Lo sconfìtto «Ho grinta e non cedo»

Lo sconfìtto Lo sconfìtto «Ho grinta e non cedo» CATANIA. «Si è fatto un gran parlare del mio temperamento, della mia veemenza, ma la mia è stata solo una battaglia di verità e libertà, e condotta senza l'appoggio dei media che aveva l'ex sindaco. Una battaglia giusta contro il piano regolatore e il progetto di interporto, che continuerò domani...». Non demorde Benito Paolone, il grande sconfitto delle elezioni di Catania, l'uomo ((rozzo ma sincero», come l'aveva definito Silvio Berlusconi, che pure l'aveva accettato come candidato dell'intero Polo. L'aveva accettato a malincuore, come del resto ecd e edu, spinti anche dalla minaccia dell'uomo della destra sociale di an, parlamentare del vecchio msi dai primi Anni 70, di presentarsi da solo. L'avrebbe fatto. Oggi, con dietro tutto il Polo, si è fermato al 32,8%. Quel che più conta, ha trascinato Forza Italia e an in una rovinosa disfatta: fi, che alle politiche aveva toccato il 38%, è precipitata al 12%, mentre an, che nell'aprile del '96 era al 20,4%, non è andata oltre l'I 1,6% (mentre ecd e edu hanno tenuto col 7 e 9%). E a poco vale consolarsi dicendosi che il successo del sindaco ha trascinato con sé la lista. Il trascinamento è andato ben oltre. Tanto che sono già cominciate le recriminazioni, e in vista delle elezioni provinciali di primavera il Polo appare spaccato: con fi, ecd e edu che puntano a candidare Ferdinando Latteri, ex de, legato a quel Piero Banna che Enzo Bianco ha appena fatto entrare nella nuova giunta. Mentre an vuole a tutti i costi riproporre il suo Musumeci, già presidente della Provincia. [m.g.b.]

Persone citate: Benito Paolone, Enzo Bianco, Ferdinando Latteri, Musumeci, Piero Banna, Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Catania