Roma entra nel mirino dei Cobas

I produttori di latte manifestano davanti alle scuole, oggi una delegazione al Senato I produttori di latte manifestano davanti alle scuole, oggi una delegazione al Senato Roma entra nel mirino dei Cobas «Potremmo invadere la capitale con i trattori» VERONA. Prima hanno minacciato di uccidere le mucche, poi di non distribuire più latte, ieri l'ultima forma di protesta: organizzare una marcia su Roma. L'ipotesi, da attuare nelle prossime settimane, di invadere la capitale con i trattori è in fase di studio tra i diversi presidi. «Stiamo discutendo e valutando il progetto - rileva Vilmare Giacomazzi, portavoce degli allevatori veronesi - attorno alla possibilità di marciare con i trattori fino a Roma. C'è la volontà, ma è una cosa che bisogna organizzare, studiare il percorso e le tappe, prendere i contatti con le questure. Non è una cosa che si possa fare domani. Quello che faremo sabato invece - aggiunge - se ci daranno il permesso sarà di offrire latte e 30 quintali di formaggio in Piazza Brà a Verona e poi invieremo una petizione al governo per chiedere la difesa del latte italiano». Queste le novità di ieri, per quanto riguarda la cronaca, sulla protesta degli allevatori. La pioggia battente non ha fermato i propositi degli allevatori del presidio di Nogara (Verona) che di buon'ora hanno acceso i fuochi per la produzione di formaggio dal latte munto. Anche negli altri presidi veneti eretti contro le quote latte, ieri, le forme di protesta da «bellicose» sono apparse propositive, come la distribuzione all'uscita delle scuole a Grumolo delle Abbadesse (Vicenza) di confezioni di latte e di volantini per l'invito agli studenti di partecipare alla funzione religiosa di domenica prossima assieme ai produttori di latte. Nei pressi di Roma gli agricoltori della Flaminia ieri hanno portato i loro trattori a ridosso della statale, all'altezza del Km 37 nel Comune di Rignano Flaminio. Il gruppo era composto da una decina di persone fra produttori locali e allevatori di Sant'Oreste. A Reggio Emilia i Cobas del latte e i lavoratori della multinazionale Crown Cork, produttrice di barattoli metallici, hanno bloccato assieme il traffico a tratti, dalle 9 alle 11, sulla via Emilia a Calerno, nel Reggiano, ponendo sulla strada due trattori e esponendo cartelli contro «il rischio di veder sparire posti di lavoro». La protesta, che ha riguardato anche la sede centrale di Voghera (Pavia), e gli stabilimenti Nuova Sirma di Parma, la Superbox Aerosol di Spilamberto (Modena) e Superbox e Faba di Reggio Emilia, è contro la chiusura, decisa da Crown Cork per la fine dell'anno, dello stabilimento di Gattatico con il licenziamento di 110 dipendenti. I Cobas del latte reggiani hanno solidarizzato con i dipendenti della Superbox: «Anche noi come voi siamo in lotta - ha detto il portavoce Emilio Ferretti -. Siamo costretti a pagare multe mentre importiamo latte dall'estero. Le nostre stalle chiuderanno se non ci ascoltano e se non ascoltano voi chiuderanno le fabbriche». Sul fronte politico la notizia di ieri è che i Cobas del latte saranno ricevuti oggi al Senato per discutere dei problemi che hanno scatenato le azioni di protesta di questi giorni. L'incontro è stato annunciato dal presidente della commissione agricoltura della Camera Alfonso Pecoraro Scanio. Pecoraro Scanio è tornato ieri sulle richieste di modifica del decreto varato dal governo sottolineando che «niente è intoccabile» e che «il Parlamento non è chia¬ mato a ratificare, ma a discutere. Parlare non è cedere». Sul problema è intervenuto ieri anche il vicepresidente del Consiglio Walter Veltroni: «Le proteste degli agricoltori sulle quote latte pur comprensibili, sono inaccettabili» perché «il governo non può accettare forme di lotta che colpiscano i diritti fondamentali dei cittadini». Veltroni ha poi ricordato che la restituzione integrale delle multe ai produttori «non è allo stato possibile» in quanto lo vieta la normativa comunitaria, [r. cri.] la Sumberto Faba di a chiuork per stabilil licenpagricoltura della Camera Alfonso Pecoraro Scanio. Pecoraro Scanio è tornato ieri sulle richieste di modifica del decreto varato dal governo sottolineando che «niente è intoccabile» e che «il Parlamento non è chia¬ pprensibili, sono inaccettabili» perché «il governo non può accettare forme di lotta che colpiscano i diritti llo stallo levatore» Due momenti della protesta dei Cobas: il latte viene distribuito ài bambini e gettato vìa per protesta

Persone citate: Alfonso Pecoraro Scanio, Crown Cork, Emilio Ferretti, Pecoraro Scanio, Veltroni, Vilmare Giacomazzi, Walter Veltroni