Giò Di Sarno: violentata e sequestrata

Giò Di Sarno: violentata e sequestrata Ricoverata in ospedale e interrogata per dieci ore, molti i lati ancora oscuri della vicenda Giò Di Sarno: violentata e sequestrata La soubrette ritrovata a Napoli NAPOLI. Scalza, i vestiti laceri, si è trascinata a piedi camminando lungo i margini della tangenziale. Quella donna in lacrime e dallo sguardo atterrito che alcuni automobilisti hanno intravisto nel buio alle 3 e mezzo di ieri era Giò Di Sarno, la soubrette napoletana di 28 anni di cui non si avevano più notizie da giovedì sera, quando la sua Opel Kadett fu trovata a Roma con i fari accesi e la portiera aperta. Il casellante dell'uscita di Agnano, alla periferia occidentale di Napoli, ha raccolto per primo il racconto: «Mi hanno sequestrata e violentata...». Una storia che Giò ripeterà in ospedale dove è stata ricoverata per alcune ore in stato confusionale, e più tardi in questura, con più dettagli ma senza eliminare le zone d'ombra che sembrano destinate ad avvolgere ancora a lungo la vicenda. Cosa è successo in questi giorni? Lei dice di essere stata rapita da tre uomini incappucciati che l'hanno portata in un garage e violentata a turno ripetutamente. I volti non può descriverli perché non si sono mai tolti i passamontagna, né è in grado di essere precisa sui luoghi in quanto l'hanno tenuta sempre bendata. La show-girl non riesce infatti neppure a indicare, sia pure genericamente, la località dove sarebbero avvenuti gli abusi. «Può darsi che mi abbiano tenuta nascosta nelle vicinanze di Agnano, ma non posso dirlo con certezza anche perché prima di liberarmi l'auto dei rapitori ha percorso un lungo giro». Giò al momento del ricovero riu- sciva a stento a spiccicare le parole. Aveva ematomi alle caviglie e ai polsi ma una visita ginecologica non è riuscita a riscontrare segni evidenti di violenza sessuale. In questura è apparsa provata, e in condizioni fisiche precarie, tanto che i funzionari hanno dovuto più volte interrompere il colloquio per consentirle di rianimarsi bevendo del tè. Ma le dieci ore di interrogatorio, svolto alla presenza dei funzionari delle squadre mobili di Roma e di Napoli, non sono riuscite a consentire la raccolta di elementi più precisi, anche in relazione alle prime ore della scomparsa. Oltre che le dichiarazioni di Giò, gli inquirenti stanno valutando le testimonianze di parenti e amici, e una telefonata partita dal cellulare della soubrette venerdì scorso, il giorno successivo alla scomparsa. Venti secondi: tanto è durata la telefonata rintracciata sui tabulati Telecom e destinata ad alimentare il mistero. Chi l'ha ricevuta è infatti un caro amico della donna, che ne¬ ga però di averle parlato. A usare quel cellulare è stato uno dei rapitori che ha composto inavvertitamente un numero già memorizzzato, oppure proprio la donna in una disperata richiesta di aiuto? La Procura della Repubblica di Roma ha aperto un'inchiesta ipotizzando i reati di violenza sessuale e sequestro di persona. Ma le indagini - spiegano in questura - sono a tutto campo: non si esclude neppure la pista di una «montatura» a scopo pubblicitario. Giò Di Sarno, 28 anni, ha iniziato la carriera di soubrette e cantante partecipar) ""o ad alcune trasmissioni su emittenti locali napoletane. Il momento di maggiore celebrità lo ha avuto però quando è diventata nota la sua breve love story con Vittorio Sgarbi. Dopo la fine della relazione, la Di Sarno fondò un club delle ex fiamme del deputato di Forza Italia che aveva conosciuto grazie all'amicizia con Franco Corbelli, coordinatore del movimento per i diritti civili. Si ricordano di lei alcune iniziative a fianco di Corbelli per denunciare casi giudiziari, come quello di una madre napoletana finita in carcere per una storia di droga. Oggi sarà interrogata dal pm Pietro Giordano, della Procura di Roma. Enzo La Penna Il giallo di una telefonata che è stata fatta dal cellulare Non si esclude una «montatura» Giò Di Sarno, la soubrette scomparsa alcuni giorni fa

Persone citate: Di Sarno, Enzo La Penna, Franco Corbelli, Giò Di Sarno, Pietro Giordano, Vittorio Sgarbi

Luoghi citati: Napoli, Roma