D'Alema la spesa sanitaria è ridotta all'osso
Franco Marini (ppi): «Sulle nomine il vero litigio è tra il premier e D'Alema Anche se è ovvio che Prodi può contare su di noi» li leader pds apre ai privati: basta polemiche, tragedie come quella del Galeazzi possono verificarsi ovunque D'Alema: la spesa sanitaria è ridotta all'osso «Stop alle economie, ora ci vuole un'inversione di tendenza» ROMA. A forza di tagliare e usare la scure, siamo arrivati al punto che la spesa sanitaria si è ridotta davvero all'osso. Ulteriori economie sarebbero impossibili. Semmai, è ora che l'Italia spenda di più per la propria salute, compensando la maggior spesa con i risparmi nel settore della previdenza. In sintesi, è questo il pensiero espresso ieri da Massimo D'Alema, intervenendo a un convegno organizzato dal pds nel teatro dell'Ospedale Forlanini. Secondo il leader della Quercia, «il sistema sanitario ha retto ad una diminuzione assai consistente delle risorse, ed ha anche vinto la campagna di chi pensava che il Ssn fondamentalmente pubblico fosse insostenibile». Non solo «ha resistito ma, per certi aspetti, ha guadagnato in alcuni settori e campi qualità ed efficienza». Sta di fatto, però, che «la spesa sanitaria è a un punto limite, ed è dunque ora ragionevole pensare ad una inversione di tendenza». Nulla che faccia pensare, sia chiaro, ad uno Stato dilapidatore di risorse. D'Alema precisa subito che «non potremo certo abbandonare una politica di rigore finanziario». Ma è evidente che D'Alema pensa di convogliare verso la Sanità risorse finora destinate ad altri settori del Welfare, e alla previdenza in particolare. Su questo, il leader pi- diessino è stato assai esplicito. «Noi dobbiamo decidere», ha chiarito, «se è più importante consentire ad una persona di andare in pensione a 52,53, 54, 55 anni, consentire al lavoratore autonomo di godere di una pensione a 55 anni continuando a lavorare, oppure se invece si può elevare la copertura sanitaria ai non abbienti. Seno scelte diverse e in qualche misura alternative». La questione di fondo, insomma, è una: come riequilibrare una spesa sociale che, secondo il capo del maggior partito di maggioranza, appare «iniqua». Avverte D'Alema: «Noi ci rendiamo conto di quanto sia essenziale per una grande forza di sinistra misurare sulla sanità il livello di distorsione della spesa sociale: una spesa che nel complesso si trova nella media dei Paesi europei più avanzati, ma è impressionante il rapporto fra la spesa sanitaria e quella previ deliziale...». Dare più soldi alla Sanità è importante ma non basta. Secondo D'Alema, il futuro del nostro sistema sanitario nazio naie dovrà vedere anche una maggiore integrazione di ini ziativa pubblica e privata. In pratica, la responsabilità e il controllo del sistema dovranno rimanere in mano pubblica, la la gestione potrà vedere anche una maggiore partecipazione dei privati. E qui, a sorpresa, il segretario del pds ha spezzato una lancia a favore di questi ultimi. «Episodi come quello del Galeazzi o di Firenze», ha sostenuto, sono fatti di mala sanità possibili nel privato co me nel pubblico, non ne farei dunque un motivo di facile po lemica contro la sanità priva ta. Vedo piuttosto», ha aggiunto, «una carenza di controlli pubblici e delle istituzioni» [r. r.] Il ministro della Sanità Rosy Bindi
Persone citate: D'alema, Galeazzi, Massimo D'alema, Rosy Bindi, Secondo D'alema
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