«Andatevene con le buone» di Lietta Tornabuoni

Ma gli albanesi restano barricati Il governo avverte: useremo la forza soltanto se costretti «Andatevene con le buone» Ma gli albanesi restano barricati COMMEDIA IPOCRITA SI fa presto a immaginare che ne partiranno proprio pochi, dei famosi 4789 profughi albanesi (ma soltanto 1850 circa sono reperibili, gli altri sono andati, scomparsi, svaniti): e sarà il risultato di comportamenti governativi confusi e contraddittori, di tentativi patetico-grotteschi di salvare la faccia di fronte ai partners europei, di una commedia ipocrita le cui parti erano scritte sin dall'estate scorsa. Prima i proclami «Li rimandiamo a casa», il fermo stabilire scadenze improrogabili: lasceranno l'Italia il 31 agosto immancabilmente, no, c'è una proroga, il 30 novembre. Adesso la data si trasforma in un «a decorrere dal 30 novembre», tempo indefinito che può durare chissà quanto. Prima la inderogabile decisione «Partiranno tutti». Adesso no, secondo la «direttiva Prodi» non dovrà partire chi ha una prospettiva di lavoro, chi sta poco bene, chi ha chiesto asilo senza avere avuto ancora una risposta, chi è venuto in Italia a raggiungere la famiglia, chi è in grado di ottenere un permesso di soggiorno: ma appurare se per ciascun albanese sussistano queste condizioni esigerà settimane, mesi di battaglie anche contro Lietta Tornabuoni CONTINUA A PAG. 2 SETTIMA COLONNA Immigrati albanesi a Bari discutono con un funzionario della Prefettura

Luoghi citati: Bari, Italia