Vicini & lontani

lontani lontani Ettore Stratta La miscela non è di quelle tradizionali. Mettete insieme una robusta piemontesità (di quelle, per intederci, che risalgono a generazioni), un panorama assolutamente nuovayorkese (con tanto di grattacieli, ma soprattutto con quel tempio della Musica che è la Carnagie Hall) e l'entusiasmo del grande pubblico internazionale (quello, ad esempio, che ha acclamato Symphonic Evita, piuttosto che la sublime musica sudamericana di Jobim o il concerto dedicato a Los Tangueros). E capirete perché quando a New York si parla di Ettore Stratta, tutti dicono «Yes, il Maestro!». E sì, perché Stratta, dopo aver lasciato Torino con il suo bel diploma di Conservatorio in tasca, di strada ne ha fatta davvero ed è considerato oggi una delle grandi star del sistema musica americano. Compositore, direttore d'orchestra, produttore di grandi eventi musicali, il Maestro ha collezionato dischi d'oro e di platino, nomination al Grammy, compact disc in cima alla lista dei best sellers, un paio di riconoscimenti come «Direttore dell'anno». Ma soprattutto una straordinaria popolarità tra gli amanti della grande musica pop rivisitata attraverso la cultura e la sensibilità della musica classica. Non a caso i suoi concerti sono registrati con le più grandi orchestre sinfoniche del mondo. In Italia, a Torino, torna sempre volentieri. Dopo aver suonato in tutti i più prestigiosi teatri, confessa che non gli dispiacerebbe esibirsi al Regio. Per emozionanti applausi di casa, tutti torinesi. Carlo Sartoris Nell'introduzione del suo libro, «Il quinto lato del quadrato» (ed. Com'media), Carlo Sartoris si fa presentare da un amico come «Il resto del Carlino». E' un assaggio dell'autoironia, sempre amara ma lucidamente intelligente, che l'autore distribuisce nelle pagine del suo romanzo-verità. Un romanzo che si legge di un soffio, oserei dire divertente per come è scritto, per come è costruito. Ma soprattutto coraggioso per cosa racconta e per cosa vuol significare. E' la storia di un incidente che trasforma un giovane architetto di successo in un uomo obbligato alla carrozzella, pesantemente handicappato. E' la storia di una battaglia per superare barriere più alte e più ostiche di quelle architettoniche. E' la storia che commuove, avvince e convince di un dramma che, partendo da una vicenda personale, in realtà coinvolge migliaia e migliaia di persone obbligate a misurarsi quotidianamente con l'handicap. Una corsa in moto finita male. Un attimo. E la vita cambia. Lavoro, affetti, relazioni sociali. Un intero mondo che non è più lo stesso. Sartoris nel raccontarlo ha mantenuto la freschezza che caratterizzava i suoi schizzi di architetto. Dietro la freschezza, però, la denuncia severa e mai piagnona di drammi che non devono essere dimenticati. Un libro e una storia che catturano, insomma, proprio perché arrivano alla denuncia colpendo il cuore, l'intelligenza e la sensibilità del lettore. Una storia da leggere, per evitare che le barriere crescano. CARTOLINE DEI LETTORI ottica - foto - video -dal 1963Via Tripoli, 192 - Torino Primo tocco di palla dopo 100 annidiJuve [di Pierluigi Cardace]

Persone citate: Carlo Sartoris, Ettore Stratta, Jobim, Pierluigi Cardace, Sartoris, Stratta

Luoghi citati: Italia, New York, Torino, Tripoli