Albanesi bufera sui rimpatri

Proteste da destra e sinistra. Tremaglia: spettacolo indegno. Ma Dini: non possiamo tollerare i clandestini Proteste da destra e sinistra. Tremaglia: spettacolo indegno. Ma Dini: non possiamo tollerare i clandestini Albanesi, bufera sui rimpatri Fuoco incrociato sul governo: metodi brutali ROMA. In tutto, fino a ieri, erano 51 i centri di accoglienza per profughi albanesi chiusi dal Viminale; ne restano altri 35 da sgomberare nelle prossime ore. Complessivamente sono 544 i cittadini albanesi rimpatriati e 273 accolti a vario titolo. Altri 200 saranno imbarcati su una nave militare in nottata a Brindisi. Ma la decisione del ministro Napolitano di usare le maniere spicce con gli albanesi più riottosi ha suscitato le critiche trasversali di mezza maggioranza e mezza opposizione. Protestano Luigi Manconi dei Verdi, Marco Fumagalli del pds, quattro senatori socialisti. Pro- testano anche le associazioni Arci, Cir (consiglio internazionale rifugiati), Forum degli immigrati. E persino Mirko Tremaglia, di Alleanza nazionale, insorge indignato: «Un atto di inciviltà. E' indegno lo spettacolo delle donne e dei bambini albanesi ricacciati con la forza. I centri di accoglienza vanno riaperti». A tutti risponde il ministro Lamberto Dini (Esteri): «Abbiamo la responsabilità di una legge sull'immigrazione che tenga conto dei principi di solidarietà e accoglienza verso coloro che sono esuli, oppure rifugiati politici, come delle persone che hanno bisogno di assistenza. Ma al di là di questo non possiamo tollerare immigrazione clandestina, perché questo è un danno che facciamo alla nostra società come alle società degli altri Paesi. L'Italia è entrata nel sistema di Schengen: abbiamo responsabilità non soltanto nazionali, ma anche nei confronti dei nostri vicini come la Germania, la Francia e ora anche l'Austria». E replica anche Livia Turco, ministro della Solidarietà sociale: «Gli albanesi sono venuti in Italia di fronte a un fatto eccezionale e l'Italia li ha accolti con grande coraggio, rispetto e generosità. Ci attaccano per il rimpatrio? Ma se siamo stati duramente attaccati a agosto perché non sapevamo espellere i profughi!». Sulla stessa falsariga, da Città del Messico interviene Massimo D'Alema, segretario del pds: «Non sono in corso atti discriminatori. I profughi sono stati accolti quando l'Albania era sull'orlo della guerra civile. Sono stati ospitati nei campi, ma c'era l'intesa con Tirana che sarebbero tornati in patria. Bisogna distinguere tra le esigenze umanitarie e l'applicazione di regole e principi che, se fossero violati, allora sì potrebbero venir fuori nel nostro Paese reazioni di tipo razzista». Ma tra governo e Rifondazio- ne, alla Camera, c'è stato un battibecco già ieri mattina. L'onorevole Maria Celeste Nardini, di Rifondazione, ricorda l'accordo tra Roma e Tirana per un ingresso in Italia di lavoratori albanesi, quindi definisce «contraddittoria» e poi «selvaggia» l'operazione di rimpatrio. Replica Giannicola Sinisi, sottosegretario all'Interno: «Debbo dire che, a mio avviso, non vi è contraddizione... Ribadisco comunque la disponibilità del governo a fornire tutte le informazioni che saranno utili anche per superare alcune informazioni giornalistiche non complete». [fra. gri.] I NUMERI DELL'OPERAZIONE 51 i centri di accoglienza dei profughi chiusi in 16 province 35 i centri di accoglienza ancora da chiudere in 19 province 544 gli albanesi rimpatriati fino a ieri sera 273 i permessi di soggiorno concessi a vario titolo a cittadini albanesi di cui: • 142 per motivi di lavoro • 7 per motivi umanitari • 37 per cure mediche • 74 per motivi di asilo • 8 per il riconoscimento dello status di rifugiato • 5 per altri motivi ————————-— - : . : — 3 L'onorevole Achille Serra Sotto il ministro Napolitano