Anche la Quercia fa il tifo per Fini

3 Turci: nel centrodestra An è assediata da chi vorrebbe buttare a mare la Bicamerale Anche la Quercia fa il tifo per fini Prodi: penso che questa svolta sia una buona cosa ROMA. Gianfranco e Massimo uniti nella lotta... per tenere in vita il Polo. Si coprono le spalle a vicenda e tifano, sempre più apertamente, l'uno per l'altro i due «giovanotti» della politica italiana, D'Alema e Fini. Perché hanno capito che se muore il Polo (che sta agonizzando), c'è spazio per far nascere il forte partito di centro per il quale in molti stanno lavorando. E il «grande centro» rimanderebbe An ai bordi del campo e ridimensionerebbe politicamente il pds. Per evitare il pericolo che sentono incombente, sia Fini che D'Alema alzano steccati attorno alla commissione per le riforme per difenderla dagli attacchi concentrici che arrivano da tutti gli altri. Perché quella è l'ultima trincea del bipolarismo. Se salta lei, si torna al sistema proporzionale. Ecco perché Massimo D'Ale- ma, che è in Messico, segue con partecipazione le mosse di Fini e ammette che c'è «il rischio» Ecco perché Massimo D'Alema, che è in Messico, segue con partecipazione le mosse di Fini e ammette che c'è «il rischio» che la possibile «disgregazione totale» del Polo faccia saltare il progetto messo a punto dalla commissione da lui presieduta, teso a «stabilizzare il bipolarismo». Almeno Gianfranco Fini «vuole arrivare fino in fondo», si consola D'Alema desolato per i tentennamenti di Berlusconi. E non solo. Perché anche nel centrosinistra sono troppi quelli che preferirebbero tornare ad un sistema elettorale prevalentemente proporzionale. D'Alema sente il suo destino tanto simile a quello di Fini che ai messicani ha spiegato le ultime vicende italiane in questo modo: «C'è stata una vera e propria rivoluzione che ha consentito agli italiani, nel giro di due anni, di mandare al potere gli eredi del partito fascista nel '94 e gli ere- di del partito comunista nel '96». mandare al potere gli eredi del partito fascista nel '94 e gli eredi del partito comunista nel '96». Uniti Massimo e Gianfranco anche nel volere che l'elezione diretta del capo dello Stato (se la riforma si farà) parta dal 1999. Se non si fa in tempo per maggio, data di scadenza di Scalfa- ro, gli si prolunga il mandanto di qualche mese. Cioè, D'Alema vuole assolutamente evitare che le Camere rieleggano col ro, gli si prolunga il mandanto di qualche mese. Cioè, D'Alema vuole assolutamente evitare che le Camere rieleggano col vecchio sistema Scalfaro alla presidenza, probabilmente perché teme che l'attuale presidente veda con simpatia la nascita del temuto grande centro. «E' importante che Fini non abbia dato corda a chi, dentro Forza Italia, vuole buttare a mare le riforme della Bicamera- le» aggiunse Lanfranco Turci. abbia dato corda a chi, dentro Forza Italia, vuole buttare a mare le riforme della Bicamerale» aggiunge Lanfranco Turci, della direzione del pds. Che spera che dal travaglio del Polo non esca «un grande centro alternativo alla sinistra». Rendendo pubblica la gran paura che serpeggia nel popolo della Quercia. Certo, i segnali di fumo attor- no alla Bicamerale non sono di buon augurio. Forza Italia sta eionanrin al rialzo chiedendo un Certo, i segnali di fumo attorno alla Bicamerale non sono di buon augurio. Forza Italia sta giocando al rialzo chiedendo un presidenzialismo più forte di quello che Fini sarebbe pronto ad accettare, col proposito di mandare tutto all'aria. Fini non deve accettare a scatola chiusa il testo della Bicamerale, intima di fatto Enrico La Loggia, capogruppo di Forza Italia al Senato. Fini deve abbandonare l'idea che le riforme vanno approvate ad ogni costo pur di ottenere una legittimazione, incalza Rocco Buttiglione, segretario del cdu. Quel che conta, per Buttiglione è «approvare una legge elettorale proporzionale corretta». Secondo Francesco D'Onofrio, del Ccd, Fini deve avere il coraggio di rimettere in discussione l'accordo concluso a suo tempo a casa Letta perché «pre¬ vede un presidenzialismo i un parlamentarismo inga vole e una legge elettorale Drat.icahile». vede un presidenzialismo finto, un parlamentarismo ingannevole e una legge elettorale impraticabile» Silvio Berlusconi ha lasciate parlare i suoi, ma lui si è sottratto alle domande dei cronisti sulle critiche ricevute dal presidente di An. Le storie dei poli non mi interessano, ha detto, «parliamo di cose serie, parliamo di calcio» Anche Romano Prodi è stato di poche parole, limitandosi a definire la mossa di Fini «una buona cosa». Umberto Bossi., col quale Fini ha detto che non bisogna prendere neanche un caffè perché vuole spaccare l'Italia., ha replicato ironizzando sulle novità di An: «A me sembrano sempre le solite cose. Il loro problema è sempre quello di fermare la Lega». Alberto Rapisarda II Cavaliere: a chi mi critica dico «parliamo di calcio» Bossi: il loro problema è solo quello di fermare la Lega Il presidente di Alleanza nazionale Gianfranco Fini Il presidente di Alleanza nazionale Gianfranco Fini !! segretario del cdu Rocco Buttiglione «Ognuno deve mettere ordine in casa sua e riorganizzarsi le idee» Il segretario del ccd Pierferdinando Casini «L'analisi di Fini è giusta. Noi stiamo già lavorando»

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