Guerra di successione a Monaco

Per i giornali francesi Ranieri pensa come erede ad Andrea, nato dalle nozze con Casiraghi Per i giornali francesi Ranieri pensa come erede ad Andrea, nato dalle nozze con Casiraghi Guerra di successione a Monaco «Ilfiglio di Carolina al posto di Alberto» PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Un Casiraghi junior l'erede di Ranieri? Che il principe Alberto, giramondo quarantenne dagli innumerevoli flirt ma con vistose esitazioni matrimoniali, non se ne abbia a male: la voce corre. E se un settimanale ossequioso verso i Grimaldi come «Point de vue» annunciava - due numeri fa «una guerra per la successione» sotto la Rocca, è possibile che dietro i pettegolezzi alligni il vero. Caroline avrebbe per Andrea, biondo ragazzino che fungeva sinora da comparsa o poco più nelle fotografie dinastiche, un'ambizione inconfessabile: il trono. E le vicende dinastiche inglesi potrebbero aiutarla a uscire dalla rèverie materna concretizzando il progetto. Andrea è il William monegasco. Troppo giovane, dunque innocente. Carino, fotogenico, bravo a scuola. Per una dinastia che celebrava quest'anno il settecentenario - un fiasco le celebrazioni, rileva «Voici» en passant - tuffarsi nella giovinezza significa allontanare l'immagine senile, rinvigorendo fortune oggi appannate. Ranieri, lui, giocherebbe alla regina Elisabetta. Ha 74 anni, che non son pochi, ma gli preme giungere alle Nozze d'Oro con il regno. Cadranno nel '99. Si dice stanco. E forse annoiato. Ma da bravo patriarca invia al figlio messaggi contraddittori. Lo vorrebbe più coinvolto nel governo (si fa per dire: il premier è un grand commis francese cui la monarchia accorda il benestare) e meno farfallone con le ragazze, il cinema (l'esordio da attore in «One Man's Hero» non rallegra papà), le crociere. Insomma: diverso. L'interessato potrebbe replicare che il babbo si guarda bene dall'appoggiarsi a lui affidandogli le redini. Pare, casomai, saggiar¬ ne le doti. Come per Carlo, gli esami non finiscono mai. Infine, la trappola maritale. Lo «sposati e t'incorono» non fu mai regola nelle vicissitudini di una Casa in cui la donna può succedere all'uomo. E con due sorelle, la dinastia ha la certezza di non estinguersi anche qualora Albert prolungasse lo scapolato. Ma il monarca in pectore dicono brilli per indecisione. E non solo dinanzi all'altare. Una mamma autoritaria e capricciosa come Grace - diva prima, santa do¬ po - è forse nociva per la fiducia in sé della prole. Il padre peggiora le cose. E' lì da mezzo secolo: un monumento. Confrontarsi alla statua paterna intimorisce Albert. Con quella sua aria da ex ragazzo timido e gentile, sembra dirsi: «Ce la farò mai?». Caroline non conosce simili esitazioni. Di Grace ha la forza, la volontà feroce, il carattere spigoloso. Ma la tradisce il curriculum. Se Albert è allergico alla fede nuziale, la principessa ne fa un consumo smodato. Due matrimoni, più numerose love story. E la fama di rubamariti che l'insegue. L'ultima preda è un Hannover. Il Gotha internazionale non apprezza i safari amorosi. E reagisce boicottando - citiamo ancora «Voici», che sarà volgare ma ci azzecca volentieri - Monaco. Caroline non si trova insomma nella posizione migliore per scalzare il fratello. In compenso, da brava stratega occupa il campo di battaglia. Gli happening culturali e mondani non le sfug- II principe quarantenne pare più interessato al cinema che al governo La vicenda della corte dei Grimaldi ricorda quella di Carlo d'Inghilterra e del piccolo William Il principe Ranieri, Alberto e Carolina con i tre figli al balcone di Palazzo Grimaldi a Monaco gono. Una madrina implacabile, con allure da feldmaresciallo. E il povero Albert si ritrova al secondo rango. Come sempre. La tenacia di Caroline ha una sola, ragionevole spiegazione: sacrificarsi per Andrea. L'obiettivo sarebbe guadagnare tempo aprendo una breccia nel dispositivo che vuole che lo scettro non salti generazioni. Il «di padre in figlio» è regola, a Montecarlo. Ma se Albert abdicasse? Convincerlo non sarebbe impossibile. In tal caso, erediterà Caroline la Rocca. Rinunciandovi - beau geste su cui i rotocalchi imbastiranno la beatificazione - per Andrea. Fantascientifico? E' indubbio. Ma «Deo Juvante» - come invoca l'emblema dei Grimaldi - anche i miracoli talora accado¬ no. [e. bn.l

Persone citate: Alberto, Carino, Carlo D'inghilterra, Casiraghi, Casiraghi Guerra, Elisabetta, Rocca

Luoghi citati: Monaco, Montecarlo, Parigi