Marchioron: non ci divideranno di G. Bea
Marchioron: non ci divideranno IL RIBELLE Marchioron: non ci divideranno «Anche chi è in quota ci appoggia Scateneremo una crisi tremenda» ATALE con il panettone, ma senza latte. Lo minaccia Ruggero Marchioron, il «generale», uno dei portavoce dei Cobas. Questa escalation non le sembra eccessiva? Così danneggiate tutti, cioè milioni di persone che non c'entrano nulla con i vostri problemi e che non hanno colpe. Condivide? «Siamo costretti. Adesso stiamo decidendo quando fare lo sciopero del latte e potrebbe essere proprio sotto le feste. Se non c'è la volontà di negoziare da parte del governo, allora l'Italia resterà in balìa del latte importato dall'estero, spesso di quahtà non controllata. I consumatori rischieranno di portarsi a casa latte inquinato, magari proveniente dalle zone dell'ex Urss contaminate dalle radiazioni». Ma non pensa che, così, rischiate un effetto boomerang? Potreste dividervi, allevatori «in quota» da una {larte e ctfuori quota» dal.'altra. «No, non lo credo. Siamo tutti solidali, fuori quota e non. Se i fuori quota faranno mancare la loro produzione - mi creda -, si scatenerà una crisi tremenda. Per.evitare contraccolpi nei consumi, si dovrà aumentare l'import del 30%, almeno. La verità è che finora i fuori quota hanno contribuito a mantenere basse le importazioni. Anche chi è in quota l'ha capito. La maggior parte ha una certa età e, adesso, con l'arrivo dei figli ha bisogno di aumentare la produ zione senza pagare quella che io chiamo la "tangente legalizza ta", cioè le quote di carta». Non contenti, avete anche buttato quintali e quintali di latte. Non vi sembra uno spreco controproducente? L'opinione pubblica po irebbe indignarsi. «L'opinione pubblica ha capito che il nostro problema è reale. Il latte è il nostro sostentamento e, se non ce lo richiedono, noi siamo costretti a buttarlo via. E lo stesso succederà per le nostre vacche. Noi viviamo in simbiosi con loro, le amiamo, ma se si continua così dovremo macellarle e smantellare gli alleva menti. Nei mesi scorsi ne sono già state abbattute migliaia e migliaia». L'onorevole Pecoraro Scanio propone di distinguere tra allevatori onesti e diso nesti, rimborsando i primi e Lisciando senza una lira i secondi. Lei che cosa ne pensa? «Pecoraro Scanio ha capito il problema. Diamo il 100% agli onesti e penalizziamo chi ha truffato. C'è chi si è fatto i mi liardi, anche con l'import in nero. Premiamo i primi e agli altri neanche una lira, in attesa di controlli definitivi». Ma i controlli sono un altro punto dolente. Non sarebbe meglio terminarli, prima di dare il via ai rimborsi? «Certo che bisogna completare il censimento. Adesso siamo a circa il 50% del totale. Ma lo sa che in Italia non abbiamo vacche sufficienti per produrre tutto il latte dichiarato? L'altro latte - è chiaro - proviene da attività truffaldine. Però, non si può più aspettare». E quindi? Qual è la sua so luzione? «Tra gli allevatori non c'è più liquidità. Diamo subito i soldi agli onesti, cioè il 100% di 3 annualità, e si trattengano i rimborsi ai truffatori. E intanto la commissione d'indagine deve fare luce sulla produzione reale e pubblicare i bollettini per la produzione futura entro il 31 gennaio. Questo permetterà di ridistribuire le quote, destinandole a chi davvero produce». Peccato che Pinto non voglia ricevervi. «Io spero che Pinto si ravveda e cerchi di capire». [g. bea]
Persone citate: Marchioron, Pecoraro Scanio, Ruggero Marchioron
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