«Comunque il vincitore sono io»

«La sinistra vota compatta e ce la fa LO SFIDANTE «mom m «Comunque il vincitore sono io» Castellaneta: ho voluto correre da solo GENOVA. «Ho vinto. Sì, per me è comunque un successo perché ho fatto tutto da solo. Metà della città è con me, con la mia protesta». Sergio Castellaneta è senza voce ed è stanchissimo. La campagna elettorale, che lui ha cominciato per primo, come telepredicatore da una emittente locale, molti mesi prima che gli altri scendessero in lizza, quando ancora non si profilava il «caso Sansa», lo ha prostrato. Ma ha combattuto sino all'ultimo. Per poco meno di un'ora, quando le percentuali si sono fissate sul 50,9% per Giuseppe Pericu e sul 49,1% per Sergio Castellaneta, lo sfidante, «inventore» del marchio civico «Genova Nuova» è stato quasi-sindaco: sembrava il vero e proprio colpo di scena. I primi sondaggi davano Pericu al 54% e Castellaneta al 46%: un risultato più che apprezzabile per il Presidente dell'ordine dei medici, che gli faceva commentare: «Non importa. Mi considero già un vincitore perchè sono arrivato a questa finale contro tutti i pronostici. E questa ulteriore conferma è la prova che la mia protesta è condivisa dai genovesi». Castellaneta, in pratica, ha affrontato l'esito definitivo senza illusioni, ma forte delle sue convinzioni e della sua acquisita popolarità. Poi, tra le 200 e le 300 sezioni, la situazione sembrava capovolta, con i suoi fedelissimi impazziti nelle varie tv locali e nel salone di palazzo Tursi, sede del Comune. Poi,verso mezzanotte, Pericu è risalito saldamente al 52%. Era la vittoria ai punti, ma con Castellaneta ben saldo e vigoroso. Genova, ha ancora una volta dimostrato d'essere una città anomala sotto tutti i punti di vista. A Castellaneta sono quasi certamente mancati, nel netto calo dei votanti, i suffragi dei sostenitori di Adriano Sansa. Ma qualcuno insinua che anche una parte degli esponenti del Polo ha disertato i seggi. Castellaneta non perde l'occasione d'una staffilata: «E' stata una giornata bellissima. Molti hanno preferito una passeggiata lungo le Riviere. E' una vecchia storia: la sinistra vota com patta, viene coinvolta. E non può che vincere. Gli altri vanno a spasso e si lamentano. Hanno quello che si meritano». Castellaneta, comunque, non ce derà le armi: a Palazzo Tursi, la sto rica sede del Municipio, sarà affiancato da una pattuglia di fedelissimi «Io non appartengo - dice l'indomabile presidente dell'Ordine dei medici - a quella categoria che corre per partecipare. Io ho corso per fare il sindaco. Se non ho vinto, farò l'opposizione perché devo rispondere a quella mezza città che mi ha dato il suo appoggio». Ma non si fermerà qui. Castellaneta, nelle conversazioni dei giorni scorsi, ha fatto intendere che punta a dar vita, nei prossimi mesi, a un movimento a base regionale. Il primo appuntamento potrebbe essere, la prossima primavera, alle elezioni comunali savonesi. Nel ponente ligure punta a recuperare le forze, un po' disperse, della lega Nord. Se tutto andrà bene ci proverà nel 2000 alle Regionali. E' il progetto che gli stanno mettendo a punto un pugno di intellettuali (fuoriusciti dalla Lega, dalla sinistra, dai «gruppetti» dei Sessantottini) e di professori universitari che hanno come obiettivo la sconfitta del pds e dell'Ulivo. Qualcuno gli chiede se pensa anche, eventualmente, di ripresentarsi in Comune tra quattro anni. «Avrò 70 anni - replica con sarcasmo - e forse sarò ricoverato in qualche casa di riposo, di quelle che in campagna elettorale mi sono sgolato a chiedere». Non mancano comunque le appendici polemiche. Castellaneta, appena riprende fiato, minaccia denunce. «C'è stata una mobilitazione senza precedenti contro di me. Ieri i vigili urbani hanno sequestrato e rimosso miei manifesti elettorali all'interno di molti esercizi del centro storico, pur essendo perfettamente lecito. Ma non basta: ci sono stati rifiuti di venire incontro a persone anziane, sono stati negati cambi di schede a chi dichiarava d'essersi sbagliato. Posso documentare tutto. Ho i nomi e i cognomi. Sono successe cose turche». D'intorno, i «fedelissimi» non se la sentono di gettare la spugna: aspettiamo, dicono, mentre Castellaneta si sposta tra il salone di Palazzo Tursi e le tv locali con ritmo frenetico. Lui scuote la testa: non illudetevi, abbiamo fatto tutto il possibile, è stato un miracolo. Poi aggiunge: «Non avevamo gruppi organizzati, tutto è stato realizzato con versamenti liberi di amici, senza associazioni, sindacati, strutture esterne. Anche nei quartieri siamo andati a tentoni, a casaccio. A fiuto». Ma valeva la pena di limitarsi a un accordo generico con il Polo, non si poteva realizzare l'apparentamento, in modo da coinvolgere in maniera più salda ccd-cdu, An e Forza Italia? «L'ho detto sin dal primo momento che avrei fatto tutto da solo risponde Castellaneta -. Non sono uomo da accordi politici e di partito. Capisco che può essere un errore, ma io sono fatto così». Paolo Lingua «La sinistra vota compatta e ce la fa Gli altri vanno a spasso e perdono» E accusa: nei seggi hanno fatto delle cose turche Posso dimostrarlo mmmmémtm. il COSI1 PPI4 REPUBBLICANI SOCIALISTI 1 VERDI 1 PDS 17 COSI1 IL CONSIGLIO COMUNALE / - LISTA DINI-R.i. 1 CDU-CCD I NOI PER SANSA 4 GENOVA NUOVA 7 FORZA — ITALIA 5 LEGA NORD 1 RIFONDANONE COMUNISTA* ALLEANZA NAZIONALE 2 GIUSEPPE PERICU PDS, PPi, RI, VERDI, PRI-SOC, RIF. COMUNISTA 51,4% SERGIO CASTELLANETA GENOVA NUOVA 48,6% mmmmmmmimmmm Giuseppe Pericu. A destra, il sindaco uscente Adriano Sansa

Luoghi citati: Castellaneta, Genova