Sangue e petardi per i contestatori di Fabio Poletti

Sangue e petardi per i contestatori Sangue e petardi per i contestatori Da Marina Ripa di Meana ai vigili urbani E—i] MILANO / sangue degli animali, è sangue degli animali», cinguetta Marina Ripa Idi Meana, mentre dalla pelliccia di Mongolia bianca, scorre del liquido rosso che lei aziona con una pompetta. «E' una pelliccia vera», giura lei, mentre sul vestito bianco di seta e sulle scarpe di vernice in tinta, gronda lo stesso liquido vermiglio, quello usato nei film. Non è Nightmare. E' solo la prima della Scala, dentro il maestro Muti e le dame in pelliccia. Fuori, i contestatori. Dai vigili urbani in lotta con il sindaco Albertini, ai Cobas del Comune, agli animalisti. Questi ultimi sono in duecento, guidati dall'ex parlamentare verde Stefano Apuzzo. «Devono guardare tutti, come vengono fatte le pellicce», urla Apuzzo nel megafono, mentre un'ambientalista inalbera un cartello con la carcassa scuoiata di un visone. Volano i petardi, i razzi, i fumogeni rossi accendono piazza della Scala. Davanti agli animalisti c'è una tripla fila di poliziotti con caschi e manganelli che tengono i manifestanti a cento metri dal teatro. «Tutta questa polizia non la capisco, non è più come una volta», giura Basilio Rizzo, consigliere comunale dei Verdi, che la prima volta che è venuto qui era il 7 dicembre '69, quando c'era Mario Capanna e sulle pellicce immacolate volavano le uovaAi massimo, adesso, sono slo- gan. Una brunetta al megafono prima urla il nome di una pellicceria, poi tutti in coro rispondono: «Troiaaa». Un'altra, indossa un visone spelacchiato macchiato di rosso. Paola e Mara sono di «Diamoci la zampa». Lo striscione che hanno tra le mani porta scritto «Meglio nude che in pelliccia». Lo appoggiano e voilà, rimangono in reggiseno. Malgrado i due gradi scarsi, la ressa, le telecamere impazzite e qualche poliziotto dallo sguardo fisso. Dall'altro lato della piazza, verso la Galleria, ci sono i vigili urbani e i Cobas del Comune. «Albertini dittatore», hanno scritto sui cartelli. Lanciano slogan e petardi. «Siamo qui per protestare contro i turni che ci vorrebbe far fare il sindaco», spiega Roberto, il cognome meglio di no. E' in borghese, come i suoi colleghi. A venire in divisa c'era il rischio di una denuncia. In mezzo, proprio sotto ai balconi di Palazzo Marino, in faccia alla Scala ieri irraggiungibile, ci sono i milanesi curiosi più qualche giapponese di passaggio. Guardano, aspettando il vip. Ma la fila di autoblù e di taxi, passa troppo lontana per vedere qualcosa. Meglio andare davanti all'«Grand Hotel et de Milan» di via Manzoni, dove è morto Giuseppe Verdi, ieri cuore del cuore della mondanità meneghina, quella con il «coer in man» e il palco alla Scala. Stanno in mille, con il naso all'insù. Tanto che i vigili sono costretti a bloccare la strada. C'è chi assicu ? che prima o poi si vedrà Brad Pitt, Silvio Berlusconi, il Milan al completo. Alla fine esce John John Kennedy, dopo mille falsi allarmi. «Ma va là che l'è minga lu», giura una signora in cappottino all'amica. I duecento metri fino a piazza della Scala, li fanno in Mercedes pure Marina Ripa e suo marito Carlo. Dopo il teatrino, si mettono in posa. Hanno le mani rosse come usano le eritree con l'henne. Lui sventola un fazzolettone, seta e velluto, doublé face: «No alle pellicce» o in alternativa «No alla guerra». Qualche spintone dalla polizia, se lo prende Gabriele Paolini del movimento «Missione preservativo». Al pomeriggio colpisce da San Siro la trasmissione di Fabio Fazio, alla sera ci tenta con il foyer. Inonda l'anticamera della Scala di candidi condom e se lo portano via. Mentre urla: «Il fulcro del Macbeth è il male, il male del mondo è l'Aids». Non lo sente la vecchia bellezza che fu, che in cincillà entra alle 17 e 50 dall'ingresso principale. Del Macbeth forse non sa nulla, ma non è quello che conta. Sussurra: «C'è una gran bella mondanità, come una volta». E allora musica, Maestro. Fabio Poletti Duecento animalisti protestano per le pellicce i ghisa tuonano contro Albertini, la «Missione preservativo» distribuisce condom anti-Aids MM Qui a fianco Marina Ripa di Meana con gli animalisti che hanno protestato contro le pellicce; sopra il ministro Carlo Azeglio Ciampi, fra il pubblico del foyer

Luoghi citati: Meana, Milano, Mongolia