Craxi ancora sotto i ferri

Intervento d'urgenza in clinica a Tunisi per il riacutizzarsi dell'infezione Intervento d'urgenza in clinica a Tunisi per il riacutizzarsi dell'infezione Crtcri ancora sotto i ferri Operato al piede, è molto provato ROMA. Bettino Craxi toma sotto i ferri del chirurgo. Ieri mattina è stato nuovamente operato al piede sinistro in un ospedale di Tunisi, la clinica «Taoufik». E' occorsa un'anestesia generale. E l'intervento chirurgico è andato bene. «Ma è stato - dice al telefono suo figlio Bobo - un intervento inaspettato. La malattia di cui soffre mio padre è vera e non diplomatica». Che l'ex leader socialista, da tempo rifugiato ad Hammamet, e sofferente di diabete, avesse da combattere con una nuova crisi del suo male, si era capito assistendo alla precipitosa corsa da Milano a Tunisi della dottoressa Ornella Melogli, specialista dell'ospedale San Raffaele. La dottoressa Melogli è il suo medico di fiducia. La famiglia Craxi ricorre ai suoi pareri quando la situazione medica si complica. E lei, che lo ha salvato già una volta da un coma diabetico, è forse l'unica persona che riesca a fare seguire le prescrizioni mediche all'illustre e intrattabile paziente. «La decisione adottata dai medici tunisini - scrive dunque Ornella Melogli da Tunisi, via fax - di disporre il ricovero di Craxi è stata molto tempestiva. La terapia medica, impostata prontamente, non ha però evitato un delicato intervento chirurgico al piede sinistro che si è reso necessario ed è avvenuto nelle prime ore di stamane, in anestesia generale. Le condizioni del paziente sono attualmente soddisfacenti. Confesso però di averlo trovato molto provato e stanco. Ho avuto un lungo colloquio con i miei colleghi tunisini, che hanno seguito il caso con la cura e la professionalità di sempre». E' stata un'ennesima infezione al piede sinistro, da quel poco che se ne sa, che ha detcrminato il nuovo intervento chirurgico. Quattro o cinque giorni fa, infatti, il piede ha preso a gonfiarsi. Le medicine non hanno avuto alcun effetto. Così si è deciso il ricovero urgente nella clinica di Tunisi. Due giorni fa, visto che la situazione non migliorava, e anzi la febbre restava stazionaria intorno ai 40, è stata chiamata con urgenza la dottoressa Melogli. E lì, evidentemente, nel corso del consulto dell'altra sera, è stato decisa la strada del bisturi per portare via drasticamente il focolaio d'infezione. Gli esperti spiegano che il corso del diabete è così: gravi infezioni possono presentarsi nel giro di una giornata e se gli antibiotici non funzionano, prima che si presenti la cancrena, bisogna «pulire» i tessuti infiammati con il bisturi. Ma nel caso di Bettino Craxi il quadro clinico è complicato da scompensi cardiaci e metabolici sempre in agguato. E anche - fanno notare nel suo entourage - dal ripetersi sempre più frequente di questi attacchi. E' scontato anche che salterà, per il momento, la prevista audizione della Commissione parlamentare stragi che era stata fissata per i primi giorni di dicembre (vie diplomatiche e governi interessati permettendo). Craxi si era detto pronto a rispondere alle domande dei commissari. [fra. gri.] Bettino Craxi

Persone citate: Bettino Craxi, Craxi, Ornella Melogli

Luoghi citati: Hammamet, Milano, Roma, Tunisi