Il governo ha deciso: Cheli all'Authority di Roberto Ippolito

La designazione, annunciata, ieri nel Consiglio dei ministri: vigilerà su televisione e telecomunicazioni La designazione, annunciata, ieri nel Consiglio dei ministri: vigilerà su televisione e telecomunicazioni Il governo ha deciso; Cheli alKAuthority Jndividiwtydnche la sedejNapoli ROMA. Sembra che sul suo comodino ci sia sempre il libro di Lewis Carroll «Alice nel paese delle meraviglie». Ma ora nel mondo delle meraviglie il giurista Enzo Cheli si trova proiettato davvero: il Consiglio dei ministri ha deciso la sua nomina a presidente dell'Authority delle comunicazioni. E' lui che deve vigilare sul corretto funzionamento di due settori avanzati dell'economia, televisione e telecomunicazioni. Due settori che fatturano in Italia 50 mila miliardi l'anno. E che sono in frenetico sviluppo commerciale e tecnologico. Cheli li governerà da Napoli. E questa è la seconda scelta effettuata ieri dal governo: come sede dell'Authority, Napoli è stata preferita a Torino, altra città candidata. Torino contesta la sua bocciatura avvenuta mentre il governo ha confermato il processo di decentramento rispetto a Roma, già avviato con la collocazione a Milano dell'Authority per l'energia. La designazione di Cheli è stata voluta dal presidente del Consiglio Romano Prodi. Ed è sostenuta dal pds senza essere sgradita al Polo di Silvio Berlusconi (a cui fanno capo le tre reti tv Mediaset). Il metodo della scelta non è piaciuto a Rifondazione e ai verdi che temono il prevalere di logiche politiche. Nonostante questi rilievi, Prodi non ha avuto alcun problema nel dare via libera a Cheli. Non ha atteso che si sbloccasse l'individuazione del successore di Giuliano Amato alla presidenza dell'Antitrust, che tutela la concorrenza. La nomina relativa a questo organo spetta a Nicola Mancino e Luciano Violante, cioè ai presidenti del Senato e della Camera, risentiti per la fuga di notizie sulla candidatura di Francesco Paolo Casavola, attualmente garante dell'editoria. Poiché Amato lascerà l'incarico dal primo gennaio, Mancino e Violante hanno tempo per la loro decisione. Prodi, quindi, è andato avanti per la sua strada, tenendo distinto il capitolo Authority dall'Antitrust. Cosi come prevede la legge, ha informato il Consiglio dei ministri che proporrà la nomina di Cheli al presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro dopo il parere vincolante delle commissioni parlamentari. Il nome indicato dal governo viene approvato se ot¬ tiene i due terzi dei consensi nella prima votazione o la maggioranza semplice nella seconda (da effettuarsi trenta giorni dopo). Il giudizio favorevole del Polo appare indispensabile per l'immediata convalida della designazione. Le criti¬ che di Rifondazione e'dei verdi, qualora si trasformassero in voto negativo, potrebbero creare qualche problema alla maggioranza di centrosinistra. La legge prevede per la nomina degli otto commissari che affiancheranno il presidente una diversa procedura: sarà il Parlamento a eleggerli, con un perfetto equilibrio tra maggioranza e opposizione, quattro ciascuno. Un adempimento che il Parlamento può mettere in calendario dopo la designazione del presidente, In attesa del perfezionamento delle procedure di nomina. Cheli evita di svelare i suoi orientamenti: «Per il rispetto delle valutazioni del Parlamento, che dovrà dare di questa mia nomina, non ritengo giusto - afferma - rilasciare dichiarazioni o esprimere valutazioni oppure anticipare indirizzi. Sarebbe inopportuno e anomalo infatti fare interviste». Ma di cose da dire, dopo l'insediamento, Cheli ne avrà tante. Competerà a lui fare da arbitro nel settore delle tv, facendo rispettare il divieto di posizioni dominanti e i nuovi limiti alle concentrazioni, e nelle telecomunicazioni, assicurando l'accesso ad altri operatori con la piena liberalizzazione che scatterà l'anno prossimo. Entro il 30 aprile 1998 la Rai invierà all'Authority il piano di trasformazione della terza rete che perderà la pubblicità e dallo stesso giorno Mediaset farà ricorso anche al satellite per diffondere il segnale di Rete 4 in attesa che l'Authority stabilisca da quando il satellite o il cavo diventino l'unico mezzo di trasmissione al posto dell'etere. L'Authority è stata creata da una legge approvata a fine luglio che ha sancito la pace per le televisioni tra il centrosinistra e Berlusconi che dovrà trasferire sul satellite una rete, ma non sarà costretto alla temuta cessione forzata. L'Authority non è entrata in funzione prima della privatizzazione della Telecom Italia, come previsto invece da un'altra legge. Roberto Ippolito Il giurista Enzo Cheli neopresidente dell'Authority su tv e telecomunicazioni

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