L'Authority tv va a Napoli di Lorenzo Mondo
Il governo conferma Cheli presidente Il governo conferma Cheli presidente L'Authority tv ¥0 a Napoli L'ORGOGLIO TRADITO DI TORINO E, fatta. Come si temeva, il Consiglio dei ministri ha sanzionato ufficialmente una decisione presa da tempo: l'Authority per le Telecomunicazioni è assegnata a Napoli. Gli uomini delle istituzioni piemontesi - e Comune e Provincia e Regione - si erano battuti generosamente perché Torino ottenesse questo riconoscimento. Avevano chiesto quanto meno di essere illuminati sui criteri di scelta, di sapere quali altri titoli - se non di natura premiale si potessero opporre all'indiscutibile vocazione multimediale della capitale del Piemonte. Ancora una volta - e non con la maestà della specola vaticana Roma locuta est, senza possibilità di appello, di pacati ragionamenti. Abbiamo già avuto occasione di ricordare che non sono 200 posti di lavoro in più o in meno a fare la differenza. Contava appunto e soprattutto un riconoscimento, un gesto di forte valore simbolico, acuto come una squilla, per una città che cerca faticosamente, nel mutare dei tradizionali assetti economici e produttivi, di ridefinire se stessa, di trovare uno spazio adeguato nella vita e nell'immaginario della nazione. Torino, che non ha ceduto all'esercizio della lamentazione, a rancorose pulsioni secessioniste, viene ripagata con un inquietante segnale di insensibilità e disaffezione. Quasi volessero risospingerla in un gozzaniano, ironico disincanto («Non amo che le cose che potevano essere/ e non sono state...»), inchiodarla a una sterile nostalgia: l'orgoglio della prima capitale, il cinema, la moda, e Don Bosco, Gramsci, Gobetti... La durata e la tensione di una cultura originale, impareggiabile, gettate nel ciarpame del rigattiere, anziché ROMA. Il Consiglio dei ministri ha deciso ieri la nomina di Enzo Cheli a presidente dell'Authority delle comunicazioni. E' lui che dovrà vigiliare sul corretto funzionamento di due settori avanzati dell'economia, televisione e telecomunicazioni. Due settori che fatturano in Italia 50 mila miliardi l'anno e vivono un frenetico sviluppo. Cheli li governerà da Napoli. E questa è la seconda scelta fatta dal governo: come sede dell'Authority, Napoli è stata preferita a Torino, altra città candidata. La capitale subalpina contesta la bocciatura avvenuta mentre il governo ha confermato il processo di decentramento rispetto a Roma, già avviato con la collocazione a Milano dell'Authority per l'energia. La designazione di Cheli è stata voluta da Prodi e sostenuta dal pds senza essere sgradita al Polo di Berlusconi (a cui fanno capo le tre reti tv Mediaset). Il metodo della scelta non è piaciuto invece a Rifondazione e ai Verdi che temono il prevalere di logiche politiche, Ippolito A PAG. 2 Lorenzo Mondo CONTINUA A PAG. 2 SESTA COLONNA
Persone citate: Berlusconi, Cheli, Don Bosco, Enzo Cheli, Gobetti, Gramsci, Ippolito, Prodi
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