Etiopia: Scalfaro in Parlamento

Poi incontra gli italiani Poi incontra gli italiani Etiopia: Scalfaro in Parlamento ADDIS ABEBA. E, finalmente, ecco le parole che chiudono i conti con la storia: «Condanna della guerra di aggressione», «condanna di ogni offesa ai diritti fondamentali dell'uomo». Oscar Luigi Scalfaro apre questo suo secondo giorno di visita in Etiopia con un'esplicita, pubblica ammenda per i guasti e le malefatte compiute dagli italiani durante il periodo della «dominazione». Ed espliciti e pubblici (il discorso è stato tenuto nell'aula del Parlamento) sono anche i riferimenti all'uso dei gas nervini e alla repressione contro ogni forma d'opposizione al regime coloniale. Il Presidente auspica che «l'amicizia dell'Italia sia così autentica, così grande e profonda da sovrastare ogni ricordo d'armi e di guerra, di oppressione alla vostra indipendenza e d'ogni offesa arrecata ai diritti della persona umana in questa terra». Depositando una corona al monumento che celebra la riconquistata indipendenza, il capo dello Stato ricorda che, prima di lasciare l'Etiopia, porterà fiori «al cimitero degli italiani e degli inglesi. Ogni condanna della guerra, e soprattutto delle guerre d'aggressione, non deve impedire d'inchinarsi di fronte al sacrificio dei soldati di tutti i Paesi». Ma la condanna dell'aggressione e del colonialismo non impedisce a Scalfaro di rendere omaggio, davanti ai 2000 italiani di Addis Abeba, ai nostri connazionali che, qui, hanno lavorato duramente: «Quali doti umane devono aver avuto per far dire allo stesso imperatore "Non toccate gli italiani"». Un pensiero anche per i nostri militari caduti in questa terra: «Guai a ritenere che il piccolo soldato sia colpevole perché una guerra era sbagliata». [re. ri.] Il capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro ha ribadito davanti alle Camere etiopiche la condanna dell'aggressione italiana

Persone citate: Oscar Luigi Scalfaro, Scalfaro

Luoghi citati: Addis Abeba, Etiopia, Italia