«I terroristi non mi cacceranno» di Liliana Madeo

DONNA Dorme ogni notte in un posto diverso, gli ultra l'hanno condannata a morte «I terroristi non mi cacceranno» Algeria, la resistenza quotidiana di Khalida DONNA E DEPUTATO ROMA. No, non si sa ancora quante donne in Algeria sono state uccise dai terroristi islamici, o violentate, torturate. Né si sa che fine hanno fatto le spose degli uomini vittime del terrore, i loro bambini. «Ho avviato un'inchiesta. Quando avrò le crifre, le griderò a tutto il mondo» dice Khalida Messaoudi, una delle quattro donne entrate a far parte del Parlamento algerino dopo le ultime elezioni. Nel '93 il Gruppo Islamico Armato l'ha condannata a morte, e da allora questa giovane donna ora ha 39 anni - ha perso il lavoro di insegnante di matematica, non ha più casa, dorme ogni notte in un letto diverso. Racconta: «Anche ora non ho nessuna tutela dallo Stato, nessuna scorta. Mi proteggono i militanti del mio movimento, il Raggruppamento per la Cultura e la Democrazia. Esco sempre "travestita". Sono "normale" solo nelle case private, nel Parlamento, nelle manifestazioni. I rischi sono quelli di prima. Ma io ho scelto questa vita. Sono una femminista, divorziata, senza figli, laica, una donna che lotta per la democrazia: un obiettivo cui non si può perdonare nulla. So quali sono i miei nemici. So dare un nome a chi ha torturato e ucciso persone che mi erano care. C'è però chi non ha scelto questo rischio. Da un anno circa i terroristi si sono concentrati nelle campagne. Lì attaccano i villaggi indifesi, i contadini che non sanno di essere condannati a morte, non sanno prevedere la mano che vio- lenta, sgozza, squarta i bambini, li mette al forno. Perché l'atto stesso dell'uccisione parli al di là della morte. Perché questo è il linguaggio della barbarie totalitaria». Khalida Messaoudi interviene oggi, a Firenze, a un grande meeting contro la pena di morte organizzato dalla Regione Toscana. E' una donna minuta, coi capelli rossi, la parola calda della sua terra, la Kabilia. Dissente da quanti ipotizzano che ci siano i servizi segreti, manovrati dal governo algerino, dietro gli estremisti islamici: «Le azioni terroristiche negli altri Paesi hanno sempre una firma, gli si attribuisce subito una paternità. Per l'Algeria si usa un metro diverso. Non si sa chi ha ucciso, sembra. Ci si chiede chi sta dietro. Niente, dietro il Già non c'è niente. Esistono politici che si servono della violenza per accedere al potere e imporre un certo tipo di Stato. La violenza non uccide soltanto, ma terrorizza, paralizza le persone sino a fargli apparire accettabile anche un progetto totalitario. Il caos, a fianco di un potere corrotto come quello algerino - contro cui combattono il movimento delle donne democratiche, dei giornalisti, di tante organizzazioni che la società civile s'è data e che il terrorismo non ha ridotto al silenzio non favorisce la democrazia». Non si stupisce che le recenti elezioni non abbiano messo fine alle stragi: «Quando c'è il terrore, il vaccino non sono le elezioni. Chi pensava questo era un inge¬ nuo o aveva obiettivi inconfessati. I terroristi c'erano prima del '91. Sbaglia chi crede che tutto sia nato dall'annullamento di quelle elezioni. E pensa che i terroristi siano mossi dalla fame, dalla foiba, da una sorta di primitiva animalità: sono invece esseri umani con precisi obiettivi politici. Il vostro Mussolini non è salito al potere per un colpo di Stato, e non è caduto per libere elezioni. Le elezioni sono importanti per evitare il caos, ma hanno bisogno di essere accompagnate da istituzioni forti, sane. E dal sostegno dei democratici, da chi non si scoraggia e abbandona. Questo vogliono i fondamentalisti, che uno se ne vada. Io potrei farlo, ho fratelli che lavorano in università americane, tedesche. Restare è mia forma di resistenza. E la lotta è quotidiana. Perche la libertà non si negozia». L'Occidente continua a interrogarsi sul suo ruolo rispetto all'Algeria insanguinata. La Messaoudi è tagliente: «L'Occidente incominci a mettere ordine nella sua memoria. Io mi scoraggio quando vedo come la destra in Italia si sviluppa. Solo cinquant'anni fa c'erano Mussolini, Hitler, il fascismo, il nazismo, milioni di morti. Avete dimenticato? L'Europa lavori sulla memoria. E ci ascolti. E pensi che le più grandi basi aeree militari sono in Inghilterra, Germania, Svezia, che la mafia italiana rifornisce di anni il Già. Un aiuto straordinario per noi sarebbe debellare queste fonti di aiuto al terrorismo. Il resto spetta a noi, a noi tocca'batterci e morire. Non possiamo cambiare l'Europa. Questo sta agli europei e non so se ce la farete. Nel '95 nel cuore di Algeri ci fu mi attentato che provocò 163 morti. Uno dei firmatari deUe premesse d'accordo studiato dalla Comunità di Sant'Egidio disse alla tv italiana: siamo stati noi, è stato il Già. Ci aspettavamo una manifestazione a Roma, sdegno, condanna. Non è successo niente. Si è permesso a un assassino di parlare, a uno che ha detto di appartenere a un'organizzazione sanguinaria. Questo è al limite della complicità. La vostra democrazia è malata». Liliana Madeo La Messaoudi è a Firenze per il grande meeting di oggi contro la pena di morte «La mafia italiana rifornisce di armi il Già» H Khalida Messaoudi condannata a morte dal Già, e una manifestazione H di donne per la pace

Persone citate: Hitler, Khalida Donna, Khalida Messaoudi, Messaoudi, Mussolini