PRIVILEGI E DIRITTO ALLO STUDIO di Gianni Vattimo

PRIVILEGI E DIRITTO ALLO STUDIO I MAH DELL 'UNIVERSITÀ' PRIVILEGI E DIRITTO ALLO STUDIO IN confronto al gran numero di professori universitari che collaborano regolarmente a quotidiani e settimanali, appare straordinariamente esigua la presenza del tema università nel dibattito pubblico. Una buona occasione per sforzarsi di rompere questo silenzio è quella offerta dalle parole del presidente della Camera Violante alla recente inaugurazione dell'anno accademico dell'Università di Torino. Violante ha ritenuto di puntare il dito sulla «piaga dei concorsi», cioè sulle distorsioni del sistema di reclutamento dei docenti, secondo lui (e non solo secondo lui) inquinato dall'influenza di lobby, appartenenze ideologiche, interessi di scuola o di partito o addirittura del tutto privati. Ma forse, per quanto grave, questo del reclutamento dei docenti non è il problema principale dell'università italiana. Il problema più grave porta un nome che troppo spesso, per amore di pace accademica e sociale, si evita di pronunciare, quello di «numero chiuso». Ci sono molte buone ragioni, non solo demagogiche e di opportunismo, per questo silenzio: il rischio a cui si va incontro, infatti, è quello di aprire una stagione di agitazioni studentesche che potrebbero rovinare anche quel poco che ancora si riesce a fare nell'università così com'è. I tanti accademici che, pur avendo accesso alla stampa e ai media, tacciono sull'università lo fanno in fondo proprio perché sono consapevoli della (quasi) insuperabilità di questo scoglio. Che cosa farebbero dei docenti più preparati, scelti con concorsi assolutamen te trasparenti e con valutazioni inattaccabili, nella attuale struttura dell'università italiana? Offrirebbero davvero un «servizio didattico» più efficace dovendo far lezione (e i relativi esami) a cinquecento studenti stipati nella sala di un cinema? O dovendo seguire ciascuno un numero spropositato di tesi di laurea, per giunta in università le cui biblioteche sono aperte poche ore al giorno? E i laboratori, la didattica seminariale, il tutorato individuale, e i diritti degli studenti che non possono frequentare corsi perché lavorano, abitano in Gianni Vattimo CONTINUA A PAG. 6 QUINTA COLONNA

Persone citate: Camera Violante