Nel regno dei Cobas vince la Lega Ma 65 su cento non vanno a votare

/ municipi di Caserta e Vibo Valentia cambiano colore IL FORTINO mi CARROCCIO Nel regno dei Cobas vince la Lega Ma 65 su cento non vanno a votare VICENZA DAL NOSTRO INVIATO Boom. I primi dati non ammettono repliche: 62,8% dei voti alla candidata alla Provincia per la Lega Manuela Dal Lago, 37,2% al candidato del centro sinistra Giuseppe Doppio, malgrado sia riuscito a moltiplicare per due le percentuali dei voti. Ancora più alto il distacco, se si considerano i dati fuori dal comune di Vicenza, dove per le provinciali il distacco è ancora più netto, da percentuali «bulgare». Settanta per cento alla Dal Lago, trenta per cento ai suo diretto concorrente. Su entrambi, pesa la massiccia astensione, oltre il 65% dei vicentini ha disertato le urne. «Si confermano i dati del primo turno, la politica del centrosinistra non ha pagato», gongola Manuela Dal Lago. E così, a pochi mesi dallo strappo, quando la Lega fece cadere la Giunta che reggeva insieme all'Ulivo, Vicenza torna pesantemente sotto al controllo del Carroccio. Soddisfatto, molto soddisfatto pure Umberto Bossi, anche se sulle prime proiezioni giura chre bisogna essere «abbottonati». Adesso, se verranno confermate le prime indicazioni, il leader del Carroccio può contare su una serie di «fortini» in tutto il Nord, guardando le amministrazioni comunali e quelle provinciali dove la Lega si è riconfermata o dove per la prima volta ottiene successo. Come Vicenza. Spiega Umberto Bossi: «Faremo un blocco di amministrazioni della Lega che sarà strategico nel braccio di ferro contro lo Stato romano». Tutta colpa degli allevatori, che hanno trasformato il voto in una protesta contro il governo, contro Roma», mastica amaro Giuseppe Doppio, candidato di una lista civica appoggiata dal centro sinistra. Al primo turno aveva incassato il 24,9% dei voti, oltre 16 punti in meno della candidata della Lega. Poi, al ballottaggio, si è trovato contro pure Forza Italia, ccd e cdu schierati con il Carroccio. «Adesso voglio vedere come fanno, divisi come sono tra chi vota Lega perché è contro Roma, contro gli extracomunitari o contro la microcriminahtà», scuote la testa l'oramai ex presidente della Provincia, messo fuori gioco da quando la Lega, che era al governo, si è sposata con il Polo per far fuori l'Ulivo. «Massi, tutta colpa degli allevatori...», ripete. E si becca la smentita, in diretta dal campo di Vancimuglio, tra qui e Padova, dove i Cobas del latte continuano la protesta. Anche se piove come oggi, anche se c'è da star qui fino a Natale. «La nostra è solo una rivendicazione economica, con la politica non c'entriamo», mette le mani sul falò Ruggero Marchioron, detto «Il Generale» dopo gli scontri di giovedì scorso, quan- do a colpi di letame hanno bloccato la «A4» e son volati lacrimogeni e manganellate. «E' vero che qui è venuto Umberto Bossi, ma è un caso. Doveva andare a Thiene per chiudere la campagna elettorale», giura. Un caso? «Qualcuno ha scritto che ha voluto cavalcare la nostra protesta. Facile, vero? Ma noi aspettiamo che sia finito tutto, poi andiamo a vedere tra le forze politiche, chi ci ha appoggiato veramente e chi no», taglia corto «Il Generale». Che ieri aveva ordinato ai suoi di andare allo stadio. E fa niente se il Vicenza ha perso 3 a 1 contro l'Inter, la vera partita era sugli spalti, dove è spuntato lo striscione dei Cobas: «Non ce ne andiamo. Resistiamo». Una conferma che la partita non si sia giocata per Vicenza, per il suo governo provinciale, arriva da Fabrizio Comencini, segretario della Liga Veneta. «In questa regione nessuno crede più allo Stato, la protesta degli allevatori è solo l'ultimo esempio. Qui, quando si voleva protestare contro le ruberie, hanno occupato gli uffici dell'Iva», giura Comencini, che non dimentica che questa terra può diventare ima polveriera. In provincia di Vicenza ci sono 75 mila imprese, spesso monofamigliari, ima ogni nove abitanti. E' qui il profondo NordEst dello sviluppo esponenziale, dell'inventiva imprenditoriale, delle regole che vanno a benedirsi sull'altare della produzione. E' qui l'anomalia della politica. Con la Provincia in mano alla Lega, molti comuni all'Ulivo e la Regione Veneto al Polo. Fabio Potetti La strategia di Bossi: «Faremo un blocco di amministrazioni del Carroccio che sarà strategico nel braccio di ferro tra il Nord Italia e lo Stato romano» COSI1 L'AFFLUENZA ORE 11 ORE 17 ORE 22 ALESSANDRIA 9,7 37,* «»,3 VIBOVALENTIA 6,6 30,8 62,3 VARESE 1«,7 36,5 68,6 CASERTA 8,3 32,4 61,1 GENOVA . .:: 12,4 :: 36,1 ; ; }9»A^ P PROVINCIAL! "1 VARESE 7,2 27,5 47,7 VICENZA 8,5 29,9 54,1 COMO 7,3 25,8 46,7 GENOVA 11 32,5 54,1 tMnsmsmm 11 iiiimi 111 ■iiiiiii nil P IN SICILIA ^ CATANIA 9,6 36,7 71,8 CALTANISSETTA 9,7 37,4 PALERMO :; 4,6 ., : 33,2: ■:: 59,2;: AGRIGENTO9,242,4- PROVINCUUJ. COMO ARMANDO SELVA LEGA NORD 53,1% PIERLUIGI TAGLIABUE FORZA ITALIA, CCD-CDU, AN GENOVA 46,9% J [1336 SEZ. SU 1501] MARTA VINCENZI POS, PPI, RI, VERDI, PRI-SOC. 62,5% GIAN NICOLA AMORETTI FORZA ITALIA, AN, CCD-CDU 37,5% VICENZA MANUELA DAL LAGO LEGA NORD [1134 SEZ. SU 1209] 62,2% GIUSEPPE DOPPIO LISTA AUTONOMISTA (ULIVO) 37,8% Manuela Dal Lago candidata della Lega alla Provincia di Vicenza e Giuseppe «Bepi» Doppio che ha capeggiato una lista autonomista ispirata dall'Ulivo