Orlando, successo targato Di Pietro

Leoluca: «Questa vittoria aprirà la strada alla nascita di un partito democratico in cui siano presenti l'anima vera democristiana, quella socialista e liberal-progressista» Il sindaco di Palermo: «Tra me e Tonino c'è grande sintonia, il medesimo linguaggio» Orlando, successo targato Pi Pietro Ora la Rete potrebbe confluire nel movimento dell'ex pm PALERMO DAL NOSTRO INVIATO Il loro incontro più intenso si è consumato due mesi fa nell'appartato aeroporto di Ciampino. Leoluca Orlando e Antonio Di Pietro si sono parlati a quattr'occhi e si sono piaciuti. Certo, i due si erano conosciuti tre anni prima, in una cena palermitana alla quale aveva partecipato anche Maria Falcone, ma ora è scoppiato un autentico feeling. Persino nella vittoria di Leoluca Orlando c'è un «pezzetto» di Di Pietro: Tonino è venuto a Palermo e con Orlando è stato assai più affettuoso che in tanti altri comizi. Tanto è vero che sotto traccia sta maturando la sorpresa: tra i due c'è oramai un'intesa che potrebbe portare allo scioglimento della Rete e ad una sua fusione nel nuovo movimento di Di Pietro. Orlando, nel suo studio di sindaco, annuisce: «Tra me e Di Pietro c'è una grande sintonia, il medesimo linguaggio...». Al punto che potrebbe nascere prima o poi un unico movimento? «Ho sempre detto che la Rete era un movimento a termine - spiega Orlando -. Ebbene, credo che il successo elettorale della lista a Palermo e un'intesa con Di Pietro accelererà la conclusione dell'esperienza, aprendo la strada alla nascita di un partito democratico nel quale siano presenti l'anima democristiana vera, quella socialista e quella liberalprogressista». Certo, Di Pietro e Orlando sono due personalità forti. Due accentratori. Due esperienze diversissime, uno è alle prime armi della politica, l'altro è politico di razza, oltretutto rilanciato dal bis di ieri, al punto che lo sfidante Miccichè è arrivato a definirlo «un titano della politica». Ma Tonino e Leoluca sono anche due uomini che hanno in comune lo stesso approccio ai problemi della giustizia, quella sete di giustizia da perseguire costi quel che costi. Certo, le elezioni palermitane sono state un ricostituente per la Rete, un movimento che si stava silenziosamente spegnendo e che non a caso ha presentato una propria lista soltanto a Palermo, mentre in altre città siciliane il simbolo è in coppia con altri. E sembrano lontanissimi gli anni in cui Orlando aveva raccolto attorno a sé personaggi che via via si sono allontanati, da Diego Novelli a Claudio Fava, da Nando Dalla Chiesa a padre Pintacuda, da Carlo Palermo a Paolo Prodi, fratello di Romano. E negli anni d'oro della Rete si avvicinò a Orlando - questo è un retroscena inedito - anche Fausto Bertinotti. E' Orlando stesso a rac- contarlo nella sua «blindata» anche se poi sembra esserne un po' pentito: «Con Bertinotti abbiamo da tempo un forte rapporto personale, direi di reciproco affetto. Ricordo che lui venne alla nostra assemblea di Perugia del 1993 e insieme discutemmo anche di una sua ipotetica adesione alla Rete». Ma qualche mese dopo Fausto Bertinotti, leader sconosciuto ai più della minoranza Cgil, diventò segretario di Rifondazione comunista. E ora che i pionieri della Rete si sono allontanati, ecco spuntare Di Pietro. Il rapporto tra Leoluca e Tonino nasce grazie al lavorio di Giuseppe Scozzali, un trentatreenne procuratore legale di Agrigento, già giovane de e ora deputato della Rete da due legislature. Nei mesi più difficili di Di Pietro, Scozzali gli dà una mano, andando a scavare nelle vicende agrigentine della famiglia Salamone, alla quale come si sa appartiene il primo accusatore di Tonino, il pm di Brescia Fabio Salamone. Nella casa romana di Scozzali, un piccolo appartamento a due passi da piazza Navona, Di Pietro è spesso ospite ed è proprio Scozzali a far avvicinare sempre più i suoi due amici. Racconta Orlando: «Avevamo valutato che qualcuno di noi fosse