IL MISTERO DI UN PREMIO ANNUNCIATO

199/108108. FO A STOCCOLMA PER IL NOBEL IL MISTERO DI UN PREMIO ANNUNCIATO I L Premio Nobel si specchia oramai nella pappagorgia di Dario Fo. E' a portata di mano. Il giullare sessantottino s'accinge ad entrare nel salotto buono della Cultura. Non senza emozione, se dobbiamo dar retta ai suoi amici i quali raccontano che abbia preparato una «prolusione ufficiale», più esplosiva d'una carica di quella dinamite inventata dal chimico svedese Alfred Bernard Nobel nel 1875. Codesta storia della prolusione «accademicamente esplosiva» ha tutta l'aria d'esser un serpente dell'Idroscalo moneghino, così come non ci convince la dichiarata*'«repulsione» del Fo per il frac, non fosse altro perché per un attore il frac è un costume di scena come un altro. Che, poi, Dario Fo gli preferisca la maglietta girocollo o il maglione a collo alto, è una faccenda che non ci riguarda. Semmai vorremmo poter immaginare i toni e i temi della polemica (scontata) su questo chiacchierato Nobel per la Letteratura a un «guitto rosso». Chi scrive ha «scoperto» Dario Fo e il suo Mistero Buffo nell'ormai lontano aprile del 1977, anno di piombo terribile. E ciò perché il Vaticano e uomini dabbene erano insorti contro il Mistero definendolo vergognosamente blasfemo e, per tanto, indegno di apparire in tv. Era stato trasmesso solo il primo tempo della piece dove Bonifacio Vili veniva dileggiato e infatti il buon Mario Bubbico, un democristiano colto che faceva parte della Commissione parlamentare di vigilanza Rai-tv, se ne uscì con una battuta rimasta storica a viale Mazzini 14: «Che ci frega di Bonifacio, però non ci toccate la Madonna». Per stabilire se Fo avesse, o non, «toccato» la Madonna, la Rai organizzò una anteprima del secondo episodio, riservata ai giornalisti italiani e stranieri. Igor Man CONTINUA A PAG. 13 PRIMA COLONNA

Persone citate: Alfred Bernard Nobel, Bonifacio Vili, Dario Fo, Fo, Igor Man, Mario Bubbico

Luoghi citati: Stoccolma