«Dodici ore nello stalla Così vive un allevatore» di Ferdinando Camon

«Dodici ore nello stallo Così vive un allevatore» «Dodici ore nello stallo Così vive un allevatore» UN GIORNO NELLA FATTORIA LA fattoria si chiama Gegània, è il nome di un fiore d'acqua: qui una volta passava un canale derivato dal Brenta, e questi fiori crescevano selvatici. La strada si chiama delle Abbattesse, e corre al confine tra le province di Padova e Vicenza. Piove, e l'acqua dei fossi cresce fino a rasentare le strade. Si arriva qui incrociando ogni tanto fattorie immense, con la pianta disegnata da una fantasia elementare: lunghissima stalla e lunghissimo porticato, basta. Il padrone della fattoria Gegània sta girando per le stalle, che son più d'una. Nella prima, la più piccola, son raggruppate vacche giovani, sotto i due anni. Hanno una borchia all'orecchio sinistro, con una parola e un numero, «E' 0 loro nome?». «No, il nome del padre». «Qui sta scritto Bristol 187». «Bristol è il nome di suo padre, un toro degli Stati Uniti. 187 è il numero di lei, a questo numero corrisponde un nome di fernmina, nel nostro registro». «E com'è Bristol?». «Magnifico, un toro di grande razza». «Questa si chiama Rud 189». «Rud è un toro che produce in positivo, cioè migliora la razza». «Dove sta?». «A Mantova». «Questa si chiama Mago 198». «Ed è un terno al lotto, Mago è un toro italiano, ma non ha mai prodotto, questa è una delle sue prime fighe. La stiamo studiando». «Come avete scelto Bristol?». «Qui» e mi mostra una specie di elenco telefonico giallo, le Pagine Gialle dei tori. «Qui ci sono tutti i tori migliori degli Stati Uniti. L'elenco esce due volte all'anno. In questo momento il toro migliore del mondo è Peticote Miracle», gira le pagine, «eccolo qua. Sta in Nuova Zelanda». «Ma dal toro come arriva il seme?». «Il toro viene ingannato, gli mostrano una vacca che lui crede vera ma che è di plastica, il seme resta incapsulato nella vacca di plastica, e vien diviso in tante dosi, fino a 250-300. Una dose può costare dalle 200 mila al miUone. Il prezzo più alto che ho pagato è stato un milione e 200 mila lire per una dose. La vacca partorisce dopo nove mesi, come le donne. Appena partorito produce latte, sui 33-34 litri al giorno». «E la giornata comincia con la mungitura». «Noi ci alziamo alle cinque del mattino, tutti e tre i fratelli. Le vacche son già sveglie. Il latte le indolenzisce, han voglia di essere munte. Si mettono in fila, tutte e cento. Altre cento sono "in asciutta", non fanno latte. Quelle che fan latte passano dalla stalla alla mungitrice elettrica, dodici per volta, in due file. Qui si mettono "a spina di pesce", perché sanno che vengono munte di lato. In altre stalle si mettono "a pettine", perché sanno che vengono munte da dietro. Dipende dalle macchine. Mentre io vado alla mungitura, i miei fratelli fanno il giro della stalla, perché ci possono essere vacche che stan male o che si sono incagliate nelle autocatture». Le vacche mangiano con la testa infilata tra le maglie di una inferriata, l'inferriata ha una sbarra mobile che si può «armare» in maniera che scatti quando è premuta dalla vacca: il muso resta bloccato, non può più essere ritirato. «A cosa serve l'autocattura?». «A bloccare la vacca per fare i controlli ginecologici. Ogni vacca ha quattro capezzoli, e ogni mungitrice ha quattro tettarelle che aspirano contraendosi e aprendosi. L'80 per cento delle mastiti viene dalla mungitura: bisogna che siano controllatissime». «Dal veterinario? Lo chiamate o siete convenzionati?». «Siamo convenzionati per una visita ogni sabato. Le vacche munte tornano nella "corsia di alimentazione", mangiano 13-15 volte al giorno. E bevono negli abbeveratoi». «Una volta mettevano il muso ih una vaschetta vuota, premevano, e la vaschetta sprizzava acqua, come una fontana». «La fontana va bene per gli animali da ingrasso, non da latte. La vacca da latte non deve aspirare aria. Deve ingoiare solo acqua, d'estate circa 150 litri al giórno». «E' un toro questo in fotografia?». «Si chiama Arlinda, ha dieci anni». «Quanto ha guadagnato Arlinda in 10 anni, come produttore di seme?». «Due miliardi e mezzo». «Due rnuiardi è l'importo del premio Nobel. Ecco perché tanti premi Nobel fanno i donatori di seme». «Non conosco il prezzo del seme umano. Ma Gegània Chairman Arlinda era un campione». «Ma ha tre nomi?». «Gegània è il nome dell'azienda, cioè 11 cognome, Chairman vuol dire Presidente ed è il nome di suo padre, Arlinda è il suo nome personale. Solo un toro su mille vien positivo, cioè migliora la razza». «Così dalle 5 del mattino son venute le 7». «Alle 7 mangiano. Tritato di mais e di taglietto. Il taglietto l'abbiamo creato noi italiani, adesso vien venduto anche negli Stati Uniti. Le vac¬ che han bisogno di proteine, vitamine, sali minerali. Spargiamo il tritato per terra, davanti ai musi. Prepariamo miscelate diverse, per le vacche da latte e per le vacche da attesa. La vacca va alla mangiatoia continuamente, ma i vitellini vanno allattati al mattino». «Dalla madre?». «No. Li allattiamo noi, col biberon. Da appena nati. La madre vorrebbe allattarlo lei, ma è pericoloso: poi non si stacca più, se ha conosciuto il figlio diventa pazza, lo chiama e gira di notte per ritrovarlo. Per farle bere, abbiamo scavato un pozzo profondo 250 metri. L'acqua che vien fuori è al limite delle acque minerali, si po trehbe brevettarla. Tutte le vacche hanno un nome. La provincia assegna ogni anno una lettera dell'alfa beto, i nomi delle vacche nate quel l'anno devono cominciare con quella lettera. Le mie vacche si chiamano Gerbera, Isla, Trudi, Vera, la più grande vacca che ho avuto è stata la Roana. Ogni giorno, verso le 12, si controllano decine di vacche per pa reggiare le unghie. Si chiudono le vacche nel travaglio, che è una gab bia, e si tagliano le unghie con una tenaglia. Se si sbaglia e si va nella carne viva, la vacca non cammina più. Così arriviamo a mezzogiorno, le tredici. Di pomeriggio si ripete tutto da capo, chiudendo con la seconda mungitura, dalle 5 alle 7. Così fanno 12-14 ore di lavoro»; «In silenzio». «In dialogo. Le vacche ti parlano continuamente. Con i movimenti delle orecchie, della coda. Con gli occhi. Fino a sera. Di sera vanno a dormire di là», e mi indica il reparto not te, adiacente: è come se ogni vacca abitasse un maxi-appartamento, di qua cucina e sala da pranzo, di là sa lotto e camera da letto. Ferdinando Camon «Si comincia alle 5 con la prima mungitura Poi bisogna pensare al cibo, all'acqua del pozzo, ai controlli delle vacche. Facciamo tutto parlando con loro»

Persone citate: Miracle

Luoghi citati: Bristol, Mantova, Nuova Zelanda, Padova, Roana, Stati Uniti, Vicenza