Un nuovo baby sitter, Internet
Uno spiraglio nella notta: gli Usa pronti a ridurre le emissioni Già molte scuole sono collegate negli Stati Uniti, ma gli insegnanti protestano Un nuovo baby sitter, Internet Igenitori vigilano sugli asili con il computer WASHINGTON. Nella fretta di arrivare in ufficio in orario avete dimenticato di dare un bacio a vostro figlio quando lo avete mollato all'asilo-nido. E così arrivate al lavoro corroso da un senso di colpa che vi rovina la giornata. Se solo poteste vincere lo spazio e trovarvi lì in classe, dare un'occhiata, vedere come sta, assicurarvi che magari gioca tranquillo e neanche si è accorto della vostra negligenza. Insomma, se solo poteste diventare un genitore virtuale... £ Da un po' di tempo negli Stati Uniti questa fantasia di molti papà e molte mamme apprensivi si sta trasformando in realtà: sono ormai più di una trentina gli asili-nido americani che possono essere raggiunti in video via Internet. In pratica basta cliccare sul sito di questo o quell'istituto, ed ecco che si apre una «finestra» sulla classe del loro bambino. E le «sbirciate» elettroniche si stanno moltiplicando ad un ritmo tale che il fenomeno promette di diventare molto più di una moda. L'assistenza ai bambini che vanno al nido - piccoli di uno, due, tre anni - è diventata uno dei problemi centrali - secondo Hillary Chnton è «ito problema centrale - della società americana oggi. Le pressioni sul lavoro non sono mai state così intense, mentre la qualità dell'assistenza pubblica per i più piccini continua a diminuire. E questo, dicono molti osservatori, non fa che aggravare il senso di colpa che i genitori, e soprattutto le madri, sentono nei confronti dei figli. Almeno cinque compagnie americane hanno già messo in commercio i sistemi che permettono il collegamento via Internet. E' una tecnologia ancora agli inizi, che non permette collegamenti in tempo reale. I genitori vedono delle immagini fisse che vengono aggiornate di continuo. Ma tra breve sarà possibile controllare i propri bambini in diretta. Spesso il collegamento è frustrante e finisce per aumentare la preoccupazione dei genitori: il bambino non appare sullo schermo perché è andato al bagno, oppure lo schermo è buio perché è l'ora della siesta, oppure lo vedono che urla in preda a qualche capriccio di cui non conoscono il motivo. Allora ecco che si mettono a tempestare l'asilo di telefonate, e rimangono collegati ad Internet per il resto del¬ la giornata. Ma in futuro, insistono le aziende, i collegamenti saranno migliori e dunque più rassicuranti. Il principio-base, del resto, è semplice: una video-camera fornisce immagini su un circuito chiuso che vengono trasmesse ad un sito Internet cui i genitori possono accedere tramite un'apposita parola d'ordine. Ma il fenomeno del «genitore virtuale» attira anche parecchie critiche. Alcuni temono che la «finestra elettronica» si affollerà di pedofili. Altri accusano i genitori di volersi trasformare in un Grande fratello. Altri ancora, come il Center forchild care workforce, un'organizzazione per la tutela dell'infanzia che ha base a Washin gton, sostengono che si tratta di una mera «trovata» che non offre una soluzione al problema vero - la qualità degli asili-nido - e rischia anzi di aggravarlo. [a. d. r.J Bambini in un asilo: ora si può vederli a distanza
Luoghi citati: Stati Uniti, Washington
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