Natale sotto l'antenna

Natale sotto l'antenna Natale sotto l'antenna Decoder, bouquet e dintorni ENTRO il 2010 l'intero sistema televisivo italiano diventerà digitale. A dare l'annuncio è il sottosegretario alle Poste Vincenzo Vita, a New York per il secondo Forum Mondiale della Tv che si è svolto nei giorni scorsi al Palazzo dell'Orni, sponsorizzato da Rai e Mediaset. Vita spiega che l'impegno del governo, il primo del genere nell'Unione Europea, è contenuto nel disegno di legge 1138 sul riassetto del sistema televisivo. ;. U.ddl,-Wa*bceve ùvaiscussio.ne-8^-Parlamento, prevede che' entro 10 anni dalla sua approvazione (quindi forse anche prima del 2010), non solo i nuovi canali tematici, gratuiti o a pagamento, che nascono già digitali e via satellite, ma le stesse reti televisive nazionali terrestri, da Rai Uno-Due-Tre a Canale 5, Rete 4, Italia 1, dovranno abbandonare il sistema di trasmissione analogico per passare a quello digitale. Il governo si impegna anche a trovare prestissimo una banda di frequenza libera per iniziare simulcasting: un problema non da poco, con l'affollamento attuale. Saranno quelle di Telepiù 3, che dal prossimo aprile sarà costretta dalle nuove norme a trasmettere via satellite? E come la prenderà Telemontecarlo, alla quale erano state promesse quelle frequenze per estendere la sua rete terrestre? Vita non vuole sbilanciarsi. «Tmc non ha nulla da temere», si limita a dire. Ma ammette una certa ostilità da parte dei grandi operatori per questa conversione. Il trasferimento comporta infatti per i network (gran parte delle emittenti locali continuerà a trasmettere in analogico) dogli investimenti negli impianti di trasmissione. Ma anche gli utenti, nel loro piccolo, dovranno attrezzarsi, dotandosi di un set top box simile a quello necessario oggi per ricevere i canali via satellite. O cogliendo l'occasione per sostituire il vecchio televisore con uno nuovo. In cambio, gli operatori potranno offrire una tv tecnologicamente ben più evoluta: moltiplicando l'offerta di nuovi canali (visto che una sola banda di frequenza ne può contenere almeno sei), aggiungendo .l'interattività o addirittura proponendo nuovi standard di qualità, del tipo «alta definizione». I telespettatori potranno avere canali tematici gratuiti o a pagamento, canali di servizio interattivi per il teleshopping, per prenotare viaggi o ordinarsi la pizza a casa. E partecipare a quiz da casa propria, votare dal soggiorno di casa, o usare Internet dal televisore. Proprio sull'interattività televisiva, oggi una prerogativa degli utenti della tv via cavo, al Forum di New York arriva una notizia da Rupert Murdoch, l'editore australiano patron della News Corporation, colosso multimediale che opera in quattro continenti. Murdoch annuncia che dall'anno prossimo lancerà - non ha precisato se negli Usa o in Europa, sui suoi canali satellitari BskyB, o in Asia, dove la sua piattaforma Start trasmette 53 canali in varie lingue - un nuovo sistema di «tv cellulare» che consentirà di dialogare con un televisore dotato di set top box satellitare col solo aiuto di un telefonino cellulare, senza bisogno di cavi né di antenne paraboliche. Il collegamento con la stazione di servizio che riceve i canali da satellite avverrà tramite una rete cellulare, mentre il telefonino dell'utente servirà da pulsantiera. E' un sistema che sta sperimentando anche la Rai (con l'Unione Europea). Maria Grazia Bruzzone SalonB.it l'universo multimediale APRE domani a Torino la prima edizione di «SalonB.it», salone del multimedia, delle telecomunicazioni e dello spettacolo digitale. Per 5 giorni al Lingotto tutto ciò che ha a che fare con le nuove tecnologie digitali della comunicazione verrà presentato al pubblico, oltre che con la classica esposizione a stand, con una nutrita serie di convegni, incontri e dibattiti. La multimedialità sta cambiando il lavoro, la società, la vita quotidiana. Nell'era postindustriale l'accesso e la manipolazione delle informazioni è un elemento chiave. E chi non è a proprio agio in questo mondo rischia di essere tagliato fuori. «E' necessario quindi creare momenti di incontro e di confronto per affrontare le caratteristiche di questa rivoluzione digitale», spiega Carlo Di Giacomo, presidente del Csi piemontese e membro del comitato scientifico di «SalonB.it», «individuando, oltre ai diversi aspetti dell'offerta tecnologica e delle sue applicazioni, le dimensioni di una domanda che non riguarda solo il mercato, ma la cultura e la società intera». La struttura di «SalonB.it» è articolata in 5 siti, che corrisponderanno ad altrettante piazze espositive. Ci saranno il «Sito dei