Papà Paolucci

Papà Paolucci Papà Paolucci «Un regalo aipedofili» Paolucci ROMA. L'altra sera Luciano Paolucci si è seduto da solo davanti alla televisione per seguire dal primo all'ultimo istante le immagini del processo all'assassino di suo figlio Lorenzo, che aveva già vissuto dal vivo tre anni fa. «Da quando il programma è finito - racconta - non ho fatto che rispondere alle telefonate di gente che protestava con Raitre». Ma lei era stato avvisato della trasmissione? «Mi hanno telefonato la sera prima per chiedermi un parere. Ho risposto che, se era stata censurata tre anni fa, non aveva senso mandarla in onda adesso. Ma che, se proprio dovevano trasmettere quella deposizione, almeno dovevano parlare anche del movimento "La marcia degli angeli" che ho fondato per aiutare i bambini in modo concreto». E che impressione le ha fatto il programma? «Intanto hanno trasmesso molto più di quello che mi avevano detto, anche parti che sarebbe stato meglio evitare. Non sembrava che ci fosse un senso di condanna... non so. E poi mi ha fatto male, è stata una cosa bestiale. L'effetto è stato peggiore di tre anni fa perché ho percepito frasi e sguardi, anche tra il pubblico, che all'epoca non avevo notato. Su Chiatti, invece, mi si è rafforzata la sensazione che avevo: un uomo freddo, furbo, attento a quel che diceva, sicuramente imbeccato dagli avvocati». Secondo lei quale utilità può avere un programma del genere? «Nessuna. Da ieri mi chiedo a chi poteva servire. Forse all'audience, ma sarebbe un motivo davvero poco valido. Forse per fare pubblicità a qualcuno, e anche questo non mi sembra un buon motivo. L'imico risultato è stato quello di elevare agli altari l'assassino di mio figlio. Parlare troppo di questa gente serve solo a creare paure e problemi e fare un bel regalo ai pedofili». Pensa che la Rai dovrebbe prendere provvedimenti? «Non lo so, lascio che sia l'opinione pubblica a giudicare e, se lo ritiene, a prendere iniziative. Io non voglio fare polemiche, su questa né su altre trasmissioni come quella dell'altro giorno con lo scrittore Busi, secondo il quale "gli adulti si devono difendere dalla sessualità dei bambini che è prorompente". A me l'unico provvedimento che sta a cuore è quello che dovrebbe portare alla castrazione chimica per chi commette certi reati». [f. ci Paolucci

Persone citate: Busi, Chiatti, Luciano Paolucci, Paolucci

Luoghi citati: Roma