Vicenza, dove la Lega mostra i muscoli

Nel Polo tutti contro tutti Dal Lago e Doppio (Ulivo) a caccia del voto del centrodestra. An dà libertà di voto Vicenza, dove la Lega mostra i muscoli Nel Polo tutti contro tutti VICENZA. La campagna elettorale che assomiglia più a un gioco di società: dove si fanno alleanze, si sciolgono, si riaprono. Ma alla fine ci si affida ai dadi. Così la Lega e il suo candidato presidente Manuela Dal Lago, con il suo 41 per cento ottenuto al primo turno delle provinciali vicentine fanno la voce grossa, ma per il ballottaggio di domenica devono mendicare i voti del Polo, che si è scoperto grande sconfitto. E lui che fa? Si spacca: con Forza Italia, ccd-Segni e cdu prò Carroccio e Alleanza nazionale sdegnata che lascia i suoi elettori liberi; liberi persino di votare il candidato ulivista Giuseppe Doppio, anche lui tutto preso nel convincere il centrodestra a non sposare le «camicie verdi». Insomma, tutti con tutti e contro tutti, accendendo ceri perché quel 27 per cento di astensionisti al primo turno si commuova. E' nata difficile, la situazione nell'amministrazione provinciale di Vicenza. Fino al giugno scorso giunta e maggioranza erano formate da Ulivo-ppi e Lega Nord, con presidente Doppio. Poi la grana secessione fa esplodere l'alleanza: la Dal Lago si mette d'accordo con l'opposizione del Polo e fanno cadere Doppio. Un matrimonio che fa muovere anche Roma, visto che da più parti si parla di un nuovo feeling BossiBerlusconi. Intanto la Lega, esclusa dalle urne e poi riammessa in extremis dal Tar per una questione di firme in eccesso, fa del suo meglio per complicare le cose. Alle urne però fa manbassa: la Dal Lago prende 180 mila voti e il 41 per cento, Doppio 108 mila e il 24 per cento, Castaman del Polo, 96 mila e il 22 per cento. E adesso? Adesso è il momento di trattare. Le voci sugli assessorati in Provincia promessi dalla Lega al Polo in cambio dei voti fanno infuriare la Dal Lago, che smentisce: «Tutto falso, non ho ancora deciso nulla, e poi a me interessa solo l'amministrazione. Comunque la giunta sarà della Lega e basta». E Forza Italia, ccd e cdu non vogliono niente in cambio? «Be', vedremo, potrà esserci anche gente del Polo». An però non ci sta. «La loro è una scelta corretta, intanto abbiamo invitato il resto del centrodestra ad appoggiarci. In fondo anche loro vogliono il cambiamento». E la secessione, la Padania? «Io penso all'amministrazione provinciale di Vicenza. Che comunque fa parte della Padania. Bossi? Io sono il segretario provinciale della Lega Nord e a lui devo rispondere». Con il 40 per cento più il 22 per cento del Polo (o quasi), i giochi sembrano fatti. Che speranze ha Giuseppe Doppio e il suo Patto per il Vicentino che raggruppa pds, ppi, verdi, si, alleanza democratica e l'adesione di una sessantina di sindaci? «La Lega ha già fatto il pieno - dice Doppio -, quindi i voti non leghi¬ sti sono liberi. La nostra proposta di federalismo può essere accolta da numerosi elettori: non solo di rifondazione del movimento NordEst (6 per cento dei consensi la prima, 4,6 quella dell'ex presidente dell'Assindustria veneta, Mario Carraro - ndr). Ma anche di una parte del Polo. Certo, economicamente il centrodestra è contiguo al Carroccio, ma non sulla secessione. E poi a Vicenza è rimasta forte l'impronta cattolica, e non mi pare che Bossi abbia trattato molto bene il Papa...». Conclusione? «Che si vinca o no, sarà di stretta misura». Ilvo Diamante, sociologo e superesperto di leghismo, riassume in due parole: «L'Ulivo non ha perso: era debole già prima - spiega -; quanto al Polo, è il partitonetwork che non porta lontano». Resta la Lega: «Quella? più che padana ormai è pedemontana». Alessandro Mognon VICENZA 1 '■■■■/^IHH 41,4 ; «24,9 ' Uga Nord ' \r ^ Lisl'a .' \^jjjljgf | Autonomista Mcmuela Giuseppe DAL. LAGO DOPPIO Giuseppe CASTAMAN 22,1 -An 8,5 • Forza Italia - Cdu 8,2 - Ccd-Patto Seani 5,4 Luciano CERETTA 6,0 • Rifondazione 6,0 Luigino CHEMELLO 4,6 - Veneto Nord-Est 4,6 Enzo TRENTIN 1,0 - Unions 1/0 Iti

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