Nello spot c'è Gorbaciov di Giulietto Chiesa

Pubblicità a una pizza per finanziare la sua fondazione Pubblicità a una pizza per finanziare la sua fondazione Nello spot c'è Gorbaciov HMOSCA O sempre pensato che il fine non deve mai giustificare i mezzi, ma questa volta ho fatto una piccola deroga». Mikhail Gorbaciov, sorridendo, con un lampo d'ironia negli occhi, quasi si scusa per questa contravvenzione ai principi. L'ha decisa, spregiudicatamente, machiavellicamente, appunto a fin di bene. E il bene, in questo caso, è la causa. Cioè la costruzione del palazzo che ospiterà la Fondazione Gorbaciov, liberandola dalla spada di Damocle del suo successore, che potrebbe sequestrargli l'attuale da un momento all'altro, con un semplice decreto. Ma di quale contravvenzione ai principi si tratta? «Mai avevo accettato di fare soldi con la pubblicità. Non mi sembrava dignitoso», risponde l'ex Presidente sovietico. «Ma poi ho pensato che, in fondo, non c'è niente di male. E poi, appunto, il fine valeva la pena». E chi è riuscito nell'impresa, ciclopica, di far cambiare parere a Gorbaciov? Niente meno che «Pizza Hut». E come, di grazia? Riprendendo Gorbaciov mentre mangia la pizza americana? L'ex leader ride di gusto. «In qualche modo li ho giocati. Volevano me e hanno avuto la mia nipotina, Oxana. Che si è anche divertita molto mangiando la pizza. Io l'ho accompagnata, semplicemente, e ho preso il caffè. Naturalmente sotto l'occhio della cinepresa». Quanti zeri, in dollari, stiano scritti nel contratto Mikhail Gorbaciov non ce lo viene certo a raccontare. «Quanti ne bastano per fare un passo decisivo nella costruzione». Così la multinazionale americana della pizza si giocherà su scala mondiale il grande Gorbaciov e la piccola Oxana in uno dei suoi ristoranti di Mosca. Ma perché proprio «Pizza Hut»? Sappiamo che le «tentazioni» sono state più d'una. Gorbaciov mi guarda con aria stupita. «Ma perché, in fondo, è un cibo semplice, del popolo». Giulietto Chiesa

Persone citate: Gorbaciov, Mikhail Gorbaciov

Luoghi citati: Mosca