Macaluso alla Quercia: così non va di Pierluigi BattistaEmanuele Macaluso

L'ex migliorista: la diaspora socialista porta al potere gli eredi del pei L'ex migliorista: la diaspora socialista porta al potere gli eredi del pei Macaluso alla Quercia: così non va «D'Alema, attento a regolare così i conti del 21» UNA storia di «passioni», di «speranze tradite», di «rancori». Insomma qualcosa di profondo, quasi di ancestrale, che ha sempre inquinato il rapporto tra i comunisti italiani e i «cugini» socialisti e ha fatto sì che agli occhi del comunista, nel migliore dei casi, il socialista non rappresentasse altro che «un arruffapopolo dalla carne debole e dagli appetiti forti» e allo sguardo del socialista, sempre nel migliore dei casi, il comunista altro non fosse «per Dna più ancora che per credo ideologico» un epigono del «giacobinismo autoritario». Una storia tormentata che viene ricostruita passo dopo passo in una «conversazione sull'unità della sinistra» (da oggi in libreria per i tipi della Rizzoli con il titolo Da Cosa non nasce Cosa) che ha per protagonisti Paolo Franchi, editorialista del Corriere della Sera e da sempre attento e partecipe osservatore della vicenda storica del comunismo italiano, e Emanuele Macaluso, esponente di primo piano di quella che veniva definita la «destra migliorista» del pei. Uria storia che difficilmente troverà un approdo pacifico nel porto della dalemiana «Cosa 2» che rischia, come sostiene Macaluso, «di essere solo un pds un po' più largo e di restare solo una delle facce di una coalizione di governo a egemonia cattolicomoderata». Non ancora smaltita la sbornia nuovista che ha accompagnato la dissoluzione della Prima Repubblica, a molti apparirà un esercizio di archeologia applicata la ricostruzione di una vicenda politica i cui protagonisti sono stati estromessi dalla scena politica, distrutti per via giudiziaria., come i socialisti, oppure, come i comunisti, trasfigurati nel nuovo inizio di un partito che porta nome e insegne di quello vecchio, ma solo all'om¬ bra di una grande e inedita Quercia. Ma la storia della sinistra riformista è un fantasma destinato a riapparire in tutte le svolte cruciali della politica italiana. Davvero è solo archeologia il «duello a sinistra» che dalla scissione di Livorno porta al togliattismo del «partito nuovo» e poi alla disfatta frontista, alla fiammata di autonomismo socialista che porta al centrosinistra, e poi al compromesso storico, alla guerra fratricida che dividerà Craxi e Berlinguer, fino al big bang di Tangentopoli che, all'indomani della caduta del muro di Berlino e della nascita del pds di Occhetto, porterà alla dissoluzione il craxismo? A giudicare dal reiterato tentativo di D'Alema di riaprire un dialogo con la diaspora socialista (magari col progetto, finora frustrato, di coinvolgere un esponente di prestigio del riformismo socialista come Giuliano Amato), sembrerebbe che le cose non stiano così. Purché si riconosca apertamente che se non può essere una rivoluzione giudiziaria ad annientare anche solo il ricordo di una forza politica che ha attraversato tutte le tappe della storia italiana postunitaria, occorrerà pur sempre ricordare che solo l'esito davvero cruento del «duello a sinistra» a tutto favore dei post-comunisti ha riacutizzato una tensione che, come è agevole dedurre nel corso della conversazione tra Franchi e Macaluso, ha scandito'tutta intera la tumultuosa relazione tra i «fratelli separati» in quel di Livorno. Ed è come se un interrogativo mai apertamente formulato ma sottinteso in ogni pagina di questo volune rizzoliano si insinuasse nelle domande di Franchi e nelle risposte di Macaluso: non sarà che l'annientamento dei socialisti ha rappresentato il desiderio inconfessato del comunismo italiano? E non c'è forse un rapporto necessario tra l'apocalittica fine dei socialisti nelle aule dei tribunali e la «prima volta» degli eredi del pei nella stanza dei bottoni? Se da Cosa non nasce Cosa, come recita il titolo della conversazione tra Franchi e Macaluso, non è detto però che tra le «cose» della politica non debbano esserci nessi ancora inesplorati. E nello storico duello tra socialisti e comunisti le «cose» hanno sempre un peso particolare. Pierluigi Battista Emanuele Macaluso, autore della conversazione con Paolo Franchi sull'unità della sinistra

Luoghi citati: Berlino, Livorno