Adesso Bianco è ottimista Ma il centrodestra avanza

Adesso Bianco è ottimista Ma il centrodestra avanza Adesso Bianco è ottimista Ma il centrodestra avanza CATANIA IL SINDACO CI RIPROVA CATANIA dal nostro inviato Enzo Bianco non crede nella scaramanzia, ma incrocia lo stesso le dita. Non azzarda previsioni e tuttavia confessa: «Dopo aver sentito ieri sera Berlusconi dire che considerebbe un buon risultato per il Polo andare al ballottaggio, sono più ottimista. Forse siamo davvero in vantaggio». Certo, Bianco ha dalla sua il successo di quattro anni e mezzo di buon governo della città, è uno di quei sindaci fiori all'occhiello dell'Ulivo di cui non viene nemmeno messa in discussione la rielezione. Ma non c'è dubbio che la partita che si gioca domani a Catania sia meno facile di quella che nel 1993 portò il manager repubblicano a palazzo degli Elefanti. Allora, in piena Tangentopoli, nello sfascio dei vecchi partiti, al ballottaggio arrivarono addiritura due candidati di centro-sinistra: Bianco, sostenuto da una lista civica, pds, Verdi, Patto Segni, Alleanza Democratica; e Claudio Fava, candidato di Rete e Rifondazione. Il vecchio parlamentare missino Enzo Trentino venne sbaragliato al primo turno. Oggi è diverso. Sul nome di Bianco confluisce compatto tutto l'Ulivo, più Rifondazione. Ma alle ultime elezioni politiche il centrosinistra si è fermato al 30,5% dei consensi. Il Polo, che ora punta compatto sul candidato della destra sociale di An Benito Paolone, ha toccato il 65%. E vero che i catanesi, per quanto siano sempre stati dei moderati, sono anche poco conformisti, e alla fine fanno di testa loro. Ed è vero che il sindaco è un'altra cosa. «Io sono dall'altra parte, però voto per lei tanto non stiamo votando per Roma», si sente dire spesso in questi giorni il sindaco uscente. Ma c'è anche chi, come un anonimo taxista, «nero da sempre», ammette di aver scelto nel '93 Bianco «solo perché Fava l'avevo in antipatia». Insomma, la partita potrebbe riservare qualche sorpresa, quanto meno sull'entità del plebiscito prò Bianco. Non a caso i due schieramenti hanno giocato tutte le loro carte. Giovedì sera al cinema Metropoli¬ tan a sostegno di Bianco «sindaco oltre il Duemila» c'erano un bel po' di supersindaci, da Bassolino a Castellani, i ministri Bassanini e Anna Finocchiaro e finanche il neosenatore Antonio Di Pietro, appena reduce da un altro tour elettorale siculo. Rutelli e Cacciari hanno mandato un video, e lo stesso ha fatto, inaspettatamente, Romano Prodi, riscuotendo un gran successo. «Prodi è molto attento ai problemi di Catania da quando, come presidente dell'Ili, si attivò per il salvataggio dell'SGS-Thomson», spiega Bianco, che di questa, oggi fiorente, azienda di componenti elettronici, vorrebbe fare, dopo il fallimento di tante industrie, la punta di diamante di una nuova «Etna valley», in sinergia con l'antica università di Catania, che data dal 1434 e dall'anno prossimo ospiterà la sede decentrata della Scuola Normale di Pisa Catania era a terra. Dopo aver puntato alle necessità più basilari della città - dall'illuminazione, alle fogne, alla pulizia delle strade, all'efficienza dell'anagrafe, ai trasporti pubblici - dopo aver rilanciato il porto e aver pensato ai parchi, alle scuole, compresi bus scolastici e scuole estive, dopo aver cominciato a ripopolare il centro storico abbandonato e a investire nelle periferie degradate, dopo le inevitabili «estati e capodanni catanesi» Bianco vorrebbe concentrarsi sul Piano regolatore, già varato ma da rendere operativo, e sul lavoro. Attivandosi a Roma ma an- che all'estero per ottenere investimenti. Piano regolatore e disoccupazione, vera piaga di Catania, oltre alle tasse comunali giudicate esose, sono i bersagli dell'opposizione, che accusa Bianco di aver tradito tutte le sue promesse, e sta guadagnando terreno. Per assistere al comizio di Berlusconi, in contemporanea giovedì sera, non sono bastati i 4000 posti del cinema Golden e in tantissimi si sono dovuti accontentare dei monitor in piazza. E ieri Gianfranco Fini, nel suo giro per bar centrab, mercati e periferie, a ogni stop mandava in tilt il già caotico traffico. Il candidato Benito Paolone è un personaggio a sé. Di nobile famiglia, già rugbista, appassionato dell'arte della guerra di von Clausewitz e protagonista di varie risse parlamentari (l'ultima ebbe come vittima il verde Paissan), amatissimo (nel '94 fu il candidato di An percentualmente più votato) si batte all'insegna dello slogan «voghamo vincere per inondare d'amore Catania». «Un individuo brusco, dall'eloquio rozzo ma pieno di slancio e di generosità, un politico di lungo corso che non ha mai pensato all'interesse personale», lo ha dipinto Berlusconi in pubbhco. Certo di non dispiacergli. Bianco ha minacciato varie querele per i suoi attacchi non sempre ortodossi. Lui contrattacca: «Nessuna città si può permettere 85 mila disoccupati, quasi il 45 per cento della popolazione attiva. Serve un progetto di sviluppo serio, e un piano regolatore vero e serio, che non cab dall'alto, ma venga contrattato con le varie categorie di cittadini». Maria Grazia Bruzzone IL DUELLO ENZO BIANCO sinistra democratica per catania partito popolare italiano verdi rifondanone comunista con bianco per catania udf partito socialista siciliano movimento italia democratica forza italia alleanza nazionale BENITO PAOLONE ccd cdu italia federale PIETRO FIGURA partito siciuano d'azione SILVIA VERZI1 liberal) GAETANO LEO movimentosocialetricolore MATTEO B0NACC0RS0 psdi socialdemocrazia rilKCSDr r/lMDn sud in movimento bllUfcrTt lANPU unione giovani del sud J PRECEDENT! POUHCH6 •% COMUNAU W \ percentuale seggl ' pds 12,7 I rjfondazione comunista 5.3 3.2 1 verdi 5,1 rete 10.8 5 dc 26.8 22 citta' nostra 3,7 1 psdi 3,2 1 patto per catania 22,9 17 movimento popolare 2,1 1 lega italia federale 1,5 progressisti 8.8 4 pamnella 3,4 riformisti 5.5 4 movimentosocialetricolore 1,5 movimento socialeitaliano 10,1 4 ud prodi 3,0 alleanza nazionale 20,4 forza italia 38,0 dini 3,9 ccd-cdu 5.1 altri 1,0 1,4 wmmmmmk.uawmNMtm,''.:: —> Lo sfidante Paolone «Non possiamo permetterci 85 mila disoccupati» L'opposizione accusa il primo cittadino di aver tradito tutte le promesse Nella foto sotto al titolo il sindaco Enzo Bianco (Ulivo) In basso a destra, lo sfidante del Pelo, Benito Paolone