Il fantasma dell'Opera fa paura, i colossi corrono ai ripari

// fantasma delVOpa fa paura, i colossi corrono ai ripari NOMI E GLI AFFARI // fantasma delVOpa fa paura, i colossi corrono ai ripari I fantasmi dell'Opa turbano sempre più spesso i sonni dei grandi d'Europa. Che corrono ai ripari. A Parigi, il presidente di Paribas, André Lévy-Lang, vara un programma di ristrutturazione societaria per rendere la fortezza più difficile (eventualmente assai costosa) da espugnare. A Firenze, il presidente della Gucci, Domenico Del Sole, si prepara a riacquistare e chiudere in cassaforte tre milioni di titoli della società. Sempre come avviso per ignoti scalatori. Intanto si fa serrato il dibattito sul testo unico per la corporate finance che la commissione presie duta dal direttore generale del Tesoro, Mario Draghi, illustrerà domani alla Commissione Finanze di Montecitorio. Al dibattito fornisce spun ti il presiden- te dell'Ania Alfonso Desiata, che chiede limiti di età e severi requisiti per i consiglieri, e la semplificazione nella raccolta di deleghe assembleari. A sua volta il vecchio ilconsiglio di Borsa presieduto da Francesco Cesarmi, nel passare il testimone alla Borsa Privata formato Stefano Pr ada, lascia in eredità una memoria con contributi su Opa, azioni di risparmio e informazione societaria, mentre il presidente dell'Ifil Umberto Agnelli e quello della Pirelli Marco Tronchetti Provera intervengono su incroci azionari e autoregolamentazione. Allarmati da certe proposte della riforma che potrebbero ridimensionare il loro iuoIo di sindaci, nel quale non sempre si sono distinti per prontezza (il caso della Montedison targata Raul Cardini docet, e non solo) i dottori commercialisti chiamano l'ex presidente della Corte Costituzionale Vincenzo Caianiello alla guida di una commissione di esperti. Della quale fanno parte tra gli altri Enzo Berlanda, Piero Bai-ucci, Gustavo Minervini e Vincenzo Salarla. Eccitata da molte cose che avvengono: Pirelli che compra la Sirti, Camfin che si fonde con Pirelhna in vista del passo ulteriore, la fusione di Pirelhna e Sip, la Montedison guidata da Enrico Bondi che viene (discretamente) rastrellata (da mani amiche o nemiche? l (Forse le une ele altre), piazza Affari rialza la testa, e fiuta novità. Già la battaglia ingaggiata dal presidente delle Generali Antonie Bernheim per la conquista di Agf, ha prodotto i suoi effetti. La Allianz di Henning Schulte-Noelle rafforza attraverso Ras la sua presa sugli investimenti italiani, ed ecco il Credit presieduto da Lucio. Rondelli schizzare a valori altissimi. Contemporaneamente, si mette in moto il fronte della grande distribuzione. Gilberto Benetton compera 53 aree di ristoro sulle strade di Francia e ridisegna gli Autogrill del 2000 assegnando il compito a Marco Amosso, Marco Nouvion e Maurizio Varratta. Poi cambia berretto e fa entrare nel capitale della catena Gs (che controlla con il padrone di Luxottica Leonardo Del Vecchio) la francese Promodes. Non basta. La francese Metro si allea con la Itainvest (ex Gepi) gui¬ data da Aldo Palmeri, per sviluppare una rete di cash & carry nel Mezzogiorno, sollevando un putiferio. E a questo punto il pensiero corre alla Standa di Silvio Berlusconi, che voci insistenti danno vicina ad una intesa con un altro gruppo francese: Casino. Insomma l'accordo della primavera tra la Rinascente guidata da Giovanni Cobolli Gigli e Auchan, ha fatto scuola. Tutti plaudono al nuovo presidente dell'Authority delle Telecomunicazioni, tutti si chiedono cosa farà l'amministratore delegato di Tim Vito Gamberale, ora che h il ha perso il braccio di ferro con Tommaso Tornasi di Vignano, che è anche suo azionista di controllo. Tutti aspettano il nome del nuovo presidente di Tele- com, che non dovrà essere da meno, in prestigio e competenze, al predecessore Guido Rossi. Mentre nelle alte sfere si discute e ci si azzuffa sulla vera portata della liberalizzazione, ecco venire dal basso un buon esempio che la liberalizzazione è cominciata. A Milano, il «Phone discount center» del milanese Andrea Zamboni e della torinese Anna Maria Gasparato, a un mese dall'apertura è già un successo. Offre, a chi voglia telefonare in Paesi lontani, dalla Cina al Cile dal Perù agli Usa, «le tariffe più basse della città». Inutile dire che, soprattutto in certe ore, si forma lì davanti la coda, il passa parola ha fatto miraceli. E i due soci guardano già oltre, ad una catena in franchising cui fornire know-how e servizi. Inutile dire che le linee scontate non corrono sulla rete Telecom, ma su quella \ dell'americana WorldCom, il gruppo che ha appena soffiato alla British Telecom di Jan Vallance l'affare Mei. E a proposito di Bt, ecco l'ex amministratore delegato di Albacom, Paolo Donzella, accettare una nuova sfida: di sviluppare in Italia la Rsl Communication, long distance carrier statunitense di proprietà di Ronald S. Lauder, famiglia delle creme di bellezza (Estè Lauder). Ha gatte da pelare il neo amministratore delegato di Fondiaria Roberto Gavazzi. Molti dei duemila agenti in mila agenti in rivolta hanno già avuto offerte dalla concorrenza, in testa l'inglese Commercial Union. Valeria Sacchi Mario Oraghi Alfonso Desiata Francesco Cesarini Tronchetti Provera Piero Barucci Enzo Berlanda Gilberto Benetton Guido Rossi

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