Caso Sme, sentito anche Dotti

Caso Sme, sentilo anche Polli Dopo aver ascoltato De Benedetti, il pool di Milano continua le indagini Caso Sme, sentilo anche Polli Era il legale della cordata Barilla-Berlusconi MILANO. Per l'affaire Sme, davanti ai magistrati del pool Mani pulite è passato pure - come persona informata dei fatti Vittorio Dotti, ex parlamentare di Forza Italia, ex fidanzato di Stefania Ariosto. Dotti è stato sentito diverse ore, lontano da Palazzo di Giustizia, come avvocato della allora Iar, Industrie Alimentari Fàunite, la cordata che riuniva Balilla, Berlusconi e Ferrerò per far fuori la Buitoni di De Benedetti interessata allo stesso affare. Top-secret, le rivelazioni di Vittorio Dotti. Così come quelle di Carlo De Benedetti, sentito due giorni fa nella caserma della Criminalpol di piazza San Sepolcro. Due testimonianze, che raccontano due diversi lati della medaglia su cui sta indagando la magistratura milanese. La Buitoni si vide infatti soffiare l'affare dopo una sentenza del Tribunale di Roma, che giudicò irregolare l'acqui¬ sto della Sme. Quel giudice era Filippo Verde, finito in carcere poi per un'altra vicenda di tangenti. Furono pagate mazzette anche allora? Quella decisione del giudice Verde venne presa in perfetta serenità o ci fu un «condizionamento»? E' quello su cui stanno indagando i magistrati milanesi Ilda Boccassini e Gherardo Colombo. Che guarda caso - oltre ad occuparsi del filone «giudici romani», quello nato con l'arresto di Renato Squillante per intenderci, si occupano di tutte le mazzette targate Fininvest. Uno che la sa lunga su tutta la vicenda è Pompeo Locatelli, commercialista con simpatie craxiane, finito nei guai pure lui per storie di tangenti, quella volta Eni. Interrogato dai magistrati, Locatelli na smentito di sapere che attorno alla compravendita dell'Eni girarono bustarelle e tangenti. Ha smen¬ tito con forza, visto che era l'organizzatore della cordata Iar. Chi poteva sapere molto era Pietro Barilla, il numero uno dell'azienda alimentare morto qualche anno fa. Le redini dell'azienda sono ora in mano al figlio Guido. Che i magistrati hanno già sentito. E ancora non è finita, questa storia che vide l'intervento dell'allora presidente del Consiglio Bettino Craxi che polemizzò apertamente con la Buitoni e De Benedetti, tanto da fare sfumare l'affare. I magistrati hanno già sentito Manfredo Manfredi, ex amministratore delegato della Buitoni. Mentre rimane aperto il capitolo Cesare Previti. Sul cui conto estero Mercier nel '90-'91 venne fatto un versamento dalla Balilla. Perché? Guido Balilla, sentito dai magistrati, ha detto di non sapere nulla. [r. m.l

Luoghi citati: Milano, Roma