Nel Kosovo rapito il capo della polizia

Scontri, tre morti Scontri, tre morti Nel Kosovo rapito il capo della polizia BELGRADO. Riesplode con veemenza la questione etnica nel Kosovo, la regione dell'ex Jugoslavia a maggioranza albanese. Negli ultimi giorni vi è stato un crescendo di violenze con ripetuti scontri tra etnie serba e albanese e duri interventi delle forze dell'ordine. Mercoledì è stato pestato e rapito, da uomini armati, il capo della polizia del Kosovo, Bozo Spasic. Il commissario è stato liberato ieri a seguito di un'imprecista «azione di polizia». L'ha riferito l'agenzia di Belgrado «FoNet». L'episodio, ha aggiunto l'agenzia, è avvenuto nel villaggio di Obilic, alO chilometri dal capoluogo della regione, Pristina. La città è stata circondata da tre uomini in civile che l'hanno colpito alla testa, legato e portato via in auto. Un'impennata della tensione aveva già caratterizzato la giornata di martedì: funzionari del tribunale serbo si sono recati a Vqjnik per regolare un contenzioso relativo a dei terreni e sono stati accolti da una sparatoria. Sono sopraggiunti gli agenti e hanno sparato anche a loro, anche se nessuno è rimasto colpito. Le autorità non hanno lasciato trapelare notizie sugli scontri. Ma secondo il principale movimento autonomista albanese, la Lega Democratica del Kosovo, la polizia ha lanciato una granata contro una scuola, ferendo due insegnanti e un ragazzino di 11 anni. Uno degli insegnanti, Halit Geci, è poi spirato. Poi nella notte di mercoledì un commando indipendentista ha attaccato una stazione di polizia in un villaggio ingaggiando una battaglia che ha lasciato sul campo due morti, un agente serbo, Dragic Davodovic e uno degli attaccanti. Tre i feriti, due agenti e un altro albanese che è riuscito a fuggire. L'attacco alla stazione di polizia è avvenuto a Reznic, nei pressi di Decani, un centinaio di km a Ovest di Pristina. Ieri mattina le forze dell'ordine hanno circondato Reznic, bloccando le strade di accesso: le autorità non hanno fornito particolari dell'operazione. L'anno scorso in sporadici attacchi alle stazioni di polizia in località isolate persero la vita quattro agenti e cinque civili serbi mentre nove albanesi rimasero uccisi in scontri con le forze dell'ordine. L'agenzia di Stato dell'ex Jugoslavia, Tanjug, cerca di sminuire il caso del rapimento del commissario, scrivendo che il capo era stato rapito per errore per uno scambio di persona e che i sequestratori cercavano in realtà un civile che doveva loro una grossa somma di denaro. E' il primo caso di sequestro di un funzionario statale nel Kosovo, molto inquieto per le discriminazioni di cui soffre la popolazione al 90% di etnia albanese. Con un colpo di mano di Belgrado nel 1989 la regione è stata spogliata della sua autonomia e in cambio riempita da polizia e esercito. Il Kosovo, la regione più sottosviluppata della nuova Jugoslavia conta 1,9 milioni di abitanti. [Agi]

Persone citate: Bozo Spasic, Halit Geci