La redazione con De Bortoli nello «scontro» con D'Alema di Ferruccio De Bortoli

L'esposto contto il Corriere davanti all'Ordine MI dicembre L'esposto contto il Corriere davanti all'Ordine MI dicembre La redazione con De Sortoli nello «scontro» con D'Ulema ROMA. La querelle tra D'Alema e il «Corriere della Sera» approda all'Ordine dei giornalisti del Lazio dopo l'esposto del segretario del pds. L'udienza è stata fissata per 1*11 dicembre. Una prassi non inconsueta, anche se è la prima volta per il leader della Quercia. «E' un Paese normale quello dove un cittadino esercita il diritto di chiedere a tutela della correttezza dell'informazione l'intervento di un organismo di autodisciplina quale è l'Ordine dei giornalisti», spiega lo stesso presidente dell'Ordine Mario Petrina. Ma il caso continua a suscitare reazioni e opposti schieramenti. In un documento, 1C2 giornalisti del «Corsera» esprimono «piena solidarietà» al direttore Ferruc- ciò De Bortoli e ai giornalisti Saulino e Verderami, per le iniziative assunte dal segretario del pds. Il presidente del Senato Mancino pur senza entrare nel merito dell'esposto di D'Alema contro il «Corriere della Sera», constata che l'aumento di espo- sizione personale di ogni personaggio politico è una conseguenza inevitabile della trasformazione del sistema italiano. «Purtroppo i giornalisti, anzi i giornali, danno fastidio. Sono un contropotere, l'unica voce che la gente può avere», commenta invece Enzo Biagi. «E' possibile che nei giornali ci siano state delle esasperazioni ma il giudizio deve essere libero», dice ancora Biagi. Secondo Angelo Sanza, capogruppo del cdu alla Camera, «la questione D'Alema-Corsera è l'espressione di un'anomalia tutta italiana. In tutti i Paesi democratici e civili, è una stampa libera e non asservita che giudica i politici; in Italia avviene esattamente il contrario». [r. i.] !l direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli

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