Fini adesso il Polo deve cambiare

Anche l'opposizione vuole entrare An vuole più autonomia nel centrodestra e annuncia la riorganizzazione del partito Fini; adesso il Polo deve cambiare // ccd: niente rotture, ma faremo i conti ROMA. L'esito dei ballottaggi a favore dell'Ulivo porta alla luce le lacerazioni del Polo in merito alla scelte da compiere su leadership e strategia della resurrezione. E' Fini che spinge verso un chiarimento nell'alleanza, rivendicando «maggiore autonomia» per «tutte le componenti», mentre Casini e Buttigliene si proclamano «unici vincitori» puntando l'indice contro gli ammiccamenti degli Azzini al Carroccio. Forza Italia respinge al mittente ogni critica e sembra arroccata intorno a Silvio Berlusconi, che ridimensiona la sconfitta elettorale annunciando la riscossa fra quattro anni. Una volta acquisiti i dati definitivi, è stato il presidente di Alleanza nazionale ad aprire la riflessione sul dopo-voto. «Abbiamo un problema di strategia ed iniziativa politica - ha detto - visti i risultati le cose nel Polo devono iniziare a cambiare». Gianfranco Fini è cauto e si guarda bene dal dettare ricette, ma si muove in due direzioni. Da un lato chiede spazio a Berlusconi rivendicando «più autonomia per le singole componenti del Polo», dall'altro preannuncia una riorganizzazione in grande stile all'interno della stessa An, che partirà sin dalla riunione della direzione in programma per sabato. Le avvisaglie non mancano. «Non ci possiamo consolare con il fatto di essere il primo partito a Roma» ha ammonito Fini strigliando i dirigenti locali, poco prima di passare ai fatti ed affidare a Francesco Storace il commissariamento di An nella capitale. Mandando su tutte le furie il mancato vice-sindaco, Teodoro Buontempo, che non ha lesinato critiche ad un «Polo senza leadership». E spingendo sull'orlo delle dimissioni il portavoce di An, Adolfo Ureo, che nella nomina di Storace ha visto un cedimento alle posizioni della «destra sociale». «Qui bisogna capire - si è poi sfogato Urso - se le elezioni si sono perse perché siamo stati troppo poco An o troppo poco msi». Se Fini si muove a piccoli passi, gli ex-dc del Polo hanno alzato il tiro. ((Abbiamo avuto un successo travolgente garantendo al Polo ima possibile linea di recupero» dice Pierferdinando Casini. «Dove c'erano candidati edu e ccd abbiamo vinto, altrove no» aggiunge Rocco Buttiglione. Tocca a Clemente Mastella portare l'affondo: «Una sola cosa è chiara, il Polo non ha la leadership del Paese: no a una resa dei conti fra alleati, ma i conti vanno fatti». E vanno fatti nel Polo, precisa Mastella, smentendo le voci di fuoriuscita. Il ccd va anche oltre il problema-leader, chiamando in causa la strategia di Forza Italia verso la Lega Nord. «Prima di discutibili salti per inseguire la Lega - dice Casini - è meglio ponderare la cresci- ta dei centristi». Ma Forza Italia non raccoglie, anzi difende i passi compiuti, con il suo capogruppo alla Camera Pisanu: «Gli elettori del Polo e della Lega sono vicini, affini, convergono perché moderati ed ostili all'Ulivo». Pisanu non lo dice ma pensa ad una convergenza con il Carroccio sulla Finanziaria, creando un altro tema di forte frizione nel Polo dopo le aperture di Fini all'Ulivo sul medesimo terreno. «Ma Fini - commenta Pisanu - ha parlato a titolo personale». Le parole di Fini, Casini e Buttiglione hanno spinto Forza Italia - con Enrico La Loggia e lo stesso Pisanu - ad alzare uno sbarramento di dichiarazioni per difendere la leadership di Silvio Berlusconi. Ma è stato poi proprio il leader di Forza Italia a prendere la parola, minimizzando gli elementi di divisione politica nel Polo, sottolineando invece i grandi passi organizzativi compiuti e da compiere. Per Berlusconi infatti «abbiamo ot¬ tenuto risultati soddisfacenti pur perdendo le grandi città. Nei Cornimi con più di 15 mila abitanti abbiamo conquistato 11 municipi in più mentre la Lega ne ha persi 7 e l'Ulivo 4». Insomma, la disfatta non c'è stata anzi vi è anche spazio per l'ottimismo. «Se ha vinto l'Ulivo - aggiunge - è perché nelle elezioni amministrative valgono le clientele e le amicizie» coltivate da sindaci uscenti «eletti quando il Polo non esisteva ancora». La partita per Berlusconi è rinviata: «Fra quattro anni i sindaci rieletti del centro-sinistra non si candideranno e allora saremo in vantaggio noi» assicura. Si apre così una settimana di travagli per ciò che resta del Polo che, da oggi fino a sabato, dovrà passare al vaglio delle riunioni di vertice di tutti gli alleati che ne fanno parte. [m. mo.] Anche l'opposizione vuole entrare nel gioco delle nomine E per l'authority sulle comunicazioni la Quercia ha un candidato «segreto» LA MAPPA DELLE ASTENSIONI COMUNALI 38,2 PROVINCIAL! 49,9 IN SICIUA 28,6 ALESSANDRIA 30,7 VARESE 52,3 CATANIA 26,9 VIBOVALENTIA 37,7 VICENZA 4»,» CALTANISSETTA 32,5 VARESE 41,4 COMO y\ 53,3 PALERMO 29,7 CASERTA 39,9 GENOVA <^\V~^45,9 AGRIGENTO 35 GENOVA 40,5 ^— "^X\\^^\ Il presidente di An Gianfranco Fini