Menem: ho mediato tra Castro e il Papa

A Roma anche il fratello del leader cubano A Roma anche il fratello del leader cubano Menem: ho medialo tra Castro e il Papa //presidente argentino è in Italia Oggi a colloquio con il vertice Fiat ROMA. Nella prima giornata del suo soggiorno in Italia, il presidente argentino Carlos Menem ha svelato di aver mediato fra il Papa e Fidel. «Durante la visita in Vaticano in ottobre - ha raccontato - mi fu chiesto di intercedere affinché L'Avana consentisse all'arrivo di cento religiosi per la preparazione del viaggio del Papa». Menem dice di «aver mantenuto la promessa» fatta a. Giovanni Paolo II (atteso in Argentina nel 1998), ottenendo i visti per «62 religiosi». L'inquilino della Casa Rosada non dice altro ma fonti ufficiose a Buenos Aires assicurano che la mediazione di Menem sarebbe «più ampia» e, forse, ancora in corso. Proprio ieri è giunto a Roma «in forma strettamente privata» il numero due di Cuba, Raul Castro, fratello del «Lider màximo», incaricato di sciogliere gli ultimi nodi della visita papale. Carlos Menem, ieri a colloquio con Scalfaro, incontra oggi a Bologna Romano Prodi prima di arrivare a Torino, dove vedrà i vertici della Fiat al Lingotto. A Bologna, Prodi e Menem assisteranno alla firma di quattro accordi (fine della doppia imposizione fiscale, cooperazione scientifica e spaziale, riconoscimento dei titoh di studio) accompagnati da una «dichiarazione congiunta» sul rilancio dei rapporti, primo passo verso l'aggiornamento del «Trattato di Associazione» del 1987. «E' l'inizio di una nuova fase - spiega Patrizia Toia, sottosegretario Il presidente Me em e Scalfaro agli Esteri per l'America Latina con la cooperazione culturale che apre la strada a più intensi scambi economici». In particolare, Menem ha detto di «guardare all'Italia» in vista della privatizzazione dei 33 aeroporti argentini e della copertura radar del territorio nazionale. «Speriamo - ha aggiunto - di facilitare anche l'arrivo delle piccole e medie aziende». Nel testo della «dichiarazione congiunta» di Bologna, i due Paesi si impegnano a «cooperare in seno all'Onu per la riforma del Consiglio di Sicurezza». Una frase che sembra delineare il sostegno di Buenos Aires alle proposte italiane; ma ieri proprio Menem si è espresso in altri termini: «Non ci opponiamo all'ingresso di Germania e Giappone nel Consiglio di Sicurezza e siamo a favore di seggi a rotazione per Africa, Asia ed America Latina». Il Presidente argentino, in una conferenza stampa, è stato infine molto duro nel respingere le «inammissibili ingerenze» dei giudici di Madrid, che hanno chiesto di processare i militari argentini accusati della «scomparsa» di numerosi cittadini spagnoli durante la dittatura. «C'è stato un indulto, non possono essere processati due volte» ha tagliato corto Menem, alludendo anche alle analoghe inchieste sui «desaparecidos» pendenti in Italia e Francia. Maurizio Molinai*! Il presidente Menem e Scalfaro