Clinton aggiorna l'equilibrio del terrore di Andrea Di Robilant

Con la riduzione degli arsenali si torna alla rappresaglia devastante e senza scampo Con la riduzione degli arsenali si torna alla rappresaglia devastante e senza scampo Clinton aggiorna Fequilibrio del terrore La nuova dottrina della deterrenza WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La Guerra fredda sarà anche finita, ma la deterrenza nucleare - il principio strategico che ha tenuto il mondo in bilico per quasi mezzo secolo - è più che mai attuale. Lontano dai riflettori, circondato dai suoi più stretti collaboratori, il presidente Clinton ha firmato in questi giorni le nuove linee-guida per l'assetto dell'arsenale nucleare americano. Ne emerge una dottrina che provede appunto il ritorno ad una forma di deterrenza pura e che si basa sulla minaccia di una rappresaglia nucleare devastante e senza scampo. La nuova direttiva presidenziale sostituisce quella firmata da Ronald Reagan nel 1981 e modifica in maniera sostanziale la strategia nucleare americana. La dottrina reaganiana, in vigore fino ad oggi, ipotizzava una guerra nucleare protratta, dalla quale gli Stati Uniti avrebbero dovuto emergere in qualche modo «vittoriosi» grazie ad un arsenale più potente di quello sovietico. Quella dottrina fu alla base del programma di riarmo nucleare sviluppato dagli americani negli Anni Ottanta - riarmo che secondo alcuni analisti e storici fu decisivo nell'accelerare il crollo dell'impero sovietico -. La direttiva firmata da Clin- ton prende atto, invece, che una guerra nucleare non avrebbe alcun vincitore. E torna ad una forma di deterrenza che ricorda la dottrina della Reciproca distruzione assicurata (Mutual assured destruction) che dominò il pensiero strategico negli Anni Settanta. Le nuove direttive, confermate dalla Casa Bianca dopo le indiscrezioni apparse ieri mattina sul Washington Posi, erano nell'aria da tempo. E secondo alcuni esperti militari costituiscono l'inevitabile adeguamento della dottrina militare americana alla drastica riduzione dell'arsenale nucleare avviata da Washington e Mosca dopo la fine della Guerra fredda. Lo Start II, il trattato sulle armi strategiche firmato nel 1993 assieme alla Russia ma non ancora ratificato dalla Duma, prevede la graduale riduzione dell'arsenale russo e quello americano ad un massimo di 30003500 testate nucleari per parte (alla fine degli Anni Ottanta le testate erano circa 10 mila per parte). I generali americani hanno spiegato a Clinton che se quei livelli verranno ulteriormente abbattuti il concetto di una «guerra nucleare protratta», che era centrale alla dottri¬ na dell'era Reagan, non sarebbe più credibile. Tanto più che Clinton e Boris Eltsin si sono già impegnati ad ulteriori riduzioni nell'ambito di Start III. E in un'intervista apparsa ieri sul New York Times il Presidente americano ha ribadito: «Se la Russia ratificherà lo Start II tornerò da Eltsin per completare lo Start III e ridurre ancora di più la minaccia nucleare». Un dibattito sull'assetto nucleare russo è in corso da tempo anche al Cremlino. Ma è com¬ plicato dall'instabilità regionale nell'area post-sovietica - instabilità che secondo un rapporto della Cia sta spingendo la Russia a contare sempre di più sul suo arsenale nucleare per la propria difesa. Le testate americane rimangono puntate nella massima parte contro silos missilistici, installazioni militari e centri di comando e controllo in Russia. Ma la nuova direttiva dovrebbe permettere ai militari americani di puntare una quota maggiore dell'arsenale Usa contro obiettivi strategici cinesi - uno sviluppo che, se confermato, potrebbe complicare il «rapporto di collaborazione» che Clinton ha detto di voler instaurare con la Cina. Il documento firmato dal Presidente è in ogni caso un brusco promemoria: nonostante gli straordinari mutamenti geopolitici intervenuti nel mondo da quando è crollato il Muro di Berlino, il pianeta è ancora ostaggio del terrore nucleare. Andrea di Robilant Un maggior numero di missili sarà puntato contro gli obiettivi strategici cinesi II presidente Clinton. La fine dell'Urss non ha cancellato la deterrenza atomica

Persone citate: Boris Eltsin, Clinton, Eltsin, Ronald Reagan