vicino a Di Pietro e lui lo ha colto molto bene». Tanto è vero che un mese fa all'assemblea nazionale della Rete che si è svolta a Ostia, Di Pietro si è presentato di persona e mentre lasciava la riunione ha detto testualmente: «La prossima volta l'assemblea la facciamo assieme!». Ma Orlando resterà a Palermo per altri 4 anni? Un personaggio come lui resisterà fino al suo tredi¬ cesimo anno da sindaco? E se anche resistesse, cosa farà «da grande» il vulcanico Leoluca? Sorride Orlando: «Io resterò a Palermo fino al 2001, voglio fare di questa città una grande capitale mediterranea, ma il mio progetto politico è talmente ambizioso che posso tranquillamente aspettare, fare il sindaco per altri quattro anni,..». E il suo progetto Orlando lo spiega con una battuta che coglie uno spicchio di verità: «Orlando, Cacciari, Bassolino, Ruteni e Bianco teoricamente da ieri hanno il problema di cosa faranno da grandi. Già, perché nessuno di noi potrà ricandidarsi, non è un dettaglio...». E il tanto strombazzato «partito dei sindaci», etichetta che piace tanto a giornali e tv, «rischia di diventare un club di amici se non gli dai una qualificazione politica». E col fiuto che neanche i nemici gli negano, Orlando indica in un «partito democratico», il grande contenitore per il suo amico Di Pietro, per qualcuno dei suouunici sindaci «e per i tanti democristiani, socialisti, liberali in buona fede». Fabio Martini Leoluca: «Questa vittoria aprirà la strada alla nascita di un partito democratico in cui siano presenti l'anima vera democristiana, quella socialista e liberal-progressista» pds-sinistraeuropea 10,6 ppi 6,0 LEOLUCA rifondazione comunista 3,1 ORLANDO verdi-citta'perl'uom0 2,5 eo A rinnovamento itauano 4,1 bo'w unione democr. federale 3,8 LISTA democratica sic. 0,5 forza italia 14,1 j G IAN FRANCO alleanzanazionale9,4 MICCiCHE1 cDuSi 3S,2 progetto per le uberta' 0,7 *^ partito socialista siciliano 1,4 FIUPPO CUCINA 1/4 l'aquilone 1,0 ANTONINO MACALUSO 0,5 movimento soc. tricolore 0,5 SALVATORE Dl FIUPPO 0,2 fascismo e liberta 0,1 GIOVANNI PROFETA 0,1 italiaunita-all.euromerid.o,i j ANTONIO Dl JANNI 0y4 Palermo capitale o,s RAFFAELESABATO 0,6 ustasind.isidoroo.s PIETRO Dl MARCO 2,5 liberali cattolici 4, i MATTEO SCOGNANIGUO 0,5 partito siciliano dazione 0,8 j IPRECEDENTi poutiche^ COMUNAU^J j percentuale seggl pds 12,1 ! rifondazione 8.2 2,5 1 I verdi 2.6 rete 32,6 19 dc 13,3 8 forum 11,6 6 mondo nuovo 5.8 3 psdi 2.6 :v:t:# ! unione Dl centro 6,8 2 1 legait. fed. 2,0 CATTOLICI dem. 5,7 3 ■ $ j pannella 3,5 ricostruire palermo .9,9 6 ! riformisti ms tricolore 1,0 msi 3,7 1 ud prodi 5,6 an 15,9 ! forza ITALIA 37,9 \ dini 5,2 ccd-cdu 4,6 altri 3,2 3,5 i W ' It DUELLO JMiHimi sinistra democr. per catania 8,2 1 \ partito popolare itauano 10,5 1 FN70 RIANffi verdi 1,7 <» i rifondazionecomunista2,5 | 03#1 con bianco per catania 27,0 ^ udf0.5 - . . | partito socialistasiciliano 1,7 I movimento dem. it. 3,2 | „„,,„ nl., forza italia 12,6 BENITO PAOLONE alleanzanazion ale 11,2 33,0 CCD7»° 1 # cdu8.6 italia federale 0,4 J \ PIETRO FIGURA 0,7 partito siciliano dazione 1,1 \ SILVIA VERZI1 1,1 liberal! 1,3 \ GAE1AN0LE0 0,4 movimentosocialetricoloreo,5 f \ MATTEO BONACCORSO 1,1 psdisocialdemocraziai,4 rmccDPc rtMPn 0.6 sud in movimento 0,3 GIUSEPPE CAMPO w#w unionegiovanidelsudo,3 i IPRJsCEOENTI : POUTfCHE'W CQMUNAtm percentuale seggi § ; pds 11,7 1 rifondazione comunista s.3 3.2 1 I verdi 5,1 ! rete 10,8 5 1 dc 26.8 22 i! citta' nostra 3,7 1 1 psdi 3.2 1 1 i patt0 per catania 22,9 17 1 1 movimento popolare 2,1 1 1 i LbGA italia federale 1.5 j \ progressisti 8.8 4 1 : pannella 3,4 1 i riformisti 5,5 4 1 i movimento socialetricolore 1.5 1 1 movimento sociale itauano 10,1 4 1 \ ud prodi 3,0 1 \ alleanza nazionale 20,4 1 i forza italia 38,0 1 ' dini 3,9 ! ccd-cdu 5,1 1 altri 1,6 1,4 | k^m^-sxvmmv-t: ■ sm mw vf Leoluca Orlando festeggia con una bottiglia di spumante l'avvenuta rielezione a sindaco di Palermo