Missione italiana per il telepredicatore

Ieri a Torino 5 mila persone per il reverendo, che vuole convertire il mondo con la sua rete televisiva Ieri a Torino 5 mila persone per il reverendo, che vuole convertire il mondo con la sua rete televisiva Missione italiana per il telepredicatore Benny Hinn: «Vi guarirò con i miei miracoli» TORINO. Sul palco del Palastampa come nei palazzetti di Los Angeles: ieri e stasera, Benny Hinn è venuto a convertire gli italiani ai miracoli. «Voi non invocate la guarigione, ma il guaritore», lascia l'illusione: «Qui tu sei nell'ospedale di Dio». Reverendo della Chiesa evangelica pentecostale e animatore della «Tbn», la «Trinity Broadcasting Network» (in Europa prende la «e» finale: «Tbne»), sta installando ripetitori in ogni parte del mondo. Produzioni religiose in cambio di offerte. Una big-questua via etere. Ieri, tra una folla di 5 mila persone, arrivate da Roma e anche dalla Corsica, è stato il suo esordio nel Bel Paese, dove i santi si chiamano Sant'Antonio, Santa Chiara, San Francesco e dove le grazie e le conferme si chiedono a Padre Pio e a San Gennaro. Hinn ha scelto come prima (e, per ora, unica) tappa italiana una città che ha dato vita ai costruttori di grandi opere nel mondo, non solo chiese, quelle di Don Bosco, di Giuseppe Cafasso, di Benedetto Cottolengo. E' apparso con due cori alle spalle, centinaia di uomini vestiti in bianco e donne in tunica blu. Ha annunciato la sua strategia di conversione mondiale. Presto - ha annunciato - andrà in Giordania «da re Hussein» e, pochi giorni fa, ha incontrato il sandinista Daniel Ortega: «Gli ho detto che Gesù è morto sulla croce anche per te. Adesso lui legge la Bibbia». Torino come terreno di collaudo, alla vigilia dell'ostensione della Sindone (1998, e nel 2000). Ben irradiata dalle onde della «Tbne», sembra catturata dal messaggio ripetuto all'ossessione da Chuck e Nora, i quali - da Marnate (Varese) - diffondono in italiano americaneggiante programmi sul Vangelo secondo Hinn. Piovono quasi 300 milioni in tre sere di un improvvisato telethon («d'inverno», precisa Chuck Holl). Molti i benefattori della provincia della Mole. Le repliche non si contano. Un palinsesto nel nome di un dio a 24 pollici: spettacoli con guarigioni, gospel, cantanti, telenovele su un simil Gesù («Il rivoluzionario 2»), la resurrezione di Lazzaro, la liberazione dell'indemoniato. «Date e vi sarà dato», fate «pegno per fede» per la «Tbn» e riceverete «in misura scossa e traboccante». Vecchio e Nuovo Testamento letti a piacimento, ma sempre per far investire nell'insaziabile macchina da soldi messa in piedi da Benny Hinn & C. Intanto, ricevono solo gli alleluja di Nora, i graziegrazie di Chuck e un filmato annuncia l'arrivo di credibili premi. A chi fa un'offerta il portachiavi di Jerusalem, o la penna-evidenziatore. Chi regala 50 mila per 12 mesi può sperare nella cassetta del «Rivoluzionario 2» e sarà iscritto al Club 2000-Corona. Chi arriva a donare un milione e 200 mila potrà «ambire» al Club 2000-Colonna e al libro «Potenti principi di crescita» del (celebre?) John Avanzini. Il 2000. Sarà l'anno del Giubileo. Centinaia di milioni di pellegrini a Roma e nelle città dei santi. E la «Tbn» ha già prenotato spazi su Teletevere. Dopo l'esperimento di Torino, Chuck e Nora cercheranno di bucare gli schermi capitolini. «Una tv di grandi capitali», dicono quasi rassegnati i piccoli parroci delle chiese piemontesi, e anche di Marnate. Sopravvivono, messa su messa, con sempre più deboli offerte, parlano ai fedeli da vicino, e, non solo geograficamente, lontani dal Vaticano. Il ministero Poste e Telecomunicazioni ha previsto tasse pesanti se, sui loro essenziali bollettini, pubblicano appelli a sostenere l'opera cristiana. Per le televendite di «Tbn», invece, neppure una visita dell'Escopost. «Chi semina, raccoglie», i sermoni di Hinn, Chuck e Nora giungono anche nelle loro sagrestie. Ogni giorno vestiti di nuovo, truccati e imbellettati, tra fiori e divani, sempre sorridenti sulla didascalia della più moderna forma di elemosina «Offerte tramite carte di credito Mastercard, Visa, American Express». Il metodo più datato è il conto corrente postale. «Alleluja!». Al centralino di Marnate, una voce femminile impedisce il colloquio con Nora e Chuck, «non sono sempre qui». Rifiuto netto per interviste: «I giornali ci trattano male». Anche per l'arrivo di Benny Hinn hanno fatto da soli, l'unica propaganda sui loro media. Ed ora eccoli lì, tutti insieme, per due sere al Palastampa. Riflettori puntati, inquadrati solo dalle telecamere «Tbn», avvinghiati al microfono, mentre malati e bisognosi si accalcano sotto il palco. I cinquemila aspettano l'ora di Los Angeles, quella in cui ti sfiora la mano di Hinn e - dice lui - di uno spirito santo. Hanno le braccia alzate. Cori, musica soft, voce suadente di Hinn: l'emozione gioca brutti scherzi: qualcuno sviene, altri toccati dal predicatore cadono tra le braccia delle numerosissime guardie del corpo, «Io avevo male alle spalle ora sto bene!». I volontari della Croce Rossa scuotono la testa: «Un'autosuggestione collettiva». Quelli arrivati in carrozzella vanno via allo stesso modo (in carrozzella), ma Hinn promette per stasera: «Chi entra in questi locali sarà guarito. Tu sei sulla via della guarigione». Alle 19 si replica. Luciano Borghesan Le sue apparizioni sempre legate alla raccolta di fondi In tre serate oltre 300 milioni Il suo network è già operativo nel Nord-Ovest e ora punta a Roma e al Giubileo del 2000 Benny Hinn in un momento dello «show» a base di canti e di miracoli, a Torino. Nelle foto piccole, tre momenti delle trasmissioni di Tbne: le «star» sono Chuck e Nora, ma ci sono anche telenovele religiose e raccolte fondi