«Noi, le formiche della politica» di Marco Follini

«Noi, le formiche della politica» «Noi, le formiche della politica» Follini: ora guardiamo ai moderati INTERVISTA IL NUMERO 2 DEL CCD BRE che qualcuno ride nel Polo sconfitto per la seconda volta consecutiva sarebbe troppo. Ma qualche sorriso c'è. «Dove abbiamo presentato candidati nostri abbiamo vinto», diceva nella notte di domenica il vicesegretario del Ccd Marco Follini. Un paio di vittorie a Termoli e a Caserta bastano per essere soddisfatti? «Noi abbiamo avuto buoni risultati - dice Follini -. Tanto più che sono arrivati in controtendenza: il centrodestra perde e noi risaliamo. Le nostre sono vittorie importanti, vittorie in trasferta...». Onorevole Follini, lei parla di «vittorie», e Pierferdinando Casini entra in polemica con Miccichè stràbattuto a Palermo. Che succede? Volete rivendicare un peso maggiore nel centrodestra? «Il Polo, oggi più che mai, riparte da tre. Non è il momento della resa dei conti, ma ogni singola parte dell'alleanza deve ripensare alla propria identità politica. An è impegnata nel tragitto che da Fiuggi porta a Verona. Forza Italia cerca di ritrovare lo spirito del '94, il suo intuito liberale-liberista che la portò a vin¬ cere le elezioni. Noi dobbiamo costruire un soggetto politico più forte e più capace di rispondere alle spinte elettorali». Cioè un soggetto in grado di pesare di più. O no? «Ma non è questo il momento di ridefinire i rapporti di forza. Piuttosto, c'è chi parla di ricucire il rapporto con la Lega. Di rincorrere Bossi, con il rischio di non raggiungerlo mai oppure, che è ancor peggio, essere trascinati da lui su un terreno poli tic 0 che non è il nostro. Queste elezioni hanno dimostrato che il Polo deve guardare al centro, deve andare alla conquista dei delusi della politica, di quelli che non votano più perché rifiutano la sinistra ma non si ritrovano in questa destra». «Guardare al centro». E' una cosa che dicono tutti, per lei che cosa vuol dire? «Vuol dire realizzare finalmente la fusione con i Cdu. Vuol dire guardare alle altre realtà che ci sono affini: Italia Federale della Pivetti, il Patto Segni, con cui abbiamo fatto liste comuni a Roma e a Napoli. Dobbiamo setacciare l'Italia moderata per reclutare chi oggi non si ritrova nei partiti del Polo». E perché queste persone dovrebbero ritrovarsi nel Ccd? «Le elezioni hanno dimostrato che queste persone si sono già accorte di noi, e lo hanno fatto adesso perché noi non siamo una corrente d'opinione, siamo un partito che passo dopo passo si sta radicando. Noi siamo formiche, non cicale della politica. Gli elettori ci hanno votato perché hanno visto in noi il ponte con la vecchia democrazia cristiana e con il modello europeo che, come alternativa alla sinistra, vede il centro. Il centro, non la destra». Però questa attenzione per voi arriva in un momento di crisi gravissima per il Polo. Come lo spiega? «Evidentemente l'illusione nuovista con cui molti italiani si sono affacciati sul crinale tra la prima e la seconda Repubblica si sta affievolendo. Oggi c'è una visione meno barricadiera del maggioritario, siamo passati dal movimentismo alla ricerca di stabilità. E' sempre così, quando il vento di novità soffia meno forte, si recuperano le tradizioni». E' una critica dura a Berlusconi... «No. Ho soltanto detto che il movimento di Berlusconi si è istituzionalizzato, come è normale in politica. Il Cavaliere era un falco e si è trasformato in colomba: io questo lo apprezzo. Ma le ripeto: non è il momento della resa dei conti». Però a Palermo Gianfranco Miccichè vi manda accuse pesanti Dice che il Ccd non lo ha aiutato abbastanza. E' solo effetto della delusione? «Senta, i flussi elettorali diffusi dall'Abacus dimostrano che il 27 per cento degli elettori di Forza Italia ha votato per Orlando. Capisco che quando si perde la tentazione di trovare un capro espiatorio sia irresistibile. Io Miccichè lo comprendo, ma dovrebbe cercarlo altrove, il suo capro...». Guido Ti he rga Il vicesegretario del Ccd Marco Follini

Luoghi citati: Caserta, Fiuggi, Italia, Napoli, Palermo, Roma, Termoli, Verona