siti» (una piazza in cui il visitatore verrà accolto da Bit, un simpatico personaggio sintetico, animato in tempo reale, una sorta di guida interattiva del salone), il «Sito del gioco» (con la presenza di espositori di videogame, dove è stato sistemato il Medialab, un laboratorio in cui si sperimenta la multimedialità che coniuga l'aspetto educativo con quello ludico), il «Sito della memoria» (che darà spazio alle diverse applicazioni multimediali per la memoria: prodotti e servizi di archiviazione ottico-documentale, progetti per la valorizzazione delle risorse culturali ed esperienze avanzate sulla diffusione on line dell'audiovisivo futuro), il «Sito del corpo e del suono» (il corpo come punto di riferimento per la ricerca tecnologia biomedicale; sono in programma anche-concerti e dimostrazióni'sul,tema «Musica e informatica») e il «Sito dei nuovi autori» (spazio per la presentazione di progetti d'autore in cerca di editore, con postazioni a disposizione per giovani autori multimediali e un grande monitor per le presentazioni pubbliche). Sono in programma oltre un centinaio di eventi di approfondimento: incontri, presentazioni, tavole rotonde e convegni. Tra i più interessanti segnaliamo «Le nuove offerte televisive digitali» (4 dicembre, ore 14,30), «Edutainment: Educare Giocando con il Multimediale» (5 dicembre, ore 10,30), «Editoria, nuovi media e scuola» (5 dicembre, ore 15), «Ai confini della realtà virtuale» e «Verso le Città Digitali» (entrambi il 6 dicembre alle 15). «SalonB.it» è stato organizzato da Euphon e da Poliedra, con il sostegno di Regione Piemonte, Provincia di Torino, Città di Torino nonché della Camera di commercio industria artigianato agricoltura e si svolge presso il Centro espositivo del Lingotto di Torino (via Nizza 280), da giovedì 4 a lunedì 8 dicembre, ed è aperto dalle 10 alle 23. Il biglietto costa 12 mila lire (ridotto 10 mila), ma c'è uno sconto del 50 per cento per i gruppi e gli studenti accompagnati dagli insegnanti. Per altre informazioni, tel. 011391.2642 o, su Internet: www.salonb.it. [a. vi.] Icanali via satellite ricevibili in Italia sono circa 180, un centinaio analogici, gli altri digitali. Sciolto il dilemma tra analogico e digitale, bisogna decidere cosa si vuol vedere. Cioè scegliere il polo orbitale in base all'offerta di canali. Se si tratta di canali in chiaro, non ci sono ostacoli alla ricezione. Per i canali criptati (cioè a pagamento) occorre introdurre una parola gergale: bouquet. Fino a pochi mesi fa la tendenza era quella di stipulare uno specifico abbonamento per ogni canale criptato. Oggi si può scegliere fra diversi bouquet, ciascuno offerto da un diverso fornitore con un abbonamento complessivo. Un bouquet offre 6-10 canali assortiti in modo da soddisfare tutta la famiglia: un paio di canali generalisti, uno di cinema, uno di sport, uno di musica, uno per i bambini. Nella scelta dell'impianto è importante avere le idee chiare su cosa si vuol ricevere per acquistare un'abbinata antenna/set-top-box che vi possa soddisfare per almeno 2-3 anni. Il set-top-box, chia¬ mato decoder, è un computer capace di tradurre il segnale del satellite in segnale riproducibile dal televisore. Data la maggior potenza dei segnali satellitari, oggi le parabole sono assai più piccole rispetto ad alcuni anni fa: bastano padelle da 85 centimetri, ma in alcune zone del Nord si scende a 60, con prezzi a partire dalle 150 mila lire. Conviene orientarsi verso parabole bi-standard (dualfeed) in grado di captare segnali analogici e digitali, e capaci di sintonizzarsi su due satelliti senza essere ri-orientate ogni volta (Multi-feed); con 3400 mila lire ci si assicura un'ampia gamma di possibilità. Per il set-top-box il discorso è più complicato. Al momento non esistono decoder dualfeed. L'analogico costa da 250 a 7-800 mila lire. Per il digitale si spende almeno un milione e mezzo (in fascia media ci sono ottimi prodotti Nokia, Philips, Sony, Panasonic), ma si ha la garanzia di accedere agli imminenti servizi multimediali (Internet in testa) e di pay-per-view. [a. vi.] Nella trasmissione satei segnale viene inviato dal geostazionario a un nurt» illimitato di antenne riceventi installate nell'area «illuminata», la cosiddetta «copertura» Disegni rielaborati da «Televisione dallo spazio» di Giuliano Berretta, ed. Il Sole-24 Ore t» Il satellite è inoltre il sistema più pratico e flessibile per trasmettere i segnali televisivi alle teste delle reti via cavo, che provvedono a distribuirli ai singoli utenti

Persone citate: Carlo Di Giacomo, Giuliano Berretta, Maria Grazia Bruzzone, Murdoch, Philips, Rupert Murdoch, Start, Vincenzo Vita