Niente metrò, niente stipendio di Andrea Di Robilant

Seattle, i cittadini promuovono una legge-ultimatum contro il sindaco Seattle, i cittadini promuovono una legge-ultimatum contro il sindaco Niente metrò, niente stipendio LWASHINGTON A giunta non ci vani dare il metrò leggero? E noi togliamo lo stipendio al sindaco e agli assessori!». Ve l'immaginate una protesta popolare del genere? A Seattle, capitale dello Stato del Washington, è successo per davvero. E adesso sindaco e assessori si mettono le mani nei capelli e lavorano freneticamente per trovare una soluzione. Un primo troncone di metrò sopraelevato era stato costruito nel lontano 1962 in occasione della Fiera mondiale. Poi più nulla. Finché qualche mese fa Dick Falkenbury, tassista, e Grant Cogswell, poeta, stanchi del traffico cittadino, decisero di montare una campagna di sostegno per il completamento di una grande rete da trasporto su mono-rotaia da un miliardo di dollari (1750 miliardi di lire). Falkenbury e Cogswell - una buffa coppia che almeno nel fisico ricorda Cochi e Renato andarono in giro per la città con un cartellone di compensato per pubblicizzare la loro iniziativa. Raccolsero le 20 mila firme necessarie per presentare una legge - con minaccia salariale incorporata - che fu messa al voto nelle elezioni dello scorso novembre. Nessun politico aveva preso sul serio i Cochi e Renato di Seattle, i quali avevano continuato a provocare sghignazzi in giunta comunale fino al giorno del voto. Quel giorno il 53 per cento della popolazione si schierò dalla loro parte. E al Comune di Seattle gli assessori smisero di ridere. E passarono la mano sul portafogli con aria preoccupata. Il sindaco Paul Schell: «La mia prima reazione è stata: "Oddio! E adesso che facciamo?". Poi mi sono rassegnato. Questa iniziativa non può essere presa sottogamba. Faremo fare i progetti. Non abbiamo scelta». Andrea di Robilant

Persone citate: Cochi E Renato, Dick Falkenbury, Grant Cogswell, Paul Schell

Luoghi citati: Comune Di Seattle, Seattle, Washington