E' tregua al centro dell'Ulivo

¥ tregua al centro dell'Ulivo I tecnici di Rinnovamento e ppi già al lavoro, un'offerta anche a Di Pietro ¥ tregua al centro dell'Ulivo Marini-Dini, vertice per il gruppo unico ROMA. Il centro dell'Ulivo continua ad esporre il cartello dei «lavori in corso». Franco Marini nei giorni scorsi aveva lanciato l'idea di un «coordinamento» dei moderati del centro-sinistra e ieri pomeriggio è andato da Lamberto Dini per illustrargli la sua iniziativa. I rapporti tra i due avevano segnato una temperatura molto bassa fino a qualche settimana fa, ma ieri sia il segretario del Ppi sia il leader di Rinnovamento italiano hanno commentato molto positivamente i risultati del loro faccia a faccia. L'accelerazione del processo che porta al raccordo tra le forze del centro ne è il primo risultato. Anzi, Marini e Dini a quanto si è poi saputo - avrebbero convenuto anche sull'opportunità di dar vita a un coordinamento a livello parlamentare, federando i rispettivi gruppi di Camera e Senato. Al termine dell'incontro, il leader di Piazza del Gesù ha preferito non sbilanciarsi pur mostrando una certa soddisfazione: «E' stato uno scambio di idee», ha detto Marini, «per vedere se si riesce a fare dei passi avanti sulla strada della federazione di centro. 1 tempi non sono brevi, intanto vediamo se riusciamo a coordinare meglio le forze di centro della coalizione...». L'intesa tra i gruppi di Montecitorio e Palazzo Madama rappresenterebbe il primo passo verso la formazione della cosiddetta «gamba moderata» del centro-sinistra. «A questo punto - spiega il coordinatore della segreteria popolare, Antonello Soro - credo che il gruppo unico si faccia proprio. Magari un gruppo federativo». Ottimismo anche sul versante di Rinnovamento Italiano. «Ormai ha spiegato il capogruppo alla Camera, Paolo Manca, dopo aver parlato con il ministro degli Esteri - abbiamo perso anche troppo tempo. Il progetto è diventato operativo. I gruppi? Pensiamo che ima federazione si possa fare». I «tecnici» del Ppi e di Rinnovamentro avrebbero già preso in considerazione anche alcune ipotesi per il nuovo simbolo che avrebbe al suo interno le parole «Popolari» e «Rinnovamento». L'operazione dovrà comunque rispettare alcuni passaggi politici: sia i popolari che i dimani considerano infatti inopportuno modificare l'assetto dei gruppi prima dell'approvazione definitiva della finanziaria. Su questa possibilità, Marini ha consultato anche Antonio Maccanico e i Socialisti Italiani. Enrico BoseUi e Ottaviano Del Turco sono andati giovedì scorso a trovare il segretario popolare. E ieri pro¬ prio BoseUi ha manifestato un chiaro interesse nei confronti degli argomenti ascoltati a Piazza del Gesù: «Siamo interessati ad una qualche forma di coordinamento nell'Ulivo delle forze che non si riconoscono nel Pds. Il senso dell'idea di Marini», aggiunge Boselli, «non è quello di dare vita ad una "Cosa bianca", ma di trovare un punto d'incontro dei cattolici con i liberali, come Dini e Maccanico, e con i socialisti come noi». Naturalmente, Antonio Di Pietro non può rimanere escluso da questo discorso. Ancora Marini ha contattato l'ex Pm sottoponendogli le sue idee. Di Pietro non avrebbe prununciato un "no" preventivo - dicono al Ppi - e il neosenatore starebbe riflettendo sulla futura possibilità di trasferirsi dal gruppo misto al nuovo agglomerato parlamentare. Romano Prodi dovrebbe rappresentare l'ultimo "mattone" della nuova casa. E alle voci di ieri sera che vorrebbero il Premier ormai pronto a guidare il centro dell'Ulivo, il segretario della Cisl Sergio D'Antoni, fa eco dichiarando: «Credo sia giusto che Prodi faccia una aggregazione». Ma alcuni degli uomini di Prodi, come Bressa, spingono per un'accelerazione che per ora, da Palazzo Chigi viene scartata con un motto che il Premier ripete spesso: «Un passo alla volta». [c. ti.] E adesso Prodi non esclude di diventare in tempi brevi il leader del movimento AUa439fi?zanotte stop dell'opposizione «leìrp)scadùìb Faremo ricorso a Scalfaro» A sinistra Franco Marini a destra Lamberto Dini

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