Lezione nazista all'Accademia militare

Lezione nazista all'Accademia militare Discorso di un leader storico della destra agli allievi ufficiali di Amburgo Lezione nazista all'Accademia militare Nuovo scandalo per le forze armate tedesche BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E' di nuovo bufera sulla Bundeswehr, e questa volta non ci si limiterà a condanne generiche e formali, assicura il governo Kohl: la lezione tenuta all'Accademia militare di Amburgo da uno dei neonazisti più noti e attivi, Manfred Roeder, avrà conseguenze immediate per i militari responsabili, garantisce iministro della Difesa Volker Ruehe all'opposizione socialdemocratica. E di una vicenda che spande altri dubbi sulla tenuta democratica di una istituzione densa di significati storico-politici, nella Germania del secondo dopoguerra, si occuperà anche iBundestag su richiesta dell'Spd.Lo scandalo, esploso in seguito a rivelazioni giornalisticheera noto ai vertici dell'accademia e forse dell'esercito da almeno due anni. Roeder ha tenuto infatti la sua lezione - su un tema caro alla propaganda neonazista, la situazione dei tedeschi cacciati dai territori orientali del Reich hitleriano - il 24 gennaio del 1995: su invito dell'allora capo di stato maggiore dell'Accademia, colonnello Norbert Schwarzer. L'ufficiale, che presta servizio di consulenza nell'esercito albanese, è stato immediatamente richiamato in patria, dove lo aspetta una commissione di inchiesta mihtare. Quanto all'ex direttore dell'Accademia Harmut Olboeter, che ha lasciato l'incarico due anni fa in apparenza «per un normale avvicendamento», è stato sospeso dal servizio in attesa che le sue reponsabilità siano chiarite. «Un errore deprecabile ma anche un caso isolato», riassume l'attuale direttore dell'Accademia, generale Rudolf Lange. E certamente ha ragione il ministro Ruehe quando difende la «lealtà democratica» della Bundeswehr, l'esercito federale nato sulle rovine della guerra dopo lo scioglimento della Wehrmacht. Purtroppo, la cronaca recente elenca più di una vicenda sospetta e più di uno scandalo che impongono una riflessione d'insieme sulle forze armate, sulle possibili infiltrazioni della destra radicale, sulla vulnerabihtà delle sue reclute e dei suoi ufficiali: due volte a distanza di pochi mesi, quest'anno, sono state scoperte videocassette a sfondo xenofobo nelle quali soldati di un battaglione di élite fingevano esecuzioni e violenze sessuali su uomini e donne di colore, impersonati da commilitoni. E nel recente passato, alcune reclute del battaglione d'onore della Bundeswehr - quello che accoglie gli ospiti di rango, alla Cancelleria - sono stati protagonisti di episodi inquietanti: saluti hitleriani, aggressioni verbali e minacce ai danni di stranieri. Mai come questa volta, tuttavia, lo scandalo è esemplare e autorizza più di un dubbio sulla capacità - o la volontà - di individuare linee potenzialmente eversive all'interno della Bunde- | swehr: una istituzione che più di altre, forse, richiede fermezza nella repressione di ; % • . tentazioni auto. x' \ | i ritarie o neonat il ziste. La vicen* 3 IH da non coinvolge infatti semplici reclute, ma i responsabili della più prestigiosa scuola militare tedesca. Già in passato, per la verità, le ambiguità non erano mancate, fra gh alti gradi delle forze armate: nel 1976, il capo della aviazione, generale Walter Krupinski, e il suo vice Karl-Heinz Franke erano stati costretti alle dimissioni: avevano difeso la partecipazione del nazista Hans Ulrich Rudel a un «raduno di ex camerati» in una caserma federale. Emanuele Novazio Ha illustrato il dramma dei profughi fuggiti dai territori del Terzo Reich | ; % • . . x' \ | i t il * 3 IH II ministro della Difesa tedesco Volker Ruehe

Luoghi citati: Amburgo, Germania