bretagna alla proposta spagnola. «La Gran Bretagna si oppone con risolutezza - si è appreso a Londra - a qualsiasi modifica alla costituzione della sua piccola colonia sulla punta meridionale della Spagna, senza il consenso della popolazione di Gibilterra». Nel 1987 il Regno Unito accettò la proposta sull'uso comune delle vie aeree per il traffico civile, ma l'accordo non entrò in vigore per il rifiuto a ratificarlo delle autorità locali. La richiesta britannica fatta alla Spagna di togliere le restrizioni aeree su Gibilterra, prima di entrare nella nuova struttura militare della Nato, ha indotto Madrid a proporre in cambio una gestione comune dell'aeroporto. La strategia spagnola ha fatto sì che la settimana scorsa i britannici ritirassero le loro minacce di boicottare la nuova struttura di comandi Nato. «L'impegno del governo britannico per quanto riguarda la sovranità è espresso con chiarezza nella costituzione del 1969 - ha fatto sapere Londra dove è scritto che non ci può essere nessun cambiamento dello status di Gibilterra senza il consenso della sua popolazione». Ma cosa vogliono gli abitanti di Gibilterra? Secondo progetti annunciati alla stampa dal primo ministro locale Peier Caruana, anch'essi vorrebbero porre fine alla dipendenza coloniale, ma solo per diventare come l'isola di Man e Jersey: dipendenze dirette della corona britannica, cioè inglesi come nazionalità ma «paradisi fiscali» per quanto riguarda le tasse. Un tale cambiamento provocherebbe una irritazione ancora maggiore della Spagna, che già ha avvertito che non l'accetterebbe.

Persone citate: Abel Matutes, Caruana, Robin Cook