La Jamaa: turisti in Egitto non vi attaccheremo più
La Jamaa: turisti in Egitto non vi attaccheremo più La Jamaa: turisti in Egitto non vi attaccheremo più IL CAIRO. Il gruppo integralista islamico Jamaa al-Islamiya ha preso ieri le distanze dagli attentati contro i turisti dicendo che non saranno più presi di mira e che gli esecutori della strage di Luxor «hanno agito da soli». In un comunicato diffuso dal giornale arabo internazionale «Al Hayat» e dal titolo «Cessiamo di prendere di mira i turisti stranieri», l'organizzazione - che aveva rivendicato la responsabilità del massacro di Luxor del mese scorso in cui erano morte 68 persone tra cui 58 turisti, 4 egiziani e i 6 terroristi - nega ancora una volta un suo coinvolgimento diretto nella strage e addossa la responsabilità a giovani membri dell'organizzazione che avrebbero agito di propria iniziativa, forse per mettersi in evidenza. «I sei autori dell'attentato - si legge - erano giovani reclute che non erano state incaricate di perpetrare atti contro il turismo e che hanno agito soli». «A questa conclusione - ri- porta ancora il comunicato - si è arrivati dopo approfondite indagini con i dirigenti in esilio della Jamaa al-Islamiya, tra cui anche Mustafa Hamza che dirige il braccio armato». «Finora non avevamo potuto smentire i precedenti comunicati che attribuivano alla Jamaa al-Islamiya la responsabilità (della strage di Luxor) perché non eravamo riusciti a metterci in contatto con Mustafa Hamza, responsabile di questi aspetti». E ancora: «A condurre l'operazione di Luxor furono giovani appena entrati nella Jamaa al-Islamiya, che non avevano alcuna autorizzazione a compiere attacchi contro turisti né a condurre quella operazione decisa di propria iniziativa». «L'ordine di non prendere più di mira i turisti negli attentati è ora comunicato a tutte le basi e cellule della Jamaa in Egitto», specifica ancora il comunicato. L'organizzazione smentisce poi «la rivendicazione diffusa dopo l'attentato secondo cui gli attentatori erano quindici e volevano prendere in ostaggio i turisti per ottenere la liberazione dello sceicco (cieco, ndr) Omar Abdel Rahman in carcere negli Stati Uniti». La Jamaa dice anche di essere rimasta «scioccata dal numero delle vittime e dalle mutilazioni dei corpi». Il gruppo conclude così: «A un riesame della nostra politica nei confronti del turismo, abbiamo deciso di rinunciare a queste azioni nella nostra battaglia contro il governo». Questa decisione, «risponde alle raccomandazioni dei nostri fratelli e dirigenti incarcerati che di recente si sono espressi in favore della cessazione degli attentati contro il turismo». L'industria del settore è stata infatti il bersaglio privilegiato degli integralisti islamici nella loro lotta per abbattere lo Stato laico egiziano. Strategia: colpire una delle voci principali delle entrate egiziane di valuta pregiata. Dopo il massacro di Luxor la maggior parte delle agenzie straniere si era vista costretta a disdire le proprie prenotazioni. Un vero crollo, anche in vista delle imminenti vacanze natalizie. Le agenzie di viaggi, gli alberghi e le compagnie aeree hanno così ridotto fino al 50 per cento le loro tariffe pur di incoraggiare una ripresa del flusso turistico nel pieno dell'alta stagione. [Ansa-Agi] A fianco, una turista sopravvissuta all'attentato di Luxor del i 7 novembre A destra, un classico del turismo in Egitto: la crociera sul Nilo
Persone citate: Hayat, Mustafa Hamza, Omar Abdel Rahman
Luoghi citati: Egitto, Il Cairo, Stati Uniti